Anche l’estate 2020 è finita velocemente. La bella stagione mi ha permesso comunque di fare alcuni giri e varie osservazioni di serpenti. Questi, come molti altri animali, hanno sfruttato al massimo i mesi caldi per riprodursi, nascere, crescere, morire, e ora si apprestano a seguire il ciclo della natura con il riposo invernale imposto dal freddo che piano piano invaderà i loro habitat.
Se nel periodo primaverile le osservazione dei serpenti è facilitata dalla scarsa vegetazione e dalla necessità di esporsi per scaldarsi, l’estate offre a questi animali la possibilità di mimetizzarsi tra foglie, erbe e cespugli e il troppo caldo impone ai rettili, che non possono sudare per rinfrescarsi, di restare nascosti all’ombra.
Nella foto seguente un maschio di ramarro (Lacerta bilineata) si crogiola al sole riparato da un ramo di betulla:
Sopra e sotto sempre dei ramarri, ma in questo caso delle femmine. Va notata la diversità di livrea tra l’individuo sopra senza macchie scure e quello sotto molto reticolato dorsalmente.
Nelle giornate calde le vipere amano scaldarsi in ambienti dove la vegetazione illuminata dal sole crea dei giochi d’ombre, cosa che permette al serpente di sfruttare i raggi solari senza che essi siano troppo diretti. Vecchi ruderi abbandonati, mezzi crollati e invasi da arbusti, sono un ottimo habitat, come lo dimostra il maschio di Vipera aspis atra nella foto sotto:
Nell’immagine sopra una bella femmina gestante di Vipera aspis atra, dalla livrea particolarmente scura, sfrutta i giochi d’ombra di una felce. Nelle tre foto sotto ci sono sempre delle femmine della medesima specie che si scaldano ai primi raggi di sole della giornata, prima di rifugiarsi all’ombra delle pietre quando le temperature saranno troppo elevate.
Il bel maschio dell’immagine sopra si prepara al corteggiamento di qualche femmina che troverà nei paraggi. Una particolarità della Vipera aspis è quella di accoppiarsi sia in primavera che in autunno, cosa che la maggior parte degli altri serpenti nostrani non fanno, accoppiandosi solamente in primavera.
Nelle due foto seguenti femmine di Vipera aspis atra piuttosto mimetizzate:
Concludo la serie degli incontri con Vipera aspis atra con questo splendido maschio intento a digerire una preda appena ingerita:
Gli invertebrati con l’estate si danno da fare, mangiano, crescono e si accoppiano, qui sotto alcuni incontri:
Argiope bruennichi, maschio e femmina.
Cicindela.
Mentre anche le limacce si accoppiano, una lucertola (Podarcis muralis) si mangia una cavalletta (Barbitistes).
Durante una scampagnata nelle dolomiti bellunesi in Veneto, nel vano tentativo di osservare Vipera ammodytes, sono state osservate varie Vipera aspis francisciredi. Interessante sapere che condividono lo stesso habitat, e in futuro sarà interessante comprendere le dinamiche di questa convivenza.
Nell’immagine sopra un colubro liscio (Coronella austriaca) osservata nello stesso ambiente bellunese delle vipere aspis delle foto precedenti.
Tornano in Ticino, nelle mattinate umide è possibile osservare delle rane (Rana temporaria), nella foto sopra una ben mimetizzata in una catasta di legno, mentre nella foto successiva la rana sembra ammirare il paesaggio.
Raggiungendo alcuni habitat del vicino canton Grigioni, ho potuto osservare alcuni marassi (Vipera berus):
Sopra una femmina ben nascosta mentre sotto, sempre una femmina dai motivi dorsali particolarmente contrastanti è totalmente esposta nell’erba.
Nelle foto sopra delle femmine, mentre sotto un maschio.
Sopra un piccolo di Vipera berus, nato verosimilmente da poche settimane, mentre sotto una femmina gestante di orbettino (Anguis veronensis) prossima al parto:
La lucertola vivipara (Zootoca vivipara) a differenza della più conosciuta lucertola muraiola (Podarcis muralis) che depone uova, partorisce piccoli già ben formati.
Nelle seguenti foto alcune osservazioni di questo sauro.
Il primo è un bel maschio dalla livrea verdastra, mentre il secondo è un giovane, verosimilmente di un anno di età.
Nell’ultima delle tre foto, è visibile sulla destra una femmina con uno piccolo a sinistra. Immagino che l’adulto sia la madre che aveva partorito da poco alcuni piccoli, ne giravano 3 sul quel tronco, e che restava nei paraggi quasi come per proteggerli.
Negli ambienti alpini è anche possibile incontrare la natrice dal collare (Natrix helvetica). Nelle seguenti foto tre individui dalla colorazione diversa. La prima col tipico colore grigio e macchiettatura scura, la seconda essendo in muta ha un colore indefinibile che non lascia trasparire i motivi dorsali, mentre il terzo individuo è melanotico, quindi con una forte pigmentazione nera su tutto il corpo:
Mentre il camoscio scappa...
... la volpe osserva:
Un giro negli habitat di Vipera aspis francisciredi mi hanno fatto incontrare alcune femmine gestanti, l’unica eccezione, la prima di questa serie di foto. Guadando attentamente si può notare una cicatrice sulla schiena del serpente. Avevo osservato questo animale in primavera, ad una distanza di circa 200 metri da dove l’ho osservato in questa fine estate, quando la ferita era fresca. Fa piacere vedere che sia guarita bene.
Certi funghi annunciano l’autunno.
Una visita alle Vipera walser del Piemonte è sempre piacevole, gli habitat sono interessanti quanto il serpente stesso. Gli incontri sono stati diversi. Nella prima immagine un giovane maschio adulto, nelle due foto successive, altrettanti piccoli, verosimilmente di 1 o 2 anni, che digerivano una preda:
Termino con questa foto che preannuncia la stagione autunnale, dove sarà ancora possibile osservare i rettili, animali adattati a vivere in condizioni particolari e in grado di sfruttare al massimo ogni fonte di calore fino all’ultimo. Il poco sole che filtra dalla nebbia è sicuramente meno aggressivo di un sole ardente in una splendida giornata di luglio.
Nella foto una splendida femmina di Vipera walser nella nebbia:
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