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9 ottobre 2023 1 09 /10 /ottobre /2023 08:22

Il clima particolare di quest'anno, caratterizzato da lunghi momenti di siccità in primavera, seguito da piogge abbondanti che hanno di nuovo lasciato spazio al secco, hanno influito anche sulle osservazioni di serpenti. Personalmente ho notato poca frenesia nel periodo degli accoppiamenti delle vipere comuni, dove i maschi sono stati poco visibili. Nel periodo estivo ho comunque notato un gran numero di femmine gestanti, il che vuol dire che comunque questi serpenti si sono dati da fare, magari solo in modo più discreto.

L'autunno caldo e secco dovrebbe lasciare spazio ad un inverno umido e freddo... ma vedremo cosa succederà e che impatto avrà sulla vita dei nostri rettili, che seguendo un loro orologio biologico, avrebbero una gran necessità di passare un lungo letargo tranquillo.

Intanto vi lascio le immagini di alcune osservazioni fatte fino ad ora...non escludendo che la stagione possa prolungarsi...

 

 

La maggior parte dei serpenti nascono tra la metà di agosto e la metà di ottobre. Qui sotto due piccoli biacchi (Hierophis viridiflavus) nati da pochi giorni:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

Sopra un biacco adulto che si scalda nascosto nella vegetazione, mentre il grosso maschio sotto si sta liberando della sua vecchia pelle:

Fine stagione 2023...?

Regolarmente i serpenti devono “cambiare pelle”. Il processo di muta avviene varie volte all’anno ed è un momento un po’ delicato per gli animali, in quanto nei giorni che precedono il cambio di pelle, il serpente è accecato dal liquido che si forma tra la vecchia cute e la nuova. Nella decina di giorni in cui il processo di muta avviene, il serpente ha bisogno di innalzare la propria temperatura corporea e necessita di un’umidità maggiore.Quando la nuova pelle è pronta, il serpente sfrega il proprio corpo per liberarsi del vecchio manto, partendo sempre dalla testa per poi sfilare il resto del corpo.
Non so che impatto psicologico abbia sul serpente il fatto di mutare, ma nelle antiche credenze dell'uomo, questo fenomeno é stato letto come una forma di immortalità, di rinascita e di rinnovo, che solo certi esseri superiori possono avere... uomo escluso!

Fine stagione 2023...?

 

La fine dell'estate rima anche con la fine del ciclo di vita di molti invertebrati. Alcuni di loro si sono già accoppiati ed hanno già deposto le loro uova, altri si accoppiano ancora...alcune specie muoiono coi primi freddi mentre altre si preparano a sopravvivere all'inverno e riattivarsi in primavera:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

Sopra Araneus, sotto Argiope bruennichi.

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

Sopra Mantis religiosa femmina, sotto Coccinella septempunctata.

Fine stagione 2023...?

 

Sotto una femmina di marasso (Vipera berus), specie che sicuramente in alcune valli ha sofferto il secco e il caldo:

Fine stagione 2023...?

 

 

Il colubro liscio (Coronella austriaca) é sempre bello da incontrare. La sua indole discreta e placida lo fanno spesso passare inosservato:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

Sopra un maschio piuttosto calmo, mentre la femmina sotto cercava di intimidirmi con muovimenti della coda, visibili in questo video: 

https://youtu.be/b1UAvg4Udak

Fine stagione 2023...?

 

 

Quest'anno mi sono dedicato all'osservazioni delle vipere comuni (Vipera aspis atra) che vivono ad una certa quota nelle nostre Alpi. La femmina della prima foto e il maschio della seconda vivono ad una quota che va dai 2000 ai 2200 metri:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

 

Il gran fascino di Vipera aspis atra é la diversità della sua livrea, é raro incontrarne una dai colori banali e scontati. Le seguenti sono femmine di varie zone del Ticino:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

A fine stagione ho osservato la femmina, della foto sopra, che digeriva una preda lungo il muretto di un pascolo, mentre le altre due femmine sotto si scaldavano ben mimetizzate per portare a termine la gestazione:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

Sotto: femmina di Vipera aspis atra dalla colorazione melanotica, osservata a circa 1850 metri di quota il 24 settembre, presenta ancora la parte posteriore del proprio corpo bella tesa, segno che porta ancora i suoi piccoli.
Malgrado si arrivi vicino ai 0°C di notte, le giornate di fine settembre offrono ancora temperature piuttosto miti, cosa che verosimilmente permetterà ai piccoli di svilupparsi e nascere; dovranno poi trovare rapidamente un rifugio dove passare l'inverno e se sopravviveranno, procacciarsi il loro primo pasto solo in primavera.

Fine stagione 2023...?

 

Alcuni giorni di pioggia e i funghi spuntano:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

 

 

 

L'incontro col colubro di Esculapio (Zamenis longissimus) é sempre intenso, soprattutto se come in questo caso, il grosso maschio (forse 150 cm) é lungo e disteso, placido, quasi indifferente alla mia presenza:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

 

Sotto maschio di lucertola vivipara (Zootoca vivipara):

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

Se nelle giornate fresche le lucertole muraiole (Podarcis muralis) sembrano rallentate e si appiattiscono per scaldarsi (foto sopra), appena hanno le batterie cariche sono dei veloci predatori, come lo dimostrano le due foto seguenti:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

 

Sotto una bella femmina di natrice dal collare (Natrix helvetica):

Fine stagione 2023...?

 

Nella foto seguente una giovane rana (Rana temporaria) si scalda nei ginepri:

Fine stagione 2023...?

Appena le temperature calavano un po' ho abbandonato la quiete delle alte quote per inoltrarmi del regno della Vipera aspis francisciredi, caratterizzato da felci, rovi e zecche. Le osservazioni e gli incontri fatti mi hanno fatto dimenticare gli inconvenienti... Avere l'occhio che cade su questi serpenti che sanno fondersi nell'ambiente sono sempre grandi momenti:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

Nelle foto sopra delle femmine gravide che si scaldano, chi nascosta bene e chi meno.

Sotto un giovane maschio seguito nella foto successiva da un maschio adulto:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

La strategia di predazione di alcuni serpenti è quella dell’agguato. In alcune occasioni ho osservato Coronella austriaca mettersi sui muretti una buona mezz’ora prima che il sole scaldasse la zona, quindi prima che le lucertole arrivino a scaldarsi.

Nella foto seguente interpreto la situazione messa in atto da questo maschio adulto di Vipera aspis francisciredi nello stesso modo. Il serpente si è posizionato in quel posto, in una fresca mattina, almeno mezz’ora prima che il sole scaldi la zona. Immagino sia una strategia d'agguato destinato a catturare lucertole oppure uccellini:

Fine stagione 2023...?

Video della foto sopra:

 

A fine agosto ho osservato il primo piccolo di Vipera aspis francisciredi, una femmina nata da pochi giorni:

Fine stagione 2023...?

Anche qui un breve video dell'incontro:

 

Altra piccola femmina incontrata ad inizio ottobre, in una valle più fresca:

Fine stagione 2023...?

Vi lascio le immagini di alcune Vipera aspis francisciredi che ho incontrato. La loro bellezza va di pari passo solo con la delicatezza dei loro colori.

Il primo é un maschio mentre le altre sono femmine:

Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?
Fine stagione 2023...?

Termino con la foto di questa bella femmina di Vipera aspis francisicredi osservata il 6 ottobre mentre digeriva un pasto. Spero di poterla osservare in primavera, dopo un buon letargo, magari intenta ad accoppiarsi per poter tramandare la sua delicata bellezza.

Fine stagione 2023...?

 

Copyright © Grégoire Meier 2023. Tutti i diritti sono riservati.

È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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25 luglio 2023 2 25 /07 /luglio /2023 11:31

La primavera asciutta ha lasciato posto all'estate meteorologicamente instabile, con parecchi temporali e molte giornate piovose. Per osservare i rettili questo tempo non é malvagio visto che questi animali devono sfruttare i momenti soleggiati per esporsi al sole.

Lascio spazio a qualche osservazione fatta in questi primi mesi d'estate.

Estate instabile.

 

Il colubro liscio (Coronella austriaca) é ben presente sul territorio ticinese, ma speso passa inosservato, grazie alla sua indole calma e al suo mimetismo. Qui sotto alcune immagini di questo interessante colubro, sia ben posato e visibile che mimetizzato nel suo ambiente:

Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.

 

L'estate é un buon momento per ammirare i fiori, specialmente quelli in alta montagna che hanno pochi mesi per fiorire:

Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.

 

Tra una pioggia e l'altra le temperature si alzano rapidamente e la vipera comune (Vipera aspis francisciredi) si scalda in zone con una certa copertura vegetale, sfruttando i giochi di ombra e luce che la rende spesso poco visibile:

Estate instabile.
Estate instabile.

Nelle due foto sopra femmine di Vipera aspis francisciredi, sotto un maschio in muta:

Estate instabile.

Il problema degli habitat di bassa quota della Vipera aspis francisciredi é la presenza costante e abbondante di zecche...

Estate instabile.

... quindi mi sono alzato di quota, recandomi in un habitat dove solitamente osservo Vipera berus...

Estate instabile.

...con sorpresa, attorno ai 1800 metri di quota, ho osservato questa giovane femmina di Vipera aspis francisciredi.
Fino ad ora in quel posto ho potuto osservare solo Vipera berus... forse un ulteriore segno dei cambiamenti climatici, che permette all'aspis di colonizzare ambienti poco favorevoli per lei fino a qualche anno fa.

Estate instabile.

 

Forse un altro segno della plasticità e dell'adattabilità dei nostri rettili é l'avere osservato questo biacco (Hierophis viridiflavus) attorno ai 1600 metri di quota tra i larici di un pascolo umido.

Estate instabile.

Dalle foto si intuisce la stazza di questo grosso maschio.

Estate instabile.

 

In alcune pozzo d'alta quota gli anfibi stanno bene.
Qui sotto un tritone alpestre (Ichthyosaura alpestris) e in seguito una Rana temporaria:

Estate instabile.
Estate instabile.

 

Chiaramente se ci sono anfibi, tra le pietraie di quota si possono osservare anche dei loro predatori, come le natrici dal collare (Natrix helvetica). Qui sotto una grossa femmina melanotica:

Estate instabile.

 

Anche gli insetti sono in piena attività:

Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.

 

Con le giornate piuttosto fresche molte lucertole sfruttano i momenti tiepidi per esporsi sull'asfalto delle strade che assorbe bene il calore.

Qui sotto un giovane ramarro (Lacerta bilineata) si scalda sull'asfalto caldo ma riparato dall'ombra di un cavo elettrico...

Estate instabile.

... quest'altro ramarro mi osserva per capire le mie intenzioni:

Estate instabile.

 

Le femmine di lucertola vivipara (Zootoca vivipara) sfruttano i primi raggi di sole della giornata per scaldarsi e far crescere i piccoli che portano in loro:

Estate instabile.
Estate instabile.

 

Questa ghiandaia (Garrulus glandarius), dal volo incerto ha abbandonato il nido da poco...

Estate instabile.

 

...mentre queste aquile reali (Aquila chrysaetos) padroneggiano bene il volo:

Estate instabile.
Estate instabile.

 

I marassi presenti in Ticino oggi sarebbero considerati sottospecie: Vipera berus marasso... ma vedremo cosa decideranno tassonomisti, scienziati, ecc. in futuro... È comunque sicuro che Vipera berus delle nostre zone é ben distinguibile da quello del Nord delle Alpi:

Estate instabile.

Sopra un bel maschio e sotto alcune femmine ben mimetizzate:

Estate instabile.
Estate instabile.

Sotto due femmine di Vipera berus marasso:

Estate instabile.
Estate instabile.

 

Qui sotto un bel maschio, sempre di Vipera berus marasso dal motivo dorsale particolare... a non vedere la testa, si potrebbe pensar che sia una vipera comune delle Alpi (Vipera aspis atra):

Estate instabile.

 

Qui sotto due femmine di Vipera berus berus, quindi marassi del Nord delle Alpi, fotografati recentemente nei Grigioni:

Estate instabile.
Estate instabile.

 

Anche altri animali sfruttano i momenti di sole tra una pioggia e l'altra:

Estate instabile.

Sopra un gruppo di camosci (Rupicapra rupicapra) mentre sotto un incontro sempre tra camosci e cervi (Cervus elaphus).

Estate instabile.
Estate instabile.

Sopra un capriolo (Capreolus capreolus) e sotto uno scoiattolo (Sciurus vulgaris):

Estate instabile.
Estate instabile.

 

La vipera comune che popola le nostre Alpi riesce ad adattarsi a molti habitat diversi: pietraia nel bosco, cumuli di sassi nei pascoli, muretti a secco, ecc., come pure é in grado di vivere a quote ben diverse, superando i 2000 metri di quota.

Lascio alcune immagini di Vipera aspis atra, le prime osservate tra i 1800 e i 2200 metri, le altre tra i 1600 e i 1800:

Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.

Qui sotto individui ben mimetizzati:

Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.

Sopra un maschi e sotto una femmina di Vipera aspis atra osservati a poche decine di metri di distanza d'una dall'altro:

Estate instabile.

 

Le seguenti sono femmine di Vipera aspis atra:

Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.
Estate instabile.

I muri a secco sono importanti manufatti che offrono ripari e condizioni climatiche particolari, sfruttate da una miriade di piante e animali, tra cui i rettili.
Questi muri andrebbero tutelati e conservati vista la loro importanza culturale, storica, paesaggistica ed ecologica.

Come accennato prima, anche la vipera comune si adatta a vivere in queste costruzioni:

Estate instabile.
Estate instabile.

 

Concludo con questa giovane femmina di vipera comune (Vipera aspis atra) che presenta una livrea atipica.
I motivi dorsali sono molto tenui e poco ampi, non ha ocelli sui fianchi e presenta una linea chiara che le corre centralmente su tutta la schiena. Si avvicina agli individui considerati concolor anche se probabilmente non é da considerare tale.

Estate instabile.
Estate instabile.

 

Copyright © Grégoire Meier 2023. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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14 giugno 2023 3 14 /06 /giugno /2023 17:25

La Georgia é un paese caucasico bagnato dal Mar Nero che confina con Russia, Turchia, Armenia e Azerbaijan.

La sua posizione geografica ha da sempre fatto del Caucaso una zona di frontiera con le sue alte cime ma anche di passaggio tra Asia,Medio Oriente ed Europa. Nel Caucaso vi sono tracce del passaggio dei primi ominidi in transito dall'Africa verso l'Europa e molte forme animali e vegetali si sono rifugiati in quei territori durante le glaciazioni (alla pari degli altri rifugi glaciali come ad esempio Italia e penisola Iberica). Verosimilmente questo incide sulla ricchezza del numero di specie di Vipera presenti in quel lembo di terra.

La Georgia é un paese dal clima variegato, si passa dalle coste calde e umide del Mar Nero alle cime che raggiungono i 5000 metri del Caucaso con le varie vie di mezzo fino ad arrivare alle zone desertiche del Sud (che purtroppo non abbiamo fatto a tempo a visitare). La gente, come lo vedremo, é molto ospitale e le città (ma anche le zone discoste) sono ricche di monumenti e storia.

Il Caucaso mi ha sempre affascinato, é un posto mitico... professionalmente per i suoi tappeti e per passione con le sue vipere!

Qui di seguito presento le specie che abbiamo avuto la fortuna di osservare e le nominerò secondo i criteri che considero più consoni, ben sapendo che oggi la scienza é in costante evoluzione, e contraddizione,... e ciò che oggi é considerato specie domani potrebbe essere definita sottospecie (oppure ecotipo).

 

Georgia, le vipere del Caucaso.

Vipera transcaucasiana  é caratteristica per il cornino carnoso che presenta sul muso. Questo dettaglio si trova anche su Vipera ammodytes, presente nel Nord Est dell'Italia e nei Balcani. Per molti questa specie sarebbe in realtà una sottospecie di Vipera ammodytes, appunto.

Ad ogni modo la livrea di questa vipera é caratteristica e il motivo dorsale, per certi versi, ricorda quello di Vipera aspis. Va notata anche una coda gialla ben visibile anche negli adulti. Sorprendentemente abbiamo osservato vari individui termoregolarsi nell'erba bagnata, come se avessero passato la notte esposti alle intemperie.

Nelle prime foto vi sono delle femmine:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Le prossime Vipera transcaucasiana sono maschi, nelle ultime due foto un individuo stupendo e molto caratteristico della specie: 

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

 

Nelle seguenti immagini tre Coronella austriaca, serpentello presente anche in Ticino che sa adattarsi ad ambienti montani di alta quota ma anche a pochi metri dal mare:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

In alcuni pascoli disseminati di cespugli abbiamo osservato tre femmine di Vipera eriwanensis. Questo piccolo serpente appartiene al gruppo delle Vipera ursinii (presenti anche in centro Italia), la cui alimentazione é verosimilmente composta principalmente da cavallette.

Anche in questo caso la sua classificazione é rimessa in discussione da alcuni studi, Vipera (o Pelias) ebneri, Vipera renardi eriwanensis, ecc... con addirittura una sottospecie Vipera eriwanensis kakhetiensis per la Georgia. Tutti questi disaccordi scientifici creano un po' di confusione...

...per semplicità e sentimentalismo, la definisco Vipera eriwanensis:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Sopra uno scorpione da identificare e sotto una Cincindalinae, coleottero predatore:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Sopra la fortezza di Khertvisi.

Oltre a vari castelli, rovine e siti archeologici, la Georgia e ricca di gente molto ospitale e accogliente.

La cucina é ottima e ricca...

Georgia, le vipere del Caucaso.

... e la vodka é saporita. Un gentile signore sugli 85 anni ci ha invitato da lui per farci assaggiare il suo vino.

Per poter vedere il manifesto qui sotto, appeso sopra al suo letto...  si doveva bere un cicchetto abbondante della sua vodka!

Georgia, le vipere del Caucaso.

Qui sotto il nostro gruppetto al completo, composto da ornitologi, un botanico e cercatori di serpi.

In ordine: David Guerra, Vincent Guerra, Michaël Corboz, Valentin Ruffieux, io e  Alex De Titta.

Merci pour les superbes moments!

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

 

Qui sotto un colubro, Dolicophis schmidti:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Poco lontano dal confine con L'Armenia abbiamo cercato Vipera derevkii in alcune pietraie di alta quota.

Questo serpente per certi versi ricorda molto la nostra Vipera berus. Tralascio le varie sottospecie presenti per evitare il caos che accompagna la classificazione delle vipere caucasiche. Va comunque fatto notare che Vipera walser link(oggi considerata solo sottospecie del marasso: Vipera berus walser) avrebbe un legame genetico con Vipera derevskii, forse tracce di antichi contatti, miscugli, unioni e separazioni avvenuti nelle diverse glaciazioni passate.

 

Vi lascio le immagini delle tre femmine e del piccolo osservati:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Nella foto seguente un comportamento interessante che ho potuto osservare varie volte anche in Vipera walser (oppure Vipera berus walser) e in Vipera berus ticinesi (oggi Vipera berus marasso). Sentendosi minacciata, la vipera mette in tensione le zanne velenifere, rendendole più o meno visibili anche a bocca chiusa:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Le cicogne (Ciconia ciconia) sono abbondanti, sia nei campi a cacciare anfibi, serpenti e altro che sui pali elettrici di alcune città:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Sopra e sotto delle natrici dal collare (Natrix natrix).

Georgia, le vipere del Caucaso.

Sotto la chiesa della Trinità di Gergeti dominata dagli oltre 5000 metri del Monte Kazbek.

Georgia, le vipere del Caucaso.

Ci siamo recati nel Caucaso, dove ad alta quota si può avere la fortuna di osservare Vipera dinniki. Gli individui osservati ad una quota che supera i 2000 metri erano attivi da poco tempo, i maschi osservati non avevano ancora fatto la muta primaverile, quella che precede gli accoppiamenti.

Anche questa specie é messa in discussione, guardando l'evoluzione di come é stata definita, passa da Vipera berus dinniki a Vipera kaznakovi dinniki e mi pare che attualmente ci sia pure chi la definisce Pelias tuniyevi. Vedremo in futuro cosa gli scienziati decideranno!

Come sempre mi attengo alla mia idea e al sentimentalismo considerandola Vipera dinniki!

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Sopra una bella femmina dal bel motivo dorsale, mentre sotto una seconda femmina ricorda molto Vipera seoanei dei Pirenei per via del motivo dorsale unito e contornato da due strisce chiare.

Georgia, le vipere del Caucaso.

I prossimi sono maschi:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Molte lucertole avvistate ma poche fotografate...

Georgia, le vipere del Caucaso.

Sopra Darevskia valentini, sotto da identificare...

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Sopra Paralaudakia caucasica, sotto orbettino (probabile Anguis colchico).

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Nel parco botanico della capitale Tbilisi uno Pseudopus apodus osserva la gente che passa sul sentiero, vicino a qualche rifiuto...

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Poco lontano dalle coste del Mar Nero il clima é caldo e umido, con foreste rigogliose e felci ovunque. Tra la vegetazione abbiamo scorto un paio di colubro di Esculapio (Zamenis longissimus), anche questa una specie che possiamo vedere in Ticino:

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

La zona é anche un "corridoio" per la migrazione degli uccelli e malgrado fossimo tardi nella stagione, molti rapaci transitavano in zona. Se non sbaglio, il gruppetto qui sotto é composto da diversi bianconi (Circaetus gallicus)...rapaci che si nutrono di serpenti...

Georgia, le vipere del Caucaso.

Vipera kaznakovi... serpente mitico e che non lascia indifferente nessuno grazie alla sua eleganza e bellezza. Gli individui più belli presentano una colorazione nera interrotta da due linee arancioni che corrono lungo la schiena. I neonati non nascono neri, ma si incupiscono con la crescita (vi sono eccezioni) ed é interessante aver potuto osservare un paio di individui con colorazione giovanile e intermedia.

Questo serpente negli anni '70 e '80 del secolo scorso era molto ambito dai terraristi che si recavano in Turchia per portarsene a casa alcuni. Ora la Turchia ha una politica repressiva anche nei confronti di chi si reca semplicemente a fotografare questa vipera, dimenticando che il grosso pericolo per la sopravvivenza di questo animale é causato dalla distruzione del suo habitat, oggi ampiamente convertito in piantagioni di thé, e delle uccisioni da parte di chi lavora nelle piantagioni.

Una volta varcato il confine, la situazione é diversa, in Georgia fortunatamente gli habitat di Vipera kaznakovi sono ancora sani e ampi, ma sarà importante vigilare per evitare che in futuro campi, foreste e radure vengano bonificate per costruire case, alberghi ecc...

Georgia, le vipere del Caucaso.

Vi lascio con le immagini delle varie femmine di Vipera kaznakovi osservate. La prima avrà avuto al massimo 2 anni, quindi con livrea giovanile, la seconda un subadulto, forse si annerirà col tempo, le altre quattro sono femmine adulte.

Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.
Georgia, le vipere del Caucaso.

Che animali magnifici!!

Georgia, le vipere del Caucaso.

 

 

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23 aprile 2023 7 23 /04 /aprile /2023 15:57

L'inverno secco e mite seguito da una primavera altrettanto arida ha conseguenze non solo su noi umani, ma tutta la natura ne risente. 

Generalmente i rettili si attivano dopo le pioggerelle di fine inverno, quelle precipitazioni seguite da giornate miti e soleggiate, tipiche della seconda metà di febbraio.

Quest'anno l'assenza di queste piogge ha frenato un po' lo slancio vitale dei rettili, non concedendomi molte osservazioni. La necessità di riprendere l'attività e di riattivare il metabolismo ha comunque spinto lentamente lucertole e serpenti ad abbandonare i loro rifugi invernali ed esporsi al sole.

Ora sarà interessante osservare ciò che succederà nei prossimi mesi, vedere se la stagione riproduttiva sarà posticipata un po', capire se vi sono stati altrettanti accoppiamenti degli altri anni, magari avvenuti in modo più discreto e meno frenetico...le cose da capire saranno numerose.

Mentre scrivo queste righe pioviggina ed ha piovuto da due giorni, speriamo non si alzi il vento e che la natura possa beneficiare di quest'acqua!

Vi lascio con alcune osservazioni fatte da fine febbraio fino ad oggi:

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Le lucertole muraiole (Podarcis muralis) sono attive come sempre, indipendentemente dal caldo e dall'umido!

Va notato l'individuo in basse che appiattisce il proprio corpo per aumentarne la superficie esposta al caldo.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

I ramarri (Lacerta bilineata) preferiscono attendere i primi tepori prima di mettersi in moto. I primi maschi osservati presentano colori spenti, mentre quelli visto alcune settimane dopo iniziano ad avere la tipica gola azzurra che  caratterizza i maschi di questa specie nel periodo riproduttivo.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Fiori e insetti riemergono pure loro, dando un po' di colore all'erba secca.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Primula veris.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Pulsatilla vernalis.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Genziane..macchie blu nell'erba secca!

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Sirfide su crocus.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Nymphalis antiopa.

 

Nelle rare giornate di pioggia le salamandre (Salamandra salamandra) raggiungono i ruscelli e le piccole pozze dove le femmine partoriscono le loro larve.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

 

I primi maschi di Vipera aspis francisciredi si espongono al tiepido sole di fine febbraio, cercando di scaldarsi prima che le femmine si espongano a loro volta, in modo da essere pronti per corteggiarle.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
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La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Dopo alcuni giorni anche alcune femmine si attivano e si scaldano.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

In base alle temperature e all'umidità, ogni serpente sfrutta il suo ambiente per ottimizzare il tempo per scaldarsi. Qui sotto un maschio di vipera é totalmente esposto sulle foglie che ricoprono alcune pietre...

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

....mentre questo sotto sfrutta il microclima che si forma sotto rami e vegetazione secca:

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Mentre un maschio esplora il suo territorio (nella foto sopra) una femmina, nella foto sotto, digerisce il suo primo pasto dell'anno.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Termino la serie delle Vipera aspis francisciredi osservate con questo bel maschio appostato sul muschio secco. Si gode i primi raggi di sole della giornata e sembra affacciarsi sulla sua pietraia, il suo mondo.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

 

Il vagare alla ricerca di serpenti permette anche di imbattersi e osservare altre bestiole:

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Sopra e sotto dei caprioli (Capreolus capreolus).

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Nelle due seguenti foto dei cervi (Cervus elaphus).

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Un camoscio (Rupicapra rupicapra) mi fischiava dall'alto:

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

 

In una mattina fresca il biacco (Hierophis viridiflavus) qui sotto si é concesso per qualche foto:

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Poi l'incontro meno gradevole, quello coi cinghiali (Sus scrofa). Malgrado i gruppi incontrati fossero composti da tre o quattro adulti accompagnati da diversi piccoletti, si sono sempre dati alla fuga, in una occasione mi sono fatto ben notare per cacciarli ed evitare che si dirigessero verso di me.

Il fatto che sia un incontro poco gradito é dato dai danni che queste bestiole arrecano all'ambiente e all'equilibrio naturale. Verosimilmente col loro ribaltare di tutto, deteriorano anche l'ambiente dei rettili, e immagino che lucertole e serpenti finiscano per essere mangiati dai cinghiali.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

 

Nelle zone più alpine del Ticino anche Vipera aspis atra emerge dal tempore invernale.

Nelle prossime foto due maschi sembrano uscire dal loro rifugio per la prima volta dell'anno.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Anche il maschio delle immagini sopra e sotto sembra sfruttare i primi calori della stagione per farsi spazio nella sua pietraia.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

 

Qui sotto una bella femmina dai colori delicati, é un po' giovane per potersi accoppiare, ma sfrutterà quest'anno per alimentarsi bene e crescere.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

 

Nell'immagine seguente un bel maschio melanotico di Vipera aspis atra. Queste livree molto scure su cui si possono ancora indovinare i motivi dorsali contornati da colori caldi hanno sempre un gran fascino:

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

 

Gli uccelli sono anche attivi, intenti ad accoppiarsi e a costruire i loro nidi. Sotto un bel picchio rosso maggiore (Dendrocopos major):

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

Termino questo giro primaverile con un marasso (Vipera berus). In una giornata ventosa e nuvolosa questo maschio si scaldava al riparo di un rododendro, permettendomi un paio di scatti.

La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.
La siccità primaverile rallenta l'attività dei rettili.

 

 

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24 ottobre 2022 1 24 /10 /ottobre /2022 06:33

La vegetazione cambia, i funghi abbondano...evidenti segni che la natura si avvia verso l'inverno....normale ciclo di cui tutti beneficiano.

Dopo una stagione asciutta e calda, i serpenti si preparano al riposo che il freddo impone.

Le osservazioni di fine stagione sono comunque sempre interessanti e gradevoli.

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Malgrado le notti fresche, alcuni marassi (Vipera berus) si possono osservare nelle giornate clementi.

La prima é una giovane femmina mentre il secondo un maschio nato da poche settimane:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Un maschio di lucertola muraiola (Podarcis muralis) si scalda in una fresca mattina di settembre:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Nelle seguenti tre foto ci sono tre ramarri (Lacerta bilineata), il primo é un neonato, il secondo un sub-adulto mentre il terzo un maschio adulto.

Va notata la livrea molto diversa dei tre individui, tipica della loro età:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

La fine dell'estate é il momento in cui i piccoli serpenti nascono, qui sotto una natrice dal collare (Natrix helvetica) nata da poco...

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

.... mentre questo adulto é già nei pressi della zona dove passerà il letargo:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Alcune osservazioni di Vipera aspis atra mostrano le loro occupazioni stagionali: le femmine gestanti ottimizzano le ore di termoregolazione per completare lo sviluppo dei piccoli che portano: 

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

... mentre i maschi si riattivano per tentare qualche accoppiamento con le femmine che non si sono accoppiate in primavera:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Se nelle immagini di vipere con la livrea "tipica" é facile individuare i maschi dai loro motivi dorsali ben marcati, negli individui melanici o melanotici la cosa é più complicata. Sopra un maschio e sotto una femmina, che mi permette di sfatare una credenza...

... che pretende che le vipere nere (ma anche le rosse) siano più pericolose. Sicuramente il colore nero, legato all'oscurità e al male e il rosso paragonato al fuoco e al sangue hanno fatto lavorare le menti...
Vipere come questa nella foto sotto, nera con ventrali e labiali arancioni, erano definite dallo zoologo svizzero Friedrich Müller "Vipera aspis var. infernalis". Un nome che unisce le paure citate sopra, definizione che molti di noi appassionati usano ancora per definire questa livrea affascinante.
In realtà la colorazione delle vipere é paragonabile a quello dei nostri capelli, quindi non vi é nessun legame alla sua maggiore o minore tossicità.

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

La seguente Vipera aspis atra, femmina, ha una colorazione e un motivo dorsale veramente particolare:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

 

Nelle giornate fresche ed umide capita di imbattersi nel colubro liscio (Coronella austriaca). Discreto, sfugge spesso al nostro sguardo, e questo bel serpente viene pure un po' snobbato malgrado presenti una bella variabilità di colore, come si vede dalle seguenti immagini:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Vipera aspis francisciredi segue abbastanza il ritmo delle cugine V. a. atra anche se alcuni habitat sono molto diversi. Anche qui le femmine ottimizzano le tempistiche per partorire e i maschi si riattivano per cercare femmine con cui accoppiarsi.

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Questo maschio si scalda nella penombra di un boschetto...

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

...mentre questo sopra é nascosto tra i rovi.

Lo splendido maschio sotto é esposto e allerta:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Alcuni biacchi (Hierophis viridiflavus) sono ancora attivi, come la femmina qui sotto:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

La fine dell'estate, come detto, rima con le nascite. Quest'anno ho avuto la fortuna di osservare varie vipere nate da poco tempo, alcune ben mimetizzate, altre mimetizzate in modo un po' ingenuo.

Con le temperature estive elevate che abbiamo avuto quest'anno, in molti affermano che le vipere (e altri serpenti ovovivipari), abbiano messo al mondo i piccoli in modo molto anticipato.
Dalle mie osservazioni, quindi da prendere per quello che sono, ho notato che se ci sono delle nascite "precoci" rispetto agli altri anni, non lo sono di molto.
Il motivo é semplice... a tutto c'è un ritmo...se una torta di mele deve essere cotta per 30 minuti a 160°C per essere buona, se la metto in forno a 220°C per 15 minuti, probabilmente non avrò il medesimo risultato.
La stessa cosa vale per lo sviluppo degli embrioni dei serpenti, quindi una femmina gestante calibrerà la temperatura corporea per ottenere uno sviluppo ottimale ed equilibrato dei suoi piccoli, evitando surriscaldamenti.
Sicuramente quest'anno le femmine gestanti hanno potuto ottimizzare bene la cosa, contrariamente agli estati freddi e piovosi, dove le nascite sono state più tardive.

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
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Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
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Le vipere sono ovovivipare, sinteticamente si può dire che la madre funge da incubatrice vivente per gli embrioni che porta in se. La futura madre dedica gran parte dell'estate allo sviluppo dei suoi piccoli, ottimizzando la propria temperatura corporea in base alle loro esigenze. Per gran parte del periodo di gestazione la madre non si nutre, bruciando le riserve di grasso che ha accumulato negli anni precedenti.
Dopo la nascita dei piccoli é tipico osservare delle femmine magre con la pelle che forma delle pieghe. Spesso uno o due pasti rimetteono in sesto l'animale, che avrà comunque bisogno di almeno un anno per riacquisire le riserve di grasso necessarie per potersi di nuovo riprodurre.
Questa nella foto sotto é particolarmente patita e indebolita dalla gestazione...se non riuscirà a mangiare prima di dover andare in letargo, probabilmente non supererà l'inverno.

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Qui sotto alcune piccole vipere che si termoregolavano in modo piuttosto esposto...ma non per questo sempre facili da individuare come vedrete da queste sequenze con foto dell'habitat e foto della bestiolina:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.
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Qui sotto un piccolino messo a confronto con un accendino di 6 cm, tanto per avere un'idea della stazza di quelli nelle foto precedenti:

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

Poi arriva la fine di ottobre... la maggior parte dei nostri serpenti ha raggiunto la zona dove passerà il letargo invernale. Le temperature miti di queste settimane permettono ancora brevi uscite di alcuni individui, come questo bel maschio di vipera comune nella foto sotto.
Egoisticamente amerei poter osservare questi animali anche nei mesi invernali, ma obbiettivamente ora ci vorrebbe un po' di freddo necessario al letargo. 
Spero che questo inverno si equilibrato, che la natura segua il suo ciclo e che a febbraio  i serpenti si risveglino carichi per affrontare una stagione laboriosa e piena di sfide!

Ultime osservazioni di fine estate e inizio autunno.

 

 

 

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