Spero che i frequentatori del mio blog abbiano sempre percepito che i protagonisti di questo sito sono i serpenti (in primo luogo) e la natura in generale. Chiaro, queste righe non si materializzano spontaneamente dal nulla, è anche vero che in qualche articolo sono apparsi amici e conoscenti, e pure il sottoscritto, ma il vero protagonista e l’unico motore di questo blog è il serpente.
Dopo queste belle premesse devo ammettere che quest’anno è stato un anno piuttosto "mediatico". Malgrado la mia indole piuttosto riservata e schiva ho contribuito ad alcuni articoli di giornale e trasmissioni radiofoniche. Logicamente questi interventi, non puramente scientifici ma diretti al grande pubblico, danno un certo risalto alla persona. Mi sono prestato volentieri a questi interventi poiché lo scopo primario è di divulgazione e sensibilizzazione, per cui ben venga che sia messa in gioco la figura di una persona per affrontare e parlare della “questione serpente”.
Ringrazio ancora qui i giornalisti che hanno scrupolosamente operato in questo senso.
Un'altra parte di cui sono piuttosto orgoglioso sono i due documenti scientifici a cui ho potuto collaborare, il primo che riguarda la segnalazione di Dolichopoda geniculata in Svizzera, il secondo in cui si documenta l’osservazione di un esemplare di Vipera aspis hugyi melanotico.
Questo anno mediatico ha rinforzato la mia opinione sul fatto che poco importa se hai una formazione scientifica, se sei un appassionato, se sei un terrariofilo, se sei un ricercatore e via dicendo. Credo che tutti coloro che “gravitano” attorno al “mondo dei serpenti” in fondo contribuiscano alla loro conoscenza e quindi al loro rispetto. Trovo patetico, spregevole e veramente peccato che nelle varie “piccole comunità virtuali”, tra appassionati ci sia competizione e un conseguente disprezzo per i punti di vista altrui. Disprezzo che sfocia spesso in conflitti, in denigrazione e in cattiveria. Se lo scienziato collaborasse con l’allevatore e con il semplice appassionato che osserva animali in natura si raccoglierebbero più risultati che non se ognuno di queste frange combatte le altre. Un allevatore può anche essere un ottimo osservatore rispettoso…uno non impedisce l’altro.
La fotografia digitale e i vari forum (ormai decimati dalle comunità dei socialnetwork) hanno poi incrementato il numero di nuovi appassionati, che stufi (o semplicemente per aumentare stupidamente la propria autostima) di fotografare soggetti più "banali", si avvicinano alla fotografia dei rettili. Ben vengano, anche loro contribuiscono alla divulgazione! Francamente non trovo nulla di più valorizzante nel fotografare un serpente piuttosto che un fiore. Ognuno dovrebbe seguire la propria passione. Ho visto foto di zecche immortalate di chi è appassionato di questi animali. Queste foto, fatte col cuore, mi hanno fatto amare e ammirare la zecca (per poco tempo e solo in foto!!!).
Chi oggi condanna i serpari degli anni ‘60 che guadagnavano da vivere tagliando teste di vipere, spara anche su chi 15 anni fa agiva in un determinato modo, spara su chi “mette in posa” un serpente per fotografarne i dettagli, seguendo la nuova tendenza della foto “in situ”, cioè la foto del serpente immortalato nel suo ambiente senza essere messo in posa. Foto molto interessanti, foto di osservazione che mi diletto pure io a scattare, ma che difficilmente valorizzano il serpente in tutto il suo splendore. Anche qui sono due approcci diversi e sono due approcci compatibili e non antagonisti.
Mi sto già disperdendo… in pratica non dimentichiamoci che ancora agli inizi del XX° secolo si portavano a casa dei trofei “guadagnati” a fucilate, mentre oggi la gente porta a casa trofei fotografici. Per fortuna i tempi sono cambiati, ma purtroppo non le mentalità. Il fotografo-trofeista vuole portare a casa la foto della Natrix più grande, l'immagine del maggior numero di specie, e questo a discapito della vera passione.
Le mie foto, i serpenti che allevo, le mie osservazioni non sono trofei, sono il frutto si una passione irrefrenabile e di alcune ore di evasione mentale che amo condividere, con la speranza che la condivisione porti al rispetto del serpente e della natura.
Tutto il resto…è fluido cloacale materializzato da cervelli atrofizzati e avidi di accrescere il proprio ego.
Auguro a tutti un felice nuovo anno e vi lascio, per chi ne è interessato, le immagini dei due documenti a cui ho contribuito.
(Vedo che on-line non sono leggibili, a chi lo volesse, posso mandare un PDF.)
La nota apparsa su: Herpetological Review 44(4), 2013
Qui di seguito il documento apparso su: Bollettino della Società ticinese di scienze naturali-101, 2013
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