La primavera iniziata calda, ha avuto gli attesi cali di temperature di cui ormai siamo abituati.
Dopo alcune settimane di tepore, la neve é caduta a basse quote a fine aprile, mettendo un po' di sconforto per chi sperava ad una stagione infinita di osservazioni di rettili.
Nulla di grave, per lo meno nulla di catastrofico, passati i periodi freschi, piante ed animali sanno arrangiarsi e sfruttare le giornate calde che lasceranno posto a notti fresche.
Basta guardare nei prati...gli insetti e altri animaletti sono in piena attività.
Di seguiro vi mostro le osservazioni che ho fatto assieme agli amici Johan e Yves, tra Vallese, Francia, Piemonte e qualche bella mangiata:
Grilli, formiche, ragni e cavallette sono indaffarati, chi per accoppiarsi e moltiplicarsi, chi per crescere e riprodursi più tardi:
Zecche....da alcuni anni sembrano essere aumentate, probabilmente gli inveni senza grandi gelate non "ripuliscono" bene i boschi da questi parassiti!
Tra le giornate particolari, sicuramente merita la giornata di vento che ha seguito una notte gelida. I serpenti non amano il vento, probabilmente infastiditi dalle folate e forse per il calo di umdità che il vento genera, ma malgrado tutto in una zona sempre ventosa, alcune vipere erano esposte a scaldarsi.
La femmina di Vipera aspis atra nella foto ha una livrea molto scura, che potremmo definire melanotica. La cosa particolare però é il fatto che a fine aprile sia piuttosto massiccia e corpulenta, il che fa presupporre che sia gestante. Vista la quota, circa 1900 metri, e il periodo piuttosto precoce, suppongo che questa femmina non sia riuscita a portare a termine lo sviluppo degli embrioni che porta prima della latenza invernale, per cui ha passato l'inverno coi piccoli in pancia. Il fenomeno é conosciuto, ma mal studiato. Generamente si diche che le probabilità di sopravvivenza della femmina sia bassa. Questa per ora ce l'ha fatta!
Sopra, un bel maschio della medesima zona della femmina precedente e della femmina sucessiva.
Sopra altra femmina di Vipera aspis atra osservata poco lontano dalle precedenti e sotto una femmina a cui manca praticamente tutta la coda, forse al seguito di una predazione oppure di un tentativo umano di ucciderla.
Un giro in Piemonte, per osservare Vipera walser ha portao i suoi frutti. Malgrado temperature notturne al di sotto dei zero gradi, abbiamo potuto osservare diversi maschi, freschi di muta, quindi pronti ad accoppiarsi oltre che ad esibire dei colori spettacolari:
Tra queste vipere dei Walser, pure una lucertola vivipera (Zootoca vivipara) cercava di scaldare il proprio corpo ai pochi raggi di sole che filtravano tra la nebbia:
Lasciamo la Vipera walser e le sue pietraie con questo scatto che la rappresenta bene:
Una scappatella in Vallese ci ha portato a varie osservazioni di Vipera aspis atra. Pure qui il freddo notturno non scoraggia i serpenti ad uscire appena ne hanno l'occasione:
Sopra una bella femmina e sotto un maschio pure lui molto carino.
Le vipere sanno anche sfruttare il microclima che si crea sotto l'erba secca esposta al sole. Oltre ad offrire un ottima copertura e un buon mimetismo, permette al serpente di scaldarsi rapidamente.
Un bel maschio che mi permette un ritratto del suo muso
Sopra e sotto femmine della medesima popolazione delle precedenti...
... mentre questi due (sopra e sotto) sono dei maschi.
Un giorno trascorso in Francia, ci riserva una sorpresa, temperatura alle 10 del mattino, in zona ombrosa, meno 4 gradi. Al sole ci saranno 2 gradi e un vento gelido batte il suolo... malgrado tutto, dietro ad una roccia osserviamo una femmina di Vipera aspis atra. Nel resto dell'habitat nulla da fare, non c'è anima via!
A quote un po' più basse, nei pressi di una vecchia stalla in disuso osservaimo diversi orbettini (Anguis fragilis)...
... e poco lontano anche una bella femmina di Colubro di Esculapio (Zamenis longissimus) che digerisce una preda:
Torniamo in Vallese... visitiamo un habitat "famoso" per le belle vipere dai toni rossicci e dai motivi dorsali interessanti e a volte particolari. Vi faccio una carellata di scatti, tutte Vipera aspis atra:
Sopra una Natrice dal Collare (Natrix natrix) forse in aguato di anfibi presso una fontana d'alpeggio.
Sotto un altro maschio della medesima specie osservato lungo un ruscello:
Tra le pietre calcaree si possono osservare discreti fossili e licheni spavaldi
Torno con alcune belle vipere osservate in quella zona:
La vipera nell'immagine sopra sembra molto fiduciosa e si lascia fotografare senza muovere un ciglio, mentre quella nell'immagine sotto, sembra molto più guardinga.
Dopo queste giornate fresche, che ci hanno riservato comunque parecche osservazioni, la meteo é peggiorata, nevicate hanno raggiunto le basse quote. Si spera in una giornata di sole subito dopo le nevicate per poter osservare Vipera walser. Malgrado le previsioni, il sole non arriva, cascano pure palline di neve (forse acqua ghiacciata, ma non fiocchi) dalle nuvole. Fa freddo, mentre con l'amico Luca Cavigioli percorriamo gli habitat delle vipere, ci scambiamo sguardi sconcertati. La prima falange delle dita punge dal freddo...ma malgrado questo... tra i rimasugli della neve caduta i giorni precedenti, incontriamo due femmine di Vipera dei Walser. Sono fredde e rallentate, ma totalmente esposte, forse per carpire quel lieve tiepido raggio di sole che traspira dalle nuvole e riftette sul nevischio che cade, forse a loro basta immagazzinare energia dai raggi UV... un mistero...l'unica certezza che ho, é che quel giorno, tra le pietraie piemontesi si aggiravano 4 pazzi, due umani che fotografavano serpi e due Vipera walser !
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