In questo teschio di crotalo possiamo ben vedere i due denti veleniferi.
Nel nostro cantone, gli unici serpenti velenosi sono le vipere (Vipera aspis e Vipera berus).
Il veleno viene usato dal serpente per uccidere le prede ed iniziare il processo di digestione di queste ultime.
In parole semplici possiamo dire che il veleno è una saliva modificata, che contiene tossine ed enzimi, prodotto da due ghiandole poste nella parte posteriore della testa del serpente e collegate ai denti veleniferi. Questi denti servono ad inoculare il veleno nelle prede, e sono posti nella parte anteriore della mandibola superiore della vipera (questo tipo di dentatura viene chiamata solenoglifa).
Teschio di crotalo con dentatura solenoglifa, come la vipera.
La vipera ha la facoltà di decidere quanto veleno iniettare nella sua preda e se usare un solo dente oppure tutti e due. Queste scelte sono fatte in base alle dimensioni della preda, per evitare uno spreco inutile di veleno.
Per molti parlare di vipere equivale a parlare di cosa succede nel caso in cui ci si facesse mordere da una di essa.
In questi casi è difficile trovare opinioni razionali, alcuni minimizzano un tale avvenimento ed altri lo esagerano.
Pietra nera, usata in Africa e Asia per curarsi dal morso dei serpenti.
La cosa importante da ricordare è che ogni morso è un morso. La reazione che può avere la vittima dipende da numerosi fattori: il suo stato di salute, le sue sensibilità o allergie, la zona colpita, la sua età, l’età del serpente, lo stato di salute del serpente, la stagione, la quantità di veleno inoculato e molti altri.
Perché un serpente morde un essere umano?
Di sicuro un serpente non ha niente da guadagnare nel morsicare una persona, anzi!
Generalmente chi si fa mordere da un serpente ha tentato di catturalo, di ucciderlo e di molestarlo, generando un legittimo comportamento di difesa da parte dell’ofide.
I casi di incidenti casuali sono più rari e spesso dovuti comunque a nostre distrazioni. Ricordiamoci che quando ci immergiamo nella natura siamo noi gli ospiti, quindi sta a noi prestare attenzione a ciò che facciamo e a dove mettiamo le mani. Come abbiamo visto i serpenti si mimetizzano molto bene.
Sotto il cespuglio di mirtillo, nel centro della foto, c'è una vipera.
Per evitare indesiderati incontri ravvicinati coi serpenti basta rispettare alcuni parametri logici, come ad esempio quello di non mettere le mani in erbe alte (dove non si vede ciò che c’è sotto), non infilare le dita in buchi o tra i sassi, guardare dove si mettono i piedi e dove ci si siede.
I serpenti sono sensibili alle vibrazioni del terreno, per cui, prima di sedersi o mettere le mani ovunque, basta camminare un po’ pesantemente per farli fuggire.
Se malgrado la prudenza e le precauzioni ci facciamo morsicare da un serpente, dobbiamo seguire alcune piccole regole per evitare di peggiorare la situazione. Qui di seguito troviamo un elenco di ciò che è meglio fare e ciò che è preferibile non fare in un tal caso.
In questa sede non voglio sostituirmi ai medici ed agli specialisti (non ne ho le competenze), per cui le seguenti regolette vanno prese in modo indicativo e declino ogni responsabilità per l’uso che terzi possano farne.
Cosa fare in caso di morso da serpente.
- La prima cosa da fare è restare calmi, L’agitazione aumenta la diffusione del veleno nel corpo.
- Togliere anelli, orologi, braccialetti, …
- Immobilizzare l’arto colpito con una stecca, un legno o altro.
- Applicare una benda elastica all’arto. Questo bendaggio deve partire dal punto morso in direzione della radice dell’arto. Questo bendaggio NON DEVE ESSERE UN LACCIO EMOSTATICO, serve solo a rallentare la circolazione linfatica. Verificare che a valle del bendaggio sia percepibile il battito cardiaco.
- Cercare di non fare sforzi.
- Recarsi da un medico.
Malgrado le vecchie credenze e ciò che vediamo nei film è importante:
- NON agitarsi.
- NON tagliare, succhiare spremere, bruciare la parte morsa dal serpente.
- NON applicare un laccio emostatico.
- NON bere alcolici.
- NON somministrare siero antivipera.
Spesso nei consigli che si leggono in libri, riviste, ecc. si dice di catturare o uccidere il serpente per poterlo identificare. Personalmente sono di un altro avviso: come abbiamo visto, solitamente chi si fa mordere è chi ha cercato di uccidere o catturare il serpente, in questo caso si potrebbe andare in contro ad un secondo morso.
Come fare allora a sapere se a morderci è stata una vipera o un inoffensivo colubro?
Il veleno delle vipere contiene delle sostanze molto attive che in pochi minuti fanno manifestare, nella parte del morso, un dolore intenso, un edema, una cianosi e delle ecchimosi.
Se siamo stati morsi da un innocuo colubro sentiremo solo un dolore superficiale.
In pratica possiamo dire che se non riscontriamo lesioni nella parte colpita dopo 3 o 4 ore, siamo stati “vittime” di un colubro o di una vipera particolarmente avara di veleno (per nostra fortuna).
Come abbiamo visto in precedenza, la vipera può decidere la quantità di veleno che vuole iniettare e, spesso nei casi di morsi da difesa, non inietta il veleno (morso a secco). Questi morsi a secco rappresentano quasi la metà dei casi di morsi di vipera.
Come ultima nota rassicurativi, vi faccio notare che in Svizzera, negli ultimi 30 anni, si conta un solo caso di decesso a cause imputabili al morso di un serpente indigeno.
Tutti i "kit" antiveleno fotografati in questo articolo non sono più attuali, alcuni risalgono agli inizi del XX° secolo, altri usati dai soldati Statunitensi fino agli anni ’70.
Oggi la medicina si avvale di altri metodi, meno dannosi, per trattare un morso di serpente.
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