I primi caldi della fine di febbraio hanno fatto rapidamente sciogliere l’abbondante neve caduta anche a quote piuttosto basse, facendo scattare la natura verso la primavera. Vegetali e animali si attivano, ognuno al suo ritmo, seguendo una “programmazione” maturata in millenni di esperienza ed evoluzione.
Ogni anno è fantastico osservare questo lento “risveglio” e probabilmente come ogni anno ci si rimarrà male da come il ritmo progredisce in modo frenetico e rapido.
Qui di seguito lascio le immagini dei primi incontri che ho potuto fare nelle settimane scorse:
Se il fiore maschio, pieno di polline é ben conosciuto, il discreto fiore femmina di nocciolo (Corylus avellana) lo é un po' meno. Vedi foto sopra.
Sopra Galanthus e sotto Leucojum vernum.
Il fiore verde dell'Helleborus viridis ha un fascino particolare.
Le lucertole muraiole (Podarcis muralis) sono il rettile ticinese attivo in qualsiasi mese, ma questo dipende anche dalla quota in cui vivono. Quelle di pianura si crogiolano al sole anche in gennaio, mentre quelle che vino in quota, in quel mese verosimilmente hanno il loro rifugio invernale ricoperto con vari centimetri di neve, per cui hanno poco da crogiolarsi.
Ecco alcune immagini:
La foto sopra contrasta parecchio con quella sotto.
Sopra si possono vedere due femmine, una delle quali sembra un fantasmino… è l’effetto della terra che ha addosso, fenomeno osservabile in parecchi rettili appena usciti dal loro rifugio invernale.
L’immagine sopra è stata scattata a circa 1000 metri di quota, 15 giorni dopo la foto che troviamo sotto, scattata attorno ai 250 metri di altitudine.
Sotto gli individui sono già belli arzilli… da questa foto si vede anche che c’è del tenero tra questa femmina e questo maschio.
Le notti fredde contrastano con le giornate tiepide, la natura offre dei colpi d’occhio notevoli e alcuni abitanti del bosco gironzolano nel loro habitat, forse sorpresi di vedere degli estranei.
Nelle tre foto sotto, volpe, capriolo e lepre:
Nelle giornate umide non è raro incontrare degli anfibi, come la salamandra pezzata (Salamandra salamandra) nella foto sopra.
Sotto una natrice tassellata (Natrix tessellata) si affaccia sul lago... aspetterà ancora qualche settimana prima di tuffarcisi:
Anche gli insetti si attivano....chi svolazza e chi già di accoppia:
Sopra Gonepteryx rhamni, mentre sotto una coppia di Pyrrhocoris apterus:
La locusta Anacridium aegyptium, nella foto sopra, é ormai ben insediata nel nostro cantone, forse non desiderata da tutti, ma non antipatica quanto le zecche che già girano a febbraio:
I ramarri (Lacerta bilineata) sono un po’ più pigri che non le comuni lucertole, ma col caldo pure loro escono timidamente. Forse abituati ad essere mimetici nel verde della vegetazione, forse un po’ intontiti dal fresco, si lascino avvicinare piuttosto bene. Nella prima foto si vede la testolina di un giovane nato l’anno scorso, mentre gli altri sono degli adulti:
Questo sotto é un maschio, lo si capisce bene dalla sua stazza e dal rigonfiamento alla base della coda. Tra qualche settimana la sua gola diventerà molto più azzurra e brillante, segno che la stagione degli amori avrà preso inizio:
Poi nei miei giri ho osservato le prime uscite delle mie amate vipere… le prime ben mimetizzate nei rovi e nella vegetazione, sicuramente una strategia che le protegge dai predatori e dove il serpente sfrutta quel microclima che si forma tra l’intreccio dei rami. Non è sempre semplice vederle…ogni volta che ne scorgo una, mi dico che ne avrò sfiorate altre 10 senza essermi reso conto della loro presenza.
Fino ad oggi ho osservato solo dei maschi di Vipera aspis francisciredi:
Nelle foto sopra un magnifico maschio si spostava da un mucchio di pietre all'altro passando sopra le felci secche, totalmente allo scoperto. È rimasto immobile malgrado io fossi a meno di un metro da lui. Dopo alcune foto, ho continuato il mio giro, alcune ore dopo l'ho rivisto poco lontano raggomitolato contro una pietra e ben nascosto, come si vede nella foto sotto:
L'uscita dai rifugi invernali, come dicevo, oltre ad essere influenzato dalle temperature, dalle ore di giorno, é verosimilmente legato a un'orologio biologico che impone all'animale di attivarsi.
In uno dei miei giri mi sono seduto su di un sasso per riposarmi qualche minuto, quando mi sono rialzato, alle mie spalle noto una vipera che lentamente esce da sotto un grosso sasso, forse il posto in cui ha trascorso tutto l'inverno. Sorprendentemente il sasso non era ancora stato scaldato dal sole, dalla foto sopra si vede che é in ombra, come pure é ancora in ombra il serpente. Immagino che la vipera si stesse dirigendo proprio nella zona scaldata dal sole, come se sapesse che ogni giorno a quell'ora, in quel posto il sole arriva. Ho misurato la temperatura del serpente, poco più di 7°C come si vede nella foto sotto. Le pietre scaldate dal sole, li davanti, erano a 14°C, mentre quella dove ero seduto, ben esposta superava i 20°C.
I serpenti sanno sfruttare il microclima che si forma al suolo, tra la vegetazione, sotto alle pietre, ecc. quindi non é raro potere osservare i rettili che si termoregolano sul suolo libero da neve, a pochi centimetri di distanza da superfici ancora innevate. Ero comunque interessato a documentare personalmente la cosa con la Vipera aspis francisciredi...dopo alcune uscite, ho finalmente potuto osservare e fotografare il momento.
Malgrado questo, la foto e l'osservazione che mi ha dato maggiori soddisfazioni in questo inizio stagione é la seguente, due maschi che si scaldano a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro. Se quello in basso é molto visibile (dal vivo lo era meno...ho rischiato di non vederlo... ma forse é un problema mio), il secondo, poco più sopra é veramente difficile da individuare (la risoluzione della foto nel blog rende la cosa ancora più difficile).
Vedere questi animali, amalgamati alla perfezione nel loro ambiente, ha sempre un gran fascino su di me. Le foto non sono spettacolari, ma sono un'apertura nella loro intimità che questi animali mi hanno concesso. Una tolleranza di loro verso di me, purché io non oltrepassi la soglia del rispetto reciproco.
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