Dopo un primo incontro fugace con una Vipera ammodytes nel 2011 e un paio di ricerche andate a vuoto, nella Provincia di Bolzano, negli anni scorsi, finalmente nelle scorse settimane ho potuto osservare diverse di queste vipere dal corno nel loro habitat naturale.
La roccia calcarea della regione del Friuli ha probabilmente portato ad una selezione naturale che ha favorito la sopravvivenza degli esemplari che presentano una livrea dai toni chiari.
In una regione del Friuli sono anche presenti, in una certa percentuale, esemplari dalla livrea rossicio-marrone, probabilmente una livrea « vincente » in individui che vivono tra le foglie secche, o che comunque vengono scambiate per foglie secche e rami in mezzo ai sassi chiari. Generalmente i maschi hanno un’ornamentazione scura che zigzaga lungo la schiena e che contrasta tantissimo col resto del corpo chiarissimo. Tanto assurdo può sembrare questo contrasto, tanto é efficace ! Il chiaro riprende la pietra e lo scuro le ombre presenti nelle sassaie.
Esemplare marrone-rossiccio nascosto sotto ad un sasso.
In questo viaggio ho avuto modo di fotografare unicamente delle femmine, il che mi da lo stimolo di immaginare un prossimo viaggio per scovare qualche maschio!
In Friuli é presente la sottospecie nominale, Vipera ammodytes ammodytes. Nella zona di Bolzano é presente una sottospecie, oggi non più ritenuta valida in seguito alle analisi genetiche, che fino a poco fa era chiamata Vipera ammodytes ruffoi. Probabilmente la genetica in questo caso non mente, l’isolamento geografico non ha dato nascita ad una sottospecie, e la livrea é una semplice specializzazione (o selezione), simile a quella riscontrata in Friuli. Resta comunque, tra i veri appassionati di vipere che non siano troppo chiusi nella limitata porzione di genetica capita fino ad oggi, una cosa carina e usuale continuare a chiamare ruffoi le ammodytes di Bolzano. Un po’ di sentimentalismo e affetto in questo mondo che é diventato molto « mitocondrializzato», a mio avviso non guasta. Alla fin fine, la classificazione delle specie é un concetto speculativo umano e non una certezza naturale.
Scusate la parentesi, e torniamo alle nostre cornute del Friuli.
Alcune zona dove vivono le Vipera ammodytes sono comunicanti con gli habitat della Vipera aspis, per cui fenomeni di ibridazione tra le due specie sono possibili, come lo sono stati osservati anche in altre zone in cui le due vipere vivono fianco a fianco.
Chiaramente questo fenomeno di ibridazione naturale mi interessa molto in quanto lo ricollego al ritrovamento che faci alcuni anni or sono. Eccezionale ritrovamento: ibrido Vipera aspis/ammodytes
Certo che l’ibridazione tra le specie porta sempre a relativizzare le certezze che si hanno solitamente con la genetica, che afferma che spesso l’ibrido interspecifico é sterile, mentre sono stati osservati degli ibridi ammodytes X aspis gestanti, la cui prole ha generato discendenza.
Chiaro, il rettile é anche piuttosto primitivo e la natura ci ha sempre mostrato mille eccezioni e strategie per sormontare, o meglio spostare, le barriere considerate irremovibili.
Mi scuso per le divagazioni…due nello stesso articoletto… e lascio spazio alle immagini di queste splendide Vipera ammodytes e altri incontri avuti nei loro habitat.
Femmina in muta.
Dettaglio dell'occhio "lattiginoso" tipico degli individui in muta.
Poco distante un'individuo si stava sfilando dalla vecchia pelle.
Un maschio di Orbettino trovato nel medesimo habitat delle vipere.
Altra femmina di Vipera ammodytes ammodytes in muta.
La foto non rende, ma in una zona del Friuli é stato reintrodotto con successo il Grifone (Gyps fulvus), per cui abbiamo fatto una scappata in quella zona per vederlo. Come detto, la foto non rende l'idea di avere sopra la testa questi grossi rapaci.
Coronella austriaca.
Anche in questo caso l'esemplare osservato é nel periodo di muta.
Vipera ammodytes, lunga meno di 20 cm, probabilmente nata nell'autunno del 2012.
Dettaglio del "corno" che da il nome popolare alla specie.
Splendida femmina. Va notata la coda che presenta la tipica colorazione arancione. Si pensa che possa essere usata come "esca", muovendola per attirare la preda. Comportamento che ho potuto osservare rare volte in esemplari in terrario.
Natrix natrix natrix, melanotica. L'esemplare é stato osservato nel mezzo di una pietraia ad una certa distanza dall'acqua, cosa che non é comunque sorprendente per la specie.
Vipera ammodytes con la colorazione marrone-rossiccia, malgrado il contrasto coi motivi dorsali, si tratta di un femmina sub-adulta.
Maschio di Zamenis longissimus, il Colubro di Esculapio. Questo esemplare ha una lungezza di circa 170 cm.
Foto per mostrare la stazza del serpente, che ha una lunghezza praticamente pari alla mia altezza.
Ritratto di questo "gigante".
Ritratto di una vipera dal corno.
Le due foto seguenti ritraggono il medesimo esemplare femmina di Vipera ammodytes ammodytes, fotografato a pochi minuti di intervallo. In base all'intensità del sole e dall'angolo in cui il serpente viene visto la sua colorazione da un effetto diverso
Tra tutte le foto che ho scattato, una delle mie preferite é la seguente. Ritrea una femmina di Vipera ammodytes ammodytes nel suo habitat.
Metto alcuni scatti alla rinfusa per il puro piacere di vedere e ammirare questo magnifico animale.
Copyright © Grégoire Meier 2013 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.