Il serpente, come ho già fatto notare altre volte, non ha mai lasciato indifferente nessuno, psicanalisti inclusi. Sigmund Freud associa, nei suoi studi sull’interpretazione dei sogni, il serpente al fallo, e lo considera l’espressione della forza sessuale e creatrice di mascolinità. Ai tempi sarà sembrata una teoria rivoluzionaria, ma come abbiamo visto in altri capitoli, quest’associazione è già presente in vari miti preistorici in cui il serpente feconda la Dea Madre.
Rappresentazione della Dea Madre che viene fecondata dal serpente, Mongolia, cultura Hongshan.
Chiaramente la forma allungata, penetrante e a volte che si erge come un cobra lascerebbe poco spazio ad altre interpretazioni simboliche, ma sarebbe fermarsi all’evidenza, e con i serpenti e la simbologia niente è evidente.
Uno dei miei Phyton regius che "gioca al cobra".
La tradizione tantrica induista va oltre, associa il serpente al potere energico maschile unito a quello femminile. Queste due energie opposte (visti come due serpenti) si concentrano e si uniscono alla base della colonna vertebrale, più precisamente nel punto situato tra l’ano e i genitali. In quel punto dimora la Kundalini, rappresentata con un serpente arrotolato e dormiente, dormiente come lo è la nostra coscienza. In questo caso il serpente è visto come figura fallica ma pure uterina, e viene legato al potere generativo, alla fertilità, all’erotismo trascendente, alla sessualità e all’unione degli opposti.
Piccolo "talismano" orientale su cui si nota un serpente attorcigliato ad un pene.
Torniamo a Freud, al fallo, e mettiamoci un po’ di religione vicina a noi. Adamo, Eva, l’albero e il serpente. Evidentemente l’albero che si erge dal suolo è un simbolo fallico, ma perché metterci un secondo fallo? Coloro che hanno illustrato e narrato questi racconti erano ottimi manipolatori e acuti nell’usare la simbologia in modo chiaro ma celato, sempre comunque in maniera equilibrata.
In questo caso il serpente non ha la rigidità fallica dell’albero, anzi, è flaccido. Da qui altri psicanalisti e studiosi sono d’accordo di considerare il serpente come simbolo fallico, ma non legato all’uomo e al suo pene, ma bensì alla donna e alla sua clitoride.
Adamo, Eva, l'albero e il serpente. Albert Dürer.
Ora la lettura è semplice: la donna (il serpente) si avvinghia all’uomo (l’albero), tentandolo carnalmente, vivendo la sessualità in modo libero e piacevole. Le nuove religioni monoteiste hanno sempre condannato l’atto sessuale che non fosse finalizzato alla procreazione, per cui questa unione puramente piacevole e fisica andava demonizzata, come sono state demonizzate tutte le altre attività sessuali considerate devianti e perverse.
In pratica le nuove religioni hanno usato e distorto antiche rappresentazioni di serpenti intrecciati ad alberi o bastoni (=maschile e femminile che si uniscono), che simboleggiavano l’amore, l’eros e la vita. L’esempio più lampante è il simbolo che rappresenta ancora oggi la medicina (una verga con un serpente attorcigliato), che si è stato tramutato da simbolo di salvezza e continuità in un simbolo di decadenza umana (l’albero della conoscenza e il serpente tentatore) punita da Dio.
Insegna di farmacia.
A questo punto ci siamo persi un po’ nella simbologia antica, ma torniamo al serpente vero e proprio. Questo animale è proprio ambiguo. Da una parte, come già detto, il suo corpo lungo, slanciato e virile ci riporta ad una forma evidentemente fallica, ma da un’altra parte ci riconduce ad una figura legata alla vulva.
Il serpente ingoia le proprie prede intere, e simbolicamente in questo caso il serpente viene penetrato, mutando la sua figura fallica in una figura vaginale.
Vipera che ingoia un topo.
L’unica certezza è che il serpente è, simbolicamente parlando, inesorabilmente legato all’erotismo e alla sfera sessuale umana.
Vi illustro un paio esempi che ho sotto mano, opposti per cultura, tradizione e scopo:
-L’oggetto qui di seguito proviene dalla Thailandia, ha una forma ben esplicita e, secondo chi me lo ha ceduto, veniva creato da dei monaci per guarire chi veniva morso da un serpente. La persona morsicata meditava, toccava e scuoteva questa scultura, al cui interno si trova un campanello, per combattere l’effetto del veleno. Perché aver rappresentato “un’entità” protettiva con questa forma?
-Questa rappresentazione moderna racchiude un concetto ancora più complesso:
Il sesso legato alla morte, l’erotismo alle paure. La forza di questa figura secondo me è data dal dubbio su chi sia la morte o la rinascita dell’altro.
-Nella foto qui di seguito è lampante la carica erotica.
Ci sarebbe molto da dire ancora, e le opinioni sono totalmente soggettive, ma negare la simbologia fallica (maschile) al serpente non sarebbe giusto, come non sarebbe corretto negargli quella legata alla vulva (femminile).
Termino con questo particolare oggetto di cui non conosco la provenienza, ma che racchiude la totalità della simbologia legata al serpente. La forma intera è fallica, ma racchiude nel suo centro una figura evidentemente legata alla vagina, creata dal serpente. Quelle che possiamo interpretare come uova vorrebbero forse simboleggiare la vita generata dalla completezza del serpente, che racchiude in lui le due entità sessuali.
Copyright © Grégoire Meier 2010 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.