Col tempo, chi segue il mio blog, si sarà abituato alle mie piccole provocazioni e ai miei ragionamenti non sempre molto scientifici ma piuttosto basati su osservazioni e avvenimenti pratici, e una certa introspezione… Qui spingerò la cosa un po’ oltre, ma in modo comunque ragionato, e spero che i “grandi esperti”, prima di gettare la pietra riflettano su quanto segue e ne prendano spunto per sviluppare il discorso in direzione parallela, non sovrapposta…questa è provocatoria/giocosa!
In una mia recente gita alla ricerca di vipere mi sono accorto che sobbalzavo ad ogni mucchietto di escrementi di cervi e altri selvatici che intravedevo nell’erba, scambiandoli per una vipera melanica ben arrotolata e mimetizzata nella vegetazione.
Generalmente viene detto che l’unico vantaggio scientificamente provato che ha un serpente nero è quello di scaldarsi più velocemente di uno dalla livrea “normale”, per cui abbrevia i suoi tempi di esposizione allo scoperto e alla vista dei predatori. Altre ipotesi parlano di un effetto “psicologico” che un essere lungo e nero ha su dei predatori, vedendo il vantaggio cromatico come una livrea spaventosa.
Potrebbe invece essere un mimetismo criptico in cui un animale prende le sembianze di ciò che non è?
Chiaro se una vipera nera si scaldasse bellamente su di una pietra di granito, anche dall’alto si noterebbe molto, ma se lo stesso serpente si “ammucchia” nell’erba potrebbe, alla vista di un predatore alato o frettoloso, assomigliare ad un ennesimo escremento di cervo che riempie i prati in primavera?
Sempre parlando di mimetismo vincente, recentemente, con Yves abbiamo potuto appurare che in varie popolazioni di vipere che non comunicano tra di loro si trovano sempre più spesso degli esemplari concolor. Inizialmente credevamo di avere a che fare con un fenomeno limitato a diverse piccole popolazioni, ma avendo trovato vari individui e ricevuto varie segnalazioni potrei quasi pensare che questa livrea, considerata rarissima ancora alcuni anni fa, stia prendendo sempre più piede.
Maschio concolor con una preda nello stomaco. Si può osservare il colore scuro della pelle che si trova sotto le squame.
Girovagando per internet e su libri ho potuto vedere vipere concolor appartenenti anche ad altre specie (Vipera berus, Vipera ursinii), oltre che a varie sottospecie di Vipera aspis.
Per far si che una livrea diventi “vincente”, è necessario che il serpente possa diventare adulto e riprodursi, ancora meglio se si accoppia con un altro individuo del sesso opposto che porta la sua stessa livrea, quindi lo stesso bagaglio genetico.
Grossa femmina concolor.
Se la livrea concolor cancella il mito del disegno a “barrette” delle vipere, trovo che si avvicini enormemente al melanismo, ma nel senso totalmente opposto. Il serpente nero diventa una macchia di penombra, mentre il concolor prende il colore dell’erba secca. Vi assicuro che esemplari concolor insinuati ai piedi di una pietraia tra le erbe secche risultano praticamente invisibili.
Non che voglia continuare il discorso … escrementi di prima, ma il colore di quello secco delle mucche ha un non che di...
Stiamo forse assistendo ad un adattamento delle vipere?
Maschio melanotico (livrea già ben impiantata in varie popolazioni) e femmina concolor (livrea che si stà espandendo?).
Tra qualche migliaio di anni le vipere dai classici e magnifici motivi dorsali saranno le eccezioni?
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