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4 giugno 2009 4 04 /06 /giugno /2009 18:08

I serpenti sono predatori carnivori, le loro prede sono di grandezza proporzionata alla loro mole e spesso composte da altri rettili (come ad esempio lucertole), da roditori, da anfibi, da volatili e da pesci. Alcuni giovani individui si possono pure cibare di insetti e altri invertebrati, dieta che vien spesso abbandonata quando raggiungono una dimensione tale da potersi nutrire di animali più grandi. Alcune specie di serpenti che raggiungono dimensioni ragguardevoli (che vivono in altri paesi e non in Ticino) possono pure cibarsi con prede molto più grandi, come ad esempio caimani o grossi mammiferi. In alcuni habitat estremi alcuni serpenti si sono specializzati con prede particolari o con modi di caccia bizzarri.


Maschio di Vipera aspis atra in fase di digestione.

Mi ricordo di aver sentito parlare di una popolazione di Vipera ursinii che si era specializzata nel morsicare la coda delle lucertole, che per riflesso di difesa la staccavano (autotomia). A questo punto la vipera mangiava unicamente la coda del sauro, lasciandogli la vita salva. È chiaro che in questo caso la vipera non procedeva in questo modo per pietà, ma unicamente perché la lucertola intera risultava troppo grande per essere ingoiata.

 

I serpenti possono essere divisi in due gruppi distinti sulla base del modo di uccidere le prede. Ci sono quelli che afferrano la preda con le mandibole e poi vi si avvinghiano col corpo per soffocarla, sono detti i serpenti costrittori. Vi sono quelli che morsicano la preda iniettandogli del veleno. Quest’ultimo sistema ha il vantaggio di creare un contatto molto breve tra la preda ed il predatore, evitando al massimo il rischio che la preda possa ferire il serpente difendendosi.

Il veleno iniettato nella preda ha lo scopo di neutralizzarla e di iniziarne la digestione dall’interno, ricordiamoci che il veleno è una saliva modificata che contiene anche moti enzimi.

Alcuni serpenti ingoiano le loro prede senza ucciderle, e questo per un “problema” puramente fisico. Ad esempio la Natrice dal collare (Natrix natrix) non ha i denti per inoculare del veleno, quindi dovrebbe uccidere le proprie prede per costrizione, ma cibandosi principalmente di anfibi e qualche volta di pesci, gli risulta difficile avvinghiarsi attorno ad una preda viscida e scivolosa che non farebbe altro che sguisciargli tra le spire.

 

Natrice viperina che ingoia un pesciolino.
 

I serpenti hanno diverse tecniche di caccia, proprie alla loro specie e al tipo di preda di cui si cibano.

Per esempio il colubro verdegiallo è un cacciatore. Questo serpente si sposta e segue le tracce olfattive delle sue prede, si intrufola nelle fessure dei muri, nelle tane dei roditori e caccia a vista, per cui niente di ciò che si muove gli sfugge.

La vipera aspis, al contrario, fa degli agguati. Spesso si apposta in vicinanza dei “sentieri” usati dai roditori per i loro spostamenti e aspetta che uno di loro passi a tiro.

 

Malgrado la paura che può incutere in fatto di essere morso da un serpente o di essere soffocato dalle sue spire, dobbiamo riconoscere che questo predatore è uno dei pochi che non crea uno spargimento di sangue. Le sue prede sono uccise senza essere sventrate e sono ingoiate senza essere smembrate.

La cosa che sorprende spesso la gente è il fatto che un topo (per fare un esempio) possa essere ingerito per intero da un serpente apparentemente piccolo e magro. Questa prodezza è possibile grazie alla struttura particolare del cranio e della mandibola del serpente e dall’elasticità del suo esofago.

 

In questa foto si può notare la pelle elastica della parte inferiore della mandibola
 

In pratica la mandibola inferiore del serpente non è unita centralmente, nella zona del mento, per intenderci, e la pelle sotto il mento è molto elastica. Quando il serpente inizia a ingoiare la preda questi due pezzi di mandibola si allargano per adattarsi alle sue dimensioni.



Queste due mandibole inferiori hanno pure un movimento indipendente, come lo hanno quelle superiori, e questo permette al serpente di trascinare la preda verso il proprio stomaco, mandando avanti, alternativamente la mandibola destra e quella sinistra per poi tirarla in dietro spingendo la preda. Da spiegare è molto più complesso di quel che sembra…

 

In questa foto possiamo osservare la pelle della vipera abbastanza tesa e la mandibola inferiore allargata. 
 

Una volta la preda ingerita, il serpente risistema le mandibole con un paio di sbadigli e solitamente cerca un posto dove digerire in pace.


Questa foto mostra bene la fila dei denti della mandibola superiore, che aiutano all'ingestione della preda. La zanna velenifera è riposta nella sua guaina di pelle ed è quel rigonfiamento che possiamo osservare subito sotto l'occhio nella bocca della vipera.


In questi casi il serpente cerca un posto caldo per aiutare la digestione e diminuirne il tempo, per questo motivo ogni tanto possiamo osservare dei serpenti ben esposti al sole con la pancia piena.

 

Giovane femmina di Vipera aspis francisciredi in fase di digestione, si nota bene il rigonfiamento del suo stomaco.

I succhi gastrici dei serpenti sono molto potenti e digeriscono quasi integralmente la preda, ad eccezione dei peli e delle unghie, ma le ossa vengono digerite.

 

Spesso per pudore o vergogna la gente non osa chiedere come sono fatti gli escrementi dei serpenti… ecco qualche esempio…


Escremento di vipera
 

Sono composti, come detto, principalmente dai peli della preda, da sostanze di scarto e da una seconda parte bianca o giallina, che possiamo definire come un concentrato di urina.


Escremento di pitone 

 

 

 

 

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2009 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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commenti

Y
Encore du travail excellent tu es le maitre des serpents du Tessin ma foisje vais devoir te payer un verre pour ce travail de professionnelyves
Rispondi
A
Approfitto della tua pazienza e delle tue vaste conoscenze.Il velenodelle vipere ( e dei serpenti velenosi in generale) contiene enzimi utili alle digestione? Se sì, in che modo i serpenti non velenosi compensano questa possibile mancanza?Scusami, ma i serpenti mi affascinano pur restando per me quasi completamente misteriosi. ale
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G
<br /> <br /> Sì il veleno contiene enzimi che aiutano il serpente a digerire, ma a volte capita che delle vipere del mio allevamento non morsichino<br /> il topo morto che gli porgo, e ingoiano direttamente la preda senza quindi averla avvelenata. La digestione si svolge comunque regolarmente senza problemi.<br /> <br /> <br /> Qui viene allora da chiederci se evolutivamente il veleno abbia veramente anche uno scopo di predigestione o unicamente quello di<br /> uccidere la preda.<br /> <br /> <br />  <br /> <br /> <br /> Da qui possiamo dedurre che i succhi gastrici dei serpenti non velenosi siano potenti tanto quanto quelli dei serpenti non<br /> velenosi.<br /> <br /> <br />  <br /> <br /> <br /> La cosa interessante dei serpenti è proprio che rimangono degli animali misteriosi e ci riservano ancora parecchie sorprese.<br /> <br /> <br /> Grazie Ale per permettermi di approfondire l’argomento.<br /> <br /> <br /> Greg<br /> <br /> <br /> <br />
A
Interessante!Mi sembra di aver letto da qualche parte, tanto tempo fa, che al momento della nascita la Vipera aspis dispone del veleno sufficiente per uccidere un topo. Ammesso che sia vero, alla luce di quello che scrivi, cosa se ne farebbe di questo veleno se poi non è grossa abbastanza per ingoiare il topo?Ciao!ale
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G
<br /> <br /> Hai ragione! La composizione del veleno dei viperotti ha una composizione diversa da quello degli adulti. Probabilmente, come dici, anche una vipera di 20 centimetri è in grado di uccidere un<br /> topo adulto. Questa "potenza" del veleno non serve a neutralizzare una preda grossa, ma ha uccidere più rapidamente una preda piccola, per evitare che muoia troppo lontano e che il viperotto non<br /> la trovi più o che si stanchi in una vana ricerca.<br /> Se poi prendiamo anche in considerazione che il cibo principale delle giovani vipere sono le lucertole, possiamo dedurre che un veleno potente uccida più rapidamente questi rettili dal<br /> metabolismo più lento di quello di un mammifero.<br /> <br /> Ti faccio un esempio diverso ancora... ai tropici ci sono dei crotali specializzati nella caccia di piccoli sauri  e di uccelli. Il veleno di questi serpenti ha un effetto molto rapido e<br /> devastante, proprio per evitare che un rettile (che metabolizza lentamente il veleno) possa arrampicarsi in cima ad un albero o che un uccello morsicato voli via.<br /> <br /> Il discorso è ancora lungo e complesso, ma spero di averti dato una spiegazione comprensibile, ma non esitare a chiedere altri lumi...<br /> Ciao e grazie!<br /> Greg<br /> <br /> <br /> <br />
U
Ciao Grégoire,come al solito ben scritto, piacevole da leggere, chiaro e documentato. Sei una vera miniera di informazioni!!!UpTheHill
Rispondi
G
<br /> Grazie Nino, sei troppo gentile!<br /> <br /> <br />

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