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29 ottobre 2013 2 29 /10 /ottobre /2013 10:08

Ci risiamo! Le giornate si accorciano, il sole intiepidisce, piove, le foglie ingiallisco e cadono. L’autunno lascerà presto posto all’inverno e la natura lo sa, si prepara a questa morte temporanea ed apparente. Alcuni insetti, arrivati a maturità sessuale, si affrettano ad accoppiarsi e deporre le uova, prima di terminare la loro esistenza nello stomaco di un predatore o di finire ad arricchire l’humus; alcuni miceli spargono le loro spore esibendo il loro apparato riproduttore, che noi chiamiamo fungo (non saprei come chiamare altrimenti il “frutto” di ciò che non è considerato ne pianta e nemmeno animale).

Frutti maturi, ultimi fiori, ultime fotosintesi per molti vegetali che verranno presto ricoperti dalla neve o congelati dal freddo.

Le piccole lucertole, nate poche settimane prima e sfuggite ai predatori, carpiscono gli ultimi caldi prima di rintanarsi e sperare di superare il primo duro inverno.

Lo stesso percorso di vita è imposto ai cuccioli di serpenti, che hanno avuto poche occasioni di alimentarsi tra il breve periodo che separa la nascita al periodo di riposo invernale.

 

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Questo maschio di vipera era probabilmente in cerca di una femmina. Le vipere hanno due periodi di accoppiamento, il primo in primavera e il secondo a fine estate/inizio autunno.

 

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Lathyrus    


 

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La muta di un colubro sventola su di un muretto a secco.


 

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Araneus


 

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In una giornata fresca ho potuto avvicinare vari ramarri (Lacerta bilineata) intorpiditi dalla bassa temperatura.

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Questa giovane Vipera aspis atra si godeva i rari raggi solari di una breve schiarita in una giornata piovosa. Furbamente si era posta su di un pezzo di legno scuro.


 

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Mentre cercavo dei serpenti su di un pendio arido mi sono imbattuto nell'assenzio (Artemisia absinthium), discreta pianta che ha dato conforto a molte menti tutt'altro che discrete.

 


 

Il sottobosco é ricco di funghi in ogni stagione, ma con l'autunno uno ne presta maggiore attnzione. Eccovi alcuni di quelli che ho provato a fotografare lasciandogli l'atmosfera in cui li ho visti.

 

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Tra un fungo e l'altro sto attento a non schiacciare distrattamente qualche salamandra!


 

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Un esperimento fotografico...

 

 

 


Di seguito alcune cavallette in parata nuziale o in accoppiamento.

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Coronella austriaca nata da pochi giorni.



 

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Argiope bruennichi

 


 

 

Tra un giro e l'altro mi son soffermato su alcuni insetti...

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tra di loro questa vespa...spesso fastidiosa ma ogni tanto buona alleata!

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Un'altra esuvia di colubro.

 



 

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Vipera aspis francisciredi, subadulto, osservata ad inizio ottobre.

Nella foto che segue ripresa da più lntano...

 

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Poco lontano un secondo indivuduo.... e un terzo.

 

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Le lucertole (Podarcis muralis) sanno veramente aprofittare di ogni minimo raggio di sole... a parte il mese veramente freddo che colpisce la nostra regione, appena c'è una giornata clemente si rianimano.

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Quest'ultima lucertola é il piccolo di ramarro (Lacerta bilineata).

 

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Tra i molti incontri fatti, uno che non lascia mai indifferente é quello con la mantide religiosa (Mantis religiosa). Sarà il suo aspetto quasi extraterrestre o la particolare confidenza che ha nei nostri confronti o magri il suo sguardo intelligente...

 

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Nelle tre immagini precedenti troviamo delle femmine adulte, pentre l'esemplare delle due prossime foto é un esemplare che non ha ancora raggiunto la maturità, lo si capisce dall'assenza delle ali.

 

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L'individuo delle due foto che seguono é invece un maschio adulto, più esile delle femmine. L'ho voluto fotografare un po' diversamente da come vengono spesso fotografati questi insetti, cioè l'ho immortalato tra le erbe, mimetizzato, discreto, quasi invisibile.

Ai miei occhi, la vera e pura espressione di questo temibile predatore.                     

 

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Infine un'altra grossa e spavalda femmina.

 

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Un paio di Colubro di Esculapio (Zamenis longissimus), nati da pochi giorni.


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Il 17 di ottobre ho avuto ancora modo di fare un giro e vedere un paio di vipere, la prima mentre strisciava tra i sassi di un vecchio muro, e la seconda, una femmina, pacificamente posata tra i rovi e alcune pietre.

 

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Mi sono avvicinato lentamente e mi son goduto la confidenza che il serpente mi ha dato, rubandogli due scatti ravvicinati.

 

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La stazza e il colore di questo Araneus non ci lascia nessuna speranza... l'estate è passata, le notti diventano fresche, l'inverno é alle porte.

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Termino questo viaggio virtuale con la foto di una vipera... sembra quasi affacciata alla finestra di casa, incredula del fatto che debba rintanarsi per qualche mese.


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Copyright © Grégoire Meier 2013. Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.


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19 agosto 2013 1 19 /08 /agosto /2013 13:57

 

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Tra le varie vipere nostrane mi é difficile dare una preferenza… la Vipera berus é bella, affascinante, interessante per il modo di vita schivo, sfuggevole e per il carattere un po’ nervoso. La Vipera aspis atra ha una variabilità talmente vasta che uno non si stanca mai di vederne e ad ogni incontro, si é di fronte ad un animale dalle colorazioni e dai disegni mai visti prima.

Il mio cuore batte comunque per la Vipera aspis francisciredi… sarà che vivo in « terra francisciredi », sarà che da bambino fui morso da una di queste vipere, che per « gentilezza » mi inflisse un morso a secco (per cui senza avvelenamento) facendomi capire quanto fosse ignorante e meschina la gente, visto che a scuola mi si diede del « racconta balle » in quanto nelle nostre valli ben si sa, che se una vipera morsica, uno finisce un paio di metri sotto terra. (Rassicuro tutti... e cosiglio di leggere:  Comportamento in caso di morso di serpente).

Sarà anche il ricordo, dei primi anni in cui cercavo di fotografare serpenti, delle ore passate nascosto dietro ad un cespuglio aspetando che una francisciredi uscisse dal nascondiglio in cui l’avevo vista scappare poco prima…immancabilmente poi la vipera usciva in un punto a me nascosto, o si metteva in una posizione in cui la fotografia immortalava un grumoletto deforme e quasi indecifrabile... quante pellicole sviluppate su carta, inutilmente!

 

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Scansione di una di queste foto "d'epoca".


La bellezza della Vipera aspis francisciredi é comunque idegnabile. Non ha la variabilità netta e spavalda della « cugina del sopraceneri », ma anzi trovo la sua variabilità di livrea talmente delicata che ha un fascino ancora maggiore. Bisogna vederne diverse per riuscire a coglierne i dettagli, la personalità individuale, non dettata solo dal carattere ma anche dal fisico, dalla corporatura, dal colore, dalle sfumature, dal « decoro dorsale ».


Malgrado questo elogio...trovo che le vipere son tutte belle, ogni singolo individuo di qualsiasi specie é splendido nella sua singolarità, e non mi stancherò probabilmente mai di osservarne e cercare di capirle sempre di più.

 

Vi presento un po' di foto di questa splendida vipera... alcune foto sono puramente documentative e di qualità discutibile (su alcune ci metterò la data della foto).

 

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Maschio, 2006

 

 

2008

Femmina, 2008

 

2008 2

2008


 

2010

Maschio, 2010

 

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Femmina

 

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Maschio


 

2012

Maschio

 

2011

 

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Maschio

 


 

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luglio 2011

 

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2007

 

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Femmina

 

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Femmina, 2008

 

 

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Femmina


 

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Maschio


 

2012 1

Femmina


 

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Maschio, 2013

 

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2013, femmina con coda tagliata.

 

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Femmina, 2013

 

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Femmina, 2013

 

 

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Femmina, 2013

 

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Femmina, 2013

 

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Femmina, 2013

 

 

L'ultima (e un paio di altri esemplari in altre foto) rientra nella colorazione con cui in altri tempi venivano suddivise le vipere, cioè Vipera aspis var. Isabellina (De Betta, 1857). Se non sbaglio, ancora citato nel libro pubblicato dai ticinesi Gandolla e Muggiasca (libro che purtroppo manca alla mia collezione di pubblicazioni).

Il nomignolo Isabellina prende origine dalla colorazione della vipera, che tende al tono isabella, un colore giallo-marrone-crema, molto usato per definire il manto dei cavalli.

 

Spero che abbiate gradito questo assaggio della delicata bellezza di questo serpente.

 

 

 

 

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2013. Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.


 

 


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16 agosto 2013 5 16 /08 /agosto /2013 15:20

Rieccomi…ci ho messo un po’ a smistare varie foto che ho avuto l’occasione di scattare.

 

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Nei vari mesi scorsi ho fatto alcuni giri in Svizzera e nella vicina Italia, sempre per osservare serpenti, vipere e tutto ciò che c’è in giro nella natura.

È sempre impressionante vedere la notevole variabilità di colore e motivi dorsali presenti nella vipera che vive nelle nostre Alpi, eccone alcune.

 

Le seguenti vipere sono tutte Vipera aspis atra fotografate in territorio Svizzero (Vallese e Ticino)

 

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Quest'ultima é una "vecchia conoscenza" che ho già presentato in altre due occasioni, osservata sempre nel medesimo habitat.

 

 

Nei primi giri mi sono imbattuto in alcuni fiori tipici della bella stagione.

 

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La variabilità della livrea dei serpenti é osservabile anche in altre specie, come ad esempio nella Natrix natrix:

 

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In alcune occasioni ho avuto gli amici Yves Brunelli e Johan De Smedt come compagni di ricerca, eccoli all'opera:

 

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Sempre per parlare di variabilità...ecco alcune Rana temporaria, non una uguale all'altra:

 

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Le seguenti Vipera aspis atra le ho fotografate in territorio Italiano:

 

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Nella foto seguente possiamo osservare delle ovature di Rana temporaria assieme a quelle di rospo (Bufo bufo).

A sinistra, la massa é l'ovatura della rana mentre le ovature allungate sono di rospo.

 

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Rospo femmina con un rospetto.

 

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Accoppiamento di Liparus.

 

 

 

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Splendida Coronella austriaca.

 


 

In agosto le vespe Polistes hanno i nidi belli carichi e in piena attività. L'ambiente pietroso in cui osservo le vipere é anche abbondante di questi insetti, che malgrado la brutta reputazione, sono docili e per nulla aggressivi.

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Rhynocoris iracundus, predatore che ha probabilmente mangiato le larve di vespa.

 

 

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Ecco una foto che mi piace particolarmente, e che sono stato felice di immortalare:

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Ora mi abbandono ad un caos di foto, tra cui alcune un po' sperimentali, non dei capolavori, ma come sempre uno sguardo ammirativo e un tentativo di valorizzare i serpenti a modo mio. 

 

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Infine, questo fiore ci ricorda che le stagioni passano...

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...e che quando ci si immerge in natura é sempre bene guardare dove si mettono le mani e dove ci si siede per fotografare la delicatezza di un fiore!

 

 

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Copyright © Grégoire Meier 2013 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

 

 

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10 luglio 2013 3 10 /07 /luglio /2013 14:44

Dopo un primo incontro fugace con una Vipera ammodytes nel 2011 e un paio di ricerche andate a vuoto, nella Provincia di Bolzano, negli anni scorsi, finalmente nelle scorse settimane ho potuto osservare diverse di queste vipere dal corno nel loro habitat naturale.

La roccia calcarea della regione del Friuli ha probabilmente portato ad una selezione naturale che ha favorito la sopravvivenza degli esemplari che presentano una livrea dai toni chiari.

 

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In una regione del Friuli sono anche presenti, in una certa percentuale, esemplari dalla livrea rossicio-marrone, probabilmente una livrea « vincente » in individui che vivono tra le foglie secche, o che comunque vengono scambiate per foglie secche e rami in mezzo ai sassi chiari. Generalmente i maschi hanno un’ornamentazione scura che zigzaga lungo la schiena e che contrasta tantissimo col resto del corpo chiarissimo. Tanto assurdo può sembrare questo contrasto, tanto é efficace ! Il chiaro riprende la pietra e lo scuro le ombre presenti nelle sassaie.

 

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Esemplare marrone-rossiccio nascosto sotto ad un sasso.



In questo viaggio ho avuto modo di fotografare unicamente delle femmine, il che mi da lo stimolo di immaginare un prossimo viaggio per scovare qualche maschio!

In Friuli é presente la sottospecie nominale, Vipera ammodytes ammodytes. Nella zona di Bolzano é presente una sottospecie, oggi non più ritenuta valida in seguito alle analisi genetiche, che fino a poco fa era chiamata Vipera ammodytes ruffoi. Probabilmente la genetica in questo caso non mente, l’isolamento geografico non ha dato nascita ad una sottospecie, e la livrea é una semplice specializzazione (o selezione), simile a quella riscontrata in Friuli. Resta comunque, tra i veri appassionati di vipere che non siano troppo chiusi nella limitata porzione di genetica capita fino ad oggi, una cosa carina e usuale continuare a chiamare ruffoi le ammodytes di Bolzano. Un po’ di sentimentalismo e affetto in questo mondo che é diventato molto « mitocondrializzato», a mio avviso non guasta. Alla fin fine, la classificazione delle specie é un concetto speculativo umano e non una certezza naturale.

 

Scusate la parentesi, e torniamo alle nostre cornute del Friuli.

Alcune zona dove vivono le Vipera ammodytes sono comunicanti con gli habitat della Vipera aspis, per cui fenomeni di ibridazione tra le due specie sono possibili, come lo sono stati osservati anche in altre zone in cui le due vipere vivono fianco a fianco.

Chiaramente questo fenomeno di ibridazione naturale mi interessa molto in quanto lo ricollego al ritrovamento che faci alcuni anni or sono. Eccezionale ritrovamento: ibrido Vipera aspis/ammodytes

Certo che l’ibridazione tra le specie porta sempre a relativizzare le certezze che si hanno solitamente con la genetica, che afferma che spesso l’ibrido interspecifico é sterile, mentre sono stati osservati degli ibridi ammodytes X aspis gestanti, la cui prole ha generato discendenza.

Chiaro, il rettile é anche piuttosto primitivo e la natura ci ha sempre mostrato mille eccezioni e strategie per sormontare, o meglio spostare, le barriere considerate irremovibili.

 

Mi scuso per le divagazioni…due nello stesso articoletto… e lascio spazio alle immagini di queste splendide Vipera ammodytes e altri incontri avuti nei loro habitat.

 

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Femmina in muta.

 

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Dettaglio dell'occhio "lattiginoso" tipico degli individui in muta.


 

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Poco distante un'individuo si stava sfilando dalla vecchia pelle.


 

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Un maschio di Orbettino trovato nel medesimo habitat delle vipere.



 

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Altra femmina di Vipera ammodytes ammodytes in muta.

 

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La foto non rende, ma in una zona del Friuli é stato reintrodotto con successo il Grifone (Gyps fulvus), per cui abbiamo fatto una scappata in quella zona per vederlo. Come detto, la foto non rende l'idea di avere sopra la testa questi grossi rapaci.


 

 

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Coronella austriaca.

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Anche in questo caso l'esemplare osservato é nel periodo di muta.


 

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Vipera ammodytes, lunga meno di 20 cm, probabilmente nata nell'autunno del 2012.

 

 

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Dettaglio del "corno" che da il nome popolare alla specie.

 

 

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Splendida femmina. Va notata la coda che presenta la tipica colorazione arancione. Si pensa che possa essere usata come "esca", muovendola per attirare la preda. Comportamento che ho potuto osservare rare volte in esemplari in terrario.


 

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Natrix natrix natrix, melanotica. L'esemplare é stato osservato nel mezzo di una pietraia ad una certa distanza dall'acqua, cosa che non é comunque sorprendente per la specie.

 

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Vipera ammodytes con la colorazione marrone-rossiccia, malgrado il contrasto coi motivi dorsali, si tratta di un femmina sub-adulta.



 

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Maschio di Zamenis longissimus, il Colubro di Esculapio. Questo esemplare ha una lungezza di circa 170 cm.

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Foto per mostrare la stazza del serpente, che ha una lunghezza praticamente pari alla mia altezza.

 

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Ritratto di questo "gigante".


 

 


 

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Ritratto di una vipera dal corno.

 

 

Le due foto seguenti ritraggono il medesimo esemplare femmina di Vipera ammodytes ammodytes, fotografato a pochi minuti di intervallo. In base all'intensità del sole e dall'angolo in cui il serpente viene visto la sua colorazione da un effetto diverso

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Tra tutte le foto che ho scattato, una delle mie preferite é la seguente. Ritrea una femmina di Vipera ammodytes ammodytes nel suo habitat.

 

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Metto alcuni scatti alla rinfusa per il puro piacere di vedere e ammirare questo magnifico animale.

 

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9 luglio 2013 2 09 /07 /luglio /2013 07:45

Recentemente ho avuto il privilegio di poter far visita ad una limitata popolazione di Vipera aspis aspis in Germania, l’unica popolazione di questa vipera presente in quella nazione. Ai margini della Foresta Nera, nella parte meridionale, si trova una valle relativamente piccola, una specie di isolotto, dove si stima vivano ancora all’incirca 200 esemplari di vipera.

Da una parte la foresta e dall’altra l’urbanizzazione e l’agricoltura impediscono alla vipera di estendere il loro territorio, territorio che una volta comunicava con il resto delle popolazioni circostanti.

Il medesimo problema di isolamento colpisce anche le popolazioni svizzere di Vipera aspis aspis, che sono fortunatamente tutelate  evitando la distruzione del poco habitat a loro ancora idoneo. Chiaramente questi isolamenti, alla lunga potrebbero portare alla perdita di queste popolazioni relittuarie. Speriamo che gli studiosi e i vari enti protezionistici riflettano a progetti duraturi e mirati ad un futuro non troppo prossimo, ma ad un futuro lontano. Sarebbe un grande peccato e una grande perdita avere degli «habitat-isola» privi di vipere.

 

In un giorno e mezzo di ricerche abbiamo potuto osservare 4 esemplari di vipera, un maschio che non siamo riusciti a fotografare (per cui sarà interessante tornare a fotografarne almeno uno), una femmina in muta, per cui non fotografata e lasciata in pace. Le altre due aspis sono state fotografate rapidamente, quindi la qualità delle foto non é delle migliori, ma si limitano a dei documenti fotografici.

 

 

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Habitat tipico della Vipera aspis aspis, sassaie e molta vegetazione.


 

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Un orbettino si scalda ai primi raggi della giornata.

 

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La vegetazione é piena di zecche


 

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La vipera condivide il proprio habitat con la Coronella austriaca, in questa caso una femmina gravida.

 

 

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Alcuni insetti si danno alle pazze gioie

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Questa é stata la prima Vipera aspis aspis germanica che ho avuto la fortuna di trovare, una femmina.

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Mi diverto a provare a congelare l'immagine di un Macroglossum stellatarum (?), falena colibrì che vola freneticamente da un fiore all'altro.


 

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Osserviamo diverse Natrix natrix.

 

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La natura é veramente affascinante, questo piccolo ragno (Leptorchestes mutilloides) non ha solo l'apparenza di una formica, ma pure le movenze. Grande esempio di mimetismo quasi assurdo.

 

 

Nelle immagini seguenti, la seconda femmina di Vipera aspis aspis che abbiamo fotografato.

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