La primavera è un periodo favorevole per poter osservare i serpenti.
Colubro verdegiallo che si scalda al sole
Nelle prime settimane di attività dopo l’inverno, i serpenti si espongono lungamente hai raggi solari per aumentare la loro temperatura corporea e riattivare il metabolismo. Malgrado che i serpenti cerchino di mimetizzarsi al massimo, l’erba bassa molte volte non li camuffa totalmente, lasciandoli ben in vista.
Un altro biacco intento a termoregolarsi.
Altre volte il serpente si espone completamente e spudoratamente al sole, pronto comunque a scattare nel suo nascondiglio al primo segno di pericolo.
Gneralmente i serpenti dopo il letargo sono sporchi di terra che gli è rimasta appicicata al corpo durante la lunga permanenza nel rifugio invernate. Lo si può ben notare attorno agli occhi di questa Natrice dal collare (Natrix natrix).
Molte specie di serpenti subito dopo il riposo invernale si dedicano agli accoppiamenti, ed in questi casi i maschi sono un po’ distratti e prestano poca attenzione a ciò che li circonda, rischiando di finire vittime di predatori mentre sono alla ricerca di una compagna.
In questa foto un maschio di vipera aspis tenta un approccio con una femmina. Ho potuto osservare la scena per ben 20 minuti senza che i serpenti venissero intimoriti dalla mia presenza.
Quest’anno ho già avuto l’occasione di osservare varie specie di serpenti che popolano il nostro paese, tra cui alcuni individui dalla colorazione atipica.
Il primo incontro particolare fu quello con una Vipera aspis atra molto nera (melanica). Niente di sorprendente a parte il fatto che questo serpente era lungo poco più di 20 cm, quindi un individuo di un anno al massimo.
Generalmente il melanismo si sviluppa progressivamente negli anni, cioè la vipera nasce con una livrea normale e poi diventa sempre più nera col susseguirsi delle mute, solitamente arrivando ad una colorazione definitiva tra i 3 e i 5 anni.
Anche questo giovane maschio di vipera è sporco di terra, tipico degli individui appena usciti dal rifugio invernale.
Durante tre giorni di escursioni erpetologiche organizzata col mio amico Yves Brunelli, venuto apposta dal Vallese, abbiamo trovato un colubro verdegiallo (Hierophis viridiflavus) con una livrea particolarmente marcata. Personalmente, la maggior parte dei biacchi che osservo abitualmente hanno una livrea molto poco ornata e quasi tutta nera.
Sempre con Yves abbiamo osservato una Vipera aspis atra femmina melanotica con dei riflessi bluastri ed una stupenda femmina di Vipera aspis francisciredi dal colore rosso-mattone.
I riflessi blu si possono osservare nelle squame labiali bianche. Questa femmina è stata osservata nello stesso habitat del piccolo maschio melanico.
La magnifica femmina di Vipera aspis francisciredi.
Negli ultimi giorni ho pure avuto la fortuna di vedere una natrice dal collare (Natrix natrix) melanica con dei puntini blu.
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