La stagione riparte.... o forse sarebbe meglio chiedersi se quest'anno si sia mai fermata!
Certo, vi sono state alcune settimane fresche, ma nelle medie basse quote le temperature sono scese raramente sotto lo zero e le precipitazioni sono state veramente poche, cosa piuttosto comune degli inverni ticinesi.
La natura ha comunque dei ritmi da seguire, dettati sì dalle temperature, ma pure dalla lunghezza delle giornate, da pressione atmosferica e altre cose che ci sfuggono!
I rettili, come molti altri animali, necessitano di un riposo invernale freddo. Questo permette loro di avere sbalzi ormonali necessari per poi potersi riprodurre, ma certo il tepore può portare alcuni individui a esporsi al sole anche nei mesi non usuali, come il colubro liscio (Coronella austriaca) che ho potuto osservare agli inizi di dicembre:
La comune lucertola muraiola (Podarci muralis) é da sempre osservabile in qualsiasi mese purché vi siano due raggi di sole e una temperatura non troppo fredda, quindi nulla di sorprendente aver potuto osservare questi rettili in tutti i mesi invernali. Il vantaggio del fresco é che ci permette di avvicinarci abbastanza facilmente alle lucertole e poterne fare dei primo piano che ne esaltano la sfuggevole bellezza. Notate i puntini azzurri sui fianchi e la pancia arancione di alcuni degli individui qui sotto:
Sollevando qualche corteccia morta si scopre il mondo vivo che pullula li sotto, ragni, coleotteri, ecc.
Coi primi mesi dell'anno molti insetti si riattivano anche tra l'erba e le foglie secche:
Sopra Philodromus, ragno molto carino, sotto due coleotteri.
Halyzia sedicimguttata, coccinelle che si radunano per scaldarsi in una foglia.
Sopra una cavalletta (Aiolopus strepens ?) e sotto un grillo (Gryllus campestris).
Col freddo le chiocciole son sigillate nel loro guscio e i muschi vengono coperti da cristalli di ghiaccio.
Percorrendo gli habitat idonei ai serpenti anche nei mesi freddi permette di osservarne il passaggio o la presenza nei mesi più clementi, come lo dimostra ma muta di biacco nella foto sopra.
Altri incontri sono più vivaci, come quello avuto con lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) qui sotto:
Poi arriva la metà di febbraio, la flora inizia a colorare prati e boschi con timide gemme e pacati fiori, segno che qualcosa si muove!
Con questi segnali le antenne si rizzano, quando sono in giro negli habitat da serpenti, che ho percorso comunque per buona parte dell'inverno, aguzzo la vista, cerco si scorgere il dettaglio che tradisce la presenza di un rettile. Un fruscio sospetto, spesso fatto dalle lucertole che in questo periodo sono più lente, danno quel sussulto al cuore nella speranza di vedere la coda di un serpente filare, ma nulla. È metà febbraio, fa caldo, il suole é tiepido, tutto lascia pensare che qualche serpente sia esposto in mezzo alla vegetazione, ma non ne vedo.
Poi, come se tutto fosse programmato e fedele ad uno schema ben rodato da anni, dopo il 20 di febbraio la prima osservazione:
La prima vipera dell'anno vale tutte le altre osservazioni che saranno forse fatte nel resto stagione. Nulla vale quell'istante in cui passi davanti al rovo dove sei già passato due giorni prima e percepisci che lei é lì. Forse mi sembrava di percepirlo già quei due giorni prima... la mente fa i suoi giochi... Poi setaccio con lo sguardo quell'accumulo di rami, foglie, spine... ed eccola che si materializza! La vipera è totalmente esposta al sole ma amalgamata a ciò che la circonda, fusa con l'ambiente, tanto da essere quasi invisibile!
È difficile spiegare cosa succede in quei momenti in cui siamo l'uno a pochi centimetri dall'altro... sembra comunione tra due esseri totalmente diversi, ma in realtà la cosa é più basilare... io cerco di non far muovimenti bruschi che la spaventerebbero, lei resta immobile con la speranza che così facendo io non mi accorga della sua presenza.
Dopo aver passato qualche minuto seduto accanto alla vipera e aver fatto un paio di foto mi allontano lentamente per far sì che lei possa continuare a scaldare in pace il suo corpo e riattivare il proprio metabolismo.
Qualche centinaio di metri più in là, un'altro maschio di Vipera aspis francisciredi si crogiola al sole, protetto da folti rovi. Mi allontano a vedere altri due habitat potenziali, senza vederci nulla e torno sui miei passi una mezz'oretta dopo, vedendo di nuovo i due serpenti esattamente nella posizione in cui erano prima, segno che la mia discreta visita non ha generato stress.
Spero di rivederli quest'anno, magari osservarli mentre lottano per i favori di una femmina, magari mentre si accoppiano...o anche semplicemente sentirli strisciare tra i rovi e sapere che ci sono, visibili o invisibili, loro ci sono e devono esserci!
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