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27 luglio 2009 1 27 /07 /luglio /2009 08:47


Ancora oggi c’è chi crede che i serpenti pungano con la lingua. Sicuramente quest’idea è dovuta al fatto che i serpenti estroflettono spesso quel loro organo dalla bocca e la sua apparenza biforcuta, appuntita e veloce può sembrare minacciosa.

In realtà la lingua dei serpenti è un organo di senso essenziale per questi rettili che, in alcuni casi, hanno una vista poco sviluppata.


Vipera orlovi femmina, originaria dal Caucaso, fotografata nei miei terrari.


La lingua serve al serpente per raccogliere delle molecole olfattive presenti nell’aria o sugli oggetti per poterle analizzare. Il fatto che la lingua sia biforcuta ne amplia il raggio d’azione e la precisione.


Vipera aspis atra. In questa foto si vede bene una delle due biforcazioni della lingua che sfiora la foglia. (Notate pure il bruco in basso a sinistra, che ho visto solo riguardando le foto a casa)

 

Sul palato del serpente sono presenti due specie di sacche, l’organo di Jacobson, dove viene infilata la lingua una volta rientrata in bocca. L’organo di Jacobson, collegato e combinato con le narici e tutto il sistema olfattivo, analizza le particelle raccolte dalla lingua dando al serpente una percezione degli odori molto precisa e fine.


Vipera orlovi, maschio fotografato nei miei terrari


A certi potrà sembrare una cosa eccezionale (in parte lo è sicuramente), ma tutti i  vertebrati, incluso l’uomo, possiedono un sistema vomeronasale più o meno sviluppato (a dipendenza della specie) , collegato con la parte terminale (sul palato) del setto nasale.  Basta pensare a quegli alimenti che, una volta in bocca, sprigionano un aroma che si espande al naso, oppure alle degustazioni di vino, ecc.


Vipera orlovi. Qui la lingua è in totale esplorazione.

 

Torniamo ai serpenti… La sensibilità della loro lingua gli permette di sentire degli odori a noi impercettibili, come ad esempio la scia lasciata del passaggio, qualche ora prima, di una preda, oppure, per i serpenti velenosi, di poter rintracciare la preda che hanno morso e che è scappata a rifugiarsi per poi morire. In quest’ultimo caso, il serpente segue l’odore lasciato dalla sua preda, ma pure l’odore del proprio veleno (che modifica l’odore della preda stessa). Questo sistema evita al serpente di seguire la scia lasciata da un’altra possibile preda e quindi di concentrare le ricerche su quella morsicata.


Vipera ammodytes fotografata nei miei terrari.

 

Quando i serpenti sono a caccia oppure vengono disturbati e si sentono minacciati, aumentano le perlustrazioni effettuate con la loro lingua, per essere sempre aggiornati su ciò che gli succede attorno.


Vipera aspis francisciredi. Mentre fotografavo questa vipera una cavalletta si è posata davanti a lei. Subito il serpente ha estroflesso la lingua per capire se l'insetto fosse una minaccia.


Per poter permettere alla lingua di uscire ed entrare rapidamente e discretamente dalla bocca, il serpente ha un piccolo orifizio, frontale, tra le labbra.


Vipera renardi  fotografata nei miei terrari. Qui si nota bene l'orifizio da dove esce la lingua senza che il serpente debba aprire la bocca.

 

Contrariamente alla nostra, la lingua del serpente, non è d’aiuto nella deglutizione, ma si è sviluppata in uno straordinario organo di senso.

Vipera aspis atra che "frusta" l'aria con la lingua per raccogliere informazioni.



Copyright © Grégoire Meier 2009 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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commenti

U
Ciao Grégoire,bell'articolo, sempre molto informativo e chiaro!!!UpTheHillwww.montagnaticino.com
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