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7 dicembre 2010 2 07 /12 /dicembre /2010 10:09

Dopo un periodo di ibernazione, finalmente riesco ad aggiornare il

blog con un articolo invernale!

 

sss-tappeti 0427 copia

 

Questa volta voglio farvi conoscere come viene rappresentato il

serpente in alcuni tappeti.

Di seguito parlerò di tappeti tribali, decorati principalmente con dei

disegni geometrici, in cui l’artigiano ha potuto esprimere, per motivi

culturali o estetici una sapiente arte nascosta nel profondo del suo

essere.


borchialou copia

Tappeto Kazak Borchialou, Caucaso, XIX° secolo.


 

 

 

Se un occhio attento e curioso scruta un tappeto tribale ha

indubbiamente visto che oltre a dei medaglioni e a delle figure ampie,

questi manufatti sono cosparsi da innumerevoli piccoli simboli.

 

kuba copia

Tappeto Kuba, Azerbaijan, inizio del XX° secolo.


 

 

Tutti gli elementi decorativi dei tappeti tribali hanno delle origini

antichissime, addirittura risalenti alla preistoria. Molte etnie che

conducono una vita prettamente legata ed influenzata dagli

avvenimenti climatici e dalle insidie quotidiane che una vita rurale

porta, hanno sviluppato delle credenze di stampo sciamanico.


sss-tappeti 0431

Sumak Shahsavan, Caucaso, inizio del XX° secolo.

 

 

Per le popolazioni nomadi e rurali dove è diffusa l’usanza di annodare

tappeti, questi ultimi erano degli ottimi messaggeri che fungevano da

ponte tra gli uomini e le divinità, per cui molte decorazioni che

riscontriamo su questi manufatti, e che a noi hanno un valore

unicamente decorativo, avevano in realtà una capacità protettiva

o propiziatoria. Tutti questi simboli, col passare degli anni, delle

conquiste, della sedentarizzazione e della conversione ad altre

religioni, sono stati usati per perpetrare in modo celato un culto

ormai proibito, e nei giorni nostri per puro estetismo ormai

privo di significato.


 

sss-tappeti 0436

Beloutch, Iran, XIX° secolo.

 

Tra tutti i simbolini annodati ne spicca uno presente in molte culture:

la “S”.

Ritroviamo questa esse sul campo, sola o accompagnata; la vediamo

mentre si concatena con altre esse nelle bordure minori; la

riconosciamo per la sua semplicità o la indoviniamo mentre è

leggermente elaborata ma mantiene comunque una forma serpentina.

Questa “S”  è l’estrema stilizzazione del serpente.


s copia

 

Presso molte popolazioni primitive il serpente, strettamente

imparentato col drago, ha un valore simbolico legato all’acqua,

quindi alle nuvole, alle piogge, ai fiumi (serpeggianti),…. L’acqua è

fondamentale per la vita di tutti, ed è quindi logico che popolazioni

strettamente legate e dipendenti dai fenomeni meteorologici (siccità,

alluvioni, ecc.) cercassero di avere i “favori” della divinità responsabile

dell’acqua rappresentandola nel loro strumento espressivo più caro

e prezioso.

 

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Bordura a "S" in  un tappeto Kazak, Caucaso, inizio del XX° secolo.


 

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Tappeto Gaziantep, Kurd, Turchia, XIX° secolo.


 

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Bordura a "S" in un Mahal, Iran, XIX° secolo.


 

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Yomud, Turkmen, inizio del XX° secolo.


 

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Tappeto Zakatal, Azerbaijan, XIX° secolo.

 


sss-tappeti 0434

Turkmen, tecnica kilim.


 

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Tappeto Lenkoran, Caucaso, XIX° secolo.


 


Vale sicuramente la pena dare un’occhiata a questo mio articolo

precedente in cui parlavo di antichi culti legati al serpente: qui.


 

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Tappeto Qas'Qai, Iran, XIX° secolo.


 

Dare una lettura certa a questi simboli tribali presenti nei tappeti turchi, persiani, kurdi ecc. è praticamente impossibile a causa della tradizione tramandata oralmente da generazione a generazione; dall’oppressione subita da questi popoli che ha portato al loro annientamento fisico, mentale, culturale e religioso; all’origine remota, forse risalente al neolitico, delle loro conoscenze e tradizioni.


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Tappeto Ersari Beshir, Turkmen, XIX° secolo.


 

 

E’ comunque bello poter interpretare questi simboli e dare un libero sfogo

alla propria mente cercando di carpire un senso, un significato ormai

perso per sempre nella notte dei tempi.

 

sss-tappeti 0438

 

Ringrazio il negozio STORICA di Lugano per avermi messo a disposizione e permesso di fotografare parte della sua collezione.

 

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Copyright © Grégoire Meier 2010 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

 

 

 

 


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commenti

U
<br /> <br /> Ciao Grégoire,<br /> <br /> <br /> bentornato a scrivere, e con che botto!!! Interessante, e belle foto, ma a questo siamo abituati, ormai.<br /> <br /> <br /> UpTheHill<br /> www.montagnaticino.com<br /> <br /> <br /> <br />
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