L'inverno piuttosto clemente, che mi ha permesso di avere la compagnia, nei pochi giri fatti, delle zecche pure a dicembre e a gennaio, ha avuto una ricaduta a fine febbraio, con temperature piuttosto basse, vicine allo zero anche di giorno.
La natura non si scoraggia e ha bisogno di ripartire, per cui appena il tempo migliora e il sole scalda il suolo e l'aria, la vita di rettili e invertebrati riprende vigore.
I mesi invernali mi hanno fatto fare alcuni incontri con cervi e caprioli. Le immagini sono quello che sono...colgono il fugace momento in cui due esseri incrociano lo sguardo. Nulla a che vedere con le foto di chi passa ore nascosto aspettando l'atteggiamento o la posa perfetta dell'animale.
Alcuni son meno fortunati di altri, ma la morte di un mammifero del genere ha fornito cibo a parecchi animali: corvi, rapaci e mammiferi carnivori o onnivori.
La stagione scorsa é stata caratterizzata dall'abbondante presenza di topi di varie specie...da serparo non so bene identificare le varie specie di micromammiferi...so solo che son del buon cibo per i serpenti...e questo, incontrato in un bosco, direi che in primavera non camperà a lungo vista la sua poca paura.
Sollevando qualche sasso, mi imbatto in un Ischyropsalis, un lontano parente dei ragni, un opilione:
Ma la primavera tarda...si vedono lucertole ogni tanto nelle giornate tiepide, ma manca qualche cosa per il grande risveglio, anche se le primule vorrebbero far credere il contrario.
Le coccinelle si danno alle pazze gioie:
Un paio di giorni prima della settimana di febbraio in cui ci sono stati gli abbassamenti di temperatura, incrocio la strada di un tasso...curiosamente vaga per il bosco in pieno giorno rovistando sotto le foglie e le pietre alla ricerca di cibo, forse in previsione di una settimana chiuso nella tana:
Piuttosto fiducioso, oppure distratto, si avvicina a pochi metri da me:
Poi passa il freddo, il 4 marzo il sole fa rapidamente sciogliere la neve dai pendii esposti a sud e la vita riprende, farfalle e altri insetti son sopravvissuti ai meno 5 e meno 10 gradi della settimana prima, rintanati chissà dove!
Le chiocciole preferiscono restare chiuse nel loro guscio, sigillato da un opercolo:
Le lucertole, che hanno comunque avuto altri periodi di attività nei mesi scorsi, sono più numerose:
Queste osservazioni, gli insetti, le lucertole, la neve che si scioglie, lasciano la speranza che pure i serpenti si riattivino, ma non si può mai scommettere.
Da curioso e un po' maniaco, forse per cercare di capire quella parte che mai capiremo totalmente sulle vipere, frequento i loro habitat anche in inverno. Mi piace girare nelle pietraie e nei rovi anche quando fa un freddo pazzesco. Ci vedo altre dinamiche, altri dettagli che probabilmente mi sfuggono quando sono focalizzato sul serpente. Forse giro negli habitat da vipera quando loro sono ben rintanate con la speranza di cogliere qualche informazione... o forse solo per malinconia.
Ad ogni modo oggi non o resistito. Ero partito con altre idee, del tipo rivedere il tasso, cercare palchi di cervi o caprioli, ma qualche cosa mi ha spinto a salire in cima a qualla pietraia situata a circa mille metri di quota, lì dove il groviglio di rovi scoraggia qualsiasi persona provvista di buon senso. Arrivato su mi fermo e mi dico che tre settimane fa il caldo buttava meglio... ma i miei occhi perlustrano comunque il caos che i rami del rovo crea...
Quasi invisibile, amalgamata al terreno, alle foglie secche, ai rami, alle spine del rovo, ecco che a qualche centimetro di distanza la vipera decide di mostrasi a me. Immobile, ma so che mi ha visto, si lascia scattare alcune foto. Io rispettosamente mi allontano di qualche metro e la lascio godersi la sua prima uscita della stagione.
Vipera aspis francisciredi, un maschio.
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