Tappeto Ning-Xia dell'inizio del XX° secolo. Era lo schienale di un trono.
Come anticipato nel capitolo precedente, in Cina e in altri paesi asiatici, il drago ha origini antichissime, e secondo la leggenda i draghi erano presenti al momento della creazione e l’uomo naque da una potenza divina (Nu Kua) che era in parte donna e in parte drago. Questo drago assieme al suo consorte insegnò all’uomo a pescare, a tessere, gli diede anche i segreti del fuoco e della musica. I nostri progenitori avevano ancora un’aspetto a metà tra drago e uomo.
Vaso in terracotta e dettaglio, Dinastia Han (ça. 2000 anni fa), con figure stilizzate di drago.
L’Imperatore cinese era considerato diretto discendente dei draghi, e nelle sue vene scorreva sangue di drago. La bontà e la saggezza del drago veniva passata al migliore degli uomini, l’Imperatore, appunto.
I draghi erano al servizio dell’Imperatore, e quest’ultimo aveva il compito di invocarli in caso di siccità. Ogni cosa che riguardava l’Imperatore riguardava pure il drago, che veniva ampiamente rafigurato su oggetti, vestiti, mobili e via dicendo, per onorare il vero drago, cioè l’Imperatore.
Tappeto frammentario Ning-Xia, inizio del XIX° secolo. Era lo schienale di un trono imperiale.
La tradizione vuole che solo gli oggetti destinati all’Imperatore potessero raffigurare draghi con 5 artigli, gli altri dovevano accontentarsi di draghi con 3 o 4 artigli.
Dettaglio del tappeto precedente.
Una leggenda ancora più antica parla di una figura mitologica dal corpo di serpente a dalla testa di drago. Dal suo corpo ebbe origine tutto: i fiumi dalle lacrime, le stelle ed i pianeti dai capelli, i metalli e le pietre dalle ossa e dai denti, le perle dal suo seme, la giada dal midollo spinale, la pioggia dal sudore e gli uomini dai pidocchi che vivevano tra i suoi capelli. Non c’è bisogno di aprofondire ulteriormente la simbologia che mette in evidenza l’inferiorità dell’uomo (pidocchi) dinnanzi all’Imperatore (vero drago).
Ciotola in porcellana, dinastia Qing.
L’origine divina dell’Imperatore era accentuata dal fatto che spesso egli comunicava coi draghi, che gli suggerivano il modo di governare, suggerimenti che pochi osavano contraddire, e che conferiva al sovrano un potere assoluto ed indiscusso.
Kimono in seta e fili metallici, dinastia Qing.
Ancora oggi la figura del drago è presente nella vita e nelle tradizioni popolari cinesi, basti pensare alla danza del drago che viene celebrata ogni anno all’inizio della primavera. Questa danza ha origini antiche ed è legate ai culti di fertilità della terra, in cui si invoca la pioggia proprio tramite il drago.
Frammento di candelabro in terracotta smaltata, Birmania.
Nell’antichità, ma probabilmente ancora oggi in alcune regioni rurali, in caso di siccità prolungata viene organizzata una processione in cui si invoca il drago e gli si chiede di scatenare le piogge. In queste processioni vengono fatti sfilare lunghi draghi animati construiti in stoffa, legno e altri materiali riccamente lavorati e colorati. Le preghiere vengono scandite da monaci e da personalità religiose e politiche.
Il drago in mezzo elle nubi. Tessuto in seta e fili metallici, dinastia Qing.
Il drago è ancora presente nell’oroscopo cinese ed è uno tra i segni maggiormente ambito visto che i nati sotto questo segno sono destinati ad avere successo nella vita. Nella medicina tradizionale cinese troviamo ancora oggi delle ricette che comprendono delle parti di drago, quali le unghie, il cervello, i denti e la lingua…. Meglio non sapere con cosa vengono realmente sostituite…
Dettaglio di mobile della Mongolia dove troviamo un dragho stilizzato, quasi fosse una nuvola.
Oltre ad essere una figura mitica, il drago, è anche stato studiato, nell’antichità, da scienziati cinesi, che ci svelano alcuni aspetti interessanti della vita di queste creature. I draghi si accoppiano sotto la forma di serpenti che depongono le uova nelle vicinanze di un fiume. Le uova vengono covate per mille anni, dopo di che ne escono dei piccoli serpenti. Dopo 500 anni crescono le corna e tra i 1000 e i 3000 anni avviene il resto della trasformazione fino ad avere un drago in piena maturità.
Tappeto da monastero proveniente dal Tibet (non Cina, ma TIBET), inizio del XX° secolo.
Ringrazio il negozio STORICA di Lugano per avermi messo a disposizione e permesso di fotografare parte della sua collezione.
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