Io sono il serpente Sata dilaniato dagli anni.
Volevo fare un articoletto che parlasse dell’Ureo, e del serpente in generale, nella cultura dell’antico Egitto. Non mi aspettavo certamente di imbattermi in una complessità tale…
Come accade spesso con queste antiche religioni, il discorso è talmente complesso che ci vorrebbero libri interi e scegliere quale corrente seguire per dare una corretta (?) interpretazione. Prima di parlare più specificamente del serpente darò qualche libera interpretazione di quanto questo sorvolo della religione dell’Antico Egitto, mi ha permesso di intuire…ma resta una visione superficiale e volatile…
Che si voglia o no, la nostra educazione monoteista ci ha limitati nell’apertura mentale. Per noi vi sono l’inizio e la fine, il bene e il male, chi ha ragione e chi a torto.
Nell’antico Egitto le scienze, l’astrologia, la matematica, la fisica, la filosofia, ecc. erano messe alla portata di tutti tramite quello che noi ora chiamiamo la mitologia. Gli Dei Egizi, spesso rappresentati metà essere umano e metà animale, esprimevano un concetto logico, naturale, ma simbolico dell’agire di quel che il monoteista vede come azione dell’unico Dio riconosciuto. In pratica si evita di attribuire all’unico Dio la volontà di fare nascere, di far lavorare, di far soffrire, di far accoppiare, di far morire il singolo soggetto, ma ognuna di queste sue funzioni/volontà/capacità/azioni vengono espresse attraverso le varie rappresentazioni degli Dei, come se questi ultimi non fossero altro che il “braccio” dell’Onnipotente.
Per fare un esempio concreto, se da noi non è raro leggere sugli annunci funebri che Dio ha richiamato al suo fianco tal dei tali… presso gli Egizi c’era Anubis il protettore delle Necropoli e colui che assiste alle imbalsamazioni. Questo Dio, rappresentato con la testa di cane, tanto per intenderci, è la rappresentazione “concreta” della morte, del “Dio mi richiama al suo fianco”. Paradossalmente questo Dio dell’oltretomba è pure il Dio della fertilità. La dualità è chiaramente presente.
Altro limite… sono i mutamenti ideologici, simbolici e religiosi avvenuti nei circa 3000 anni di storia di quel che noi intendiamo con Antico Egitto.
Sintetizzando estremamente la figura del serpente… da una parte abbiamo Apophis, il serpente primordiale, il caos, che quotidianamente cerca di sconfiggere il sole (Ra). Il rosso del tramonto e dell’alba non sono alto che il sangue di Apophis che fuoriesce dalle ferite inferte dal sole mentre si difende.
D’altro canto abbiamo l’Ureo, il cobra protettore, o meglio la femmina di cobra, incarnata nella figura della dea Uadjet, non che l’occhio di Ra.
Già mi ci sono perso… nomi, discendenze e trasfigurazioni confondono l’ordine , la logica semplicistica e lineare con cui sono educato a ragionare.
Se ho capito bene, in un modo o nell’altro la figura del serpente è collegata a Ra, il dio legato al Sole e espresso tramite il disco solare. Come accennato prima, abbiamo il serpente “negativo” che ostacola il percorso del sole, cercando di impedirne la rinascita, dall’altra l’Ureo, il cobra che troviamo spesso rappresentato “coronato” dal disco solare. L’Ureo viene rappresentato sulla testa di Ra, mentre ingloba e protegge il sole. Anche qui l’ambivalenza c’è: una volta il sole porta il cobra, e una volta il cobra porta il sole.
Nell’Antico Egitto si aveva una certa conoscenza dei serpenti, testimoniata da alcuni papiri che trattano proprio di come curare il morso di questi animali. Chiaro, le cure erano quelle che ci si può aspettare da un popolo di qualche migliaia di anni fa, ma che fondamentalmente non sono molto meno evolute di quelle che venivano applicate da noi ancora meno di un secolo fa.
Stranamente nel più completo e studiato papiro che tratta di serpenti, si parla poco del cobra, cioè il serpente che incarna l’Ureo. Forse è semplicemente perché la scienza si scindeva dalla religione? Non credo, nelle varie descrizioni dei morsi, una parte viene imputata al divino. Forse è semplicemente perché, malgrado, il cobra sia l’Ureo, la sua figura divina non lo collega alla sua parte terrena. L’Ureo è un cobra, ma un cobra non è l’Ureo.
Comunque, coscienti della pericolosità del cobra, l’Antico Egitto lo ha elevato a divinità protettrice, posta sulla fronte dei Faraoni, l’Ureo protegge il sovrano e l’antico Egitto, l’animale temuto è trasfigurato in alleato.
L’Ureo posto sul sole mentre ingloba il sole, protegge l’umanità. L’Ureo coronato dal sole ne è il protettore e non il superiore. Diventa difficile capire chi abbia più potere, il Sole, il Cobra, il Faraone che non è altro che un Dio in terra ma servitore degli Dei e servitore del proprio popolo? Qui risiede la forza di questa cultura in cui tutti sono complementari agli altri. Il serpente nemico del sole (ai nostri occhi) è semplicemente complice dell’equilibrio cosmico. Se il serpente smettesse di ostacolare il percorso del sole cosa accadrebbe? Se l’Ureo non proteggesse più il Faraone, Ra e l’Egitto?
La pericolosità di alcuni serpenti hanno portato a temerlo e rispettarlo. L’elegante, combattivo e fiero comportamento del cobra di fronte alla minaccia lo ha elevato a protettore. Il fatto che in base alle stagioni sia attivo o meno, che cambi pelle hanno eletto il serpente allo statuto di divinità potente e vitale per l’equilibrio cosmico.
Riprendo la frase iniziale dell’articolo tratta del Libro dei Morti, parla del serpente, ma se si legge tra le righe, non trovate che tutto questo riassuma il percorso del sole?
” Io sono il serpente Sata dilaniato dagli anni. Io muoio e rinasco ogni giorno. Io sono il serpente Sata che dimora nei più profondi recessi della terra. Io muoio e rinasco e rinnovo me stesso ringiovanendo quotidianamente. “
Vi lascio con le immagini di alcuni reperti archeologici in cui l'Ureo é rappresentato, fiero, dominante e rispettato.
Frammento di corona Atef, probabilmente appartenente ad una rappresentazione di Osiris, Dio della morte, dell'oltretomba, degli inferi e Dio della fertilità.
Si indovinano il corno di montone, la piuma di struzzo e l'Ureo.
Bronzo, 1° millennio avanti Cristo.
Bronzo, frammento di corona.
Si nota un Ureo frontale coronato dal disco solare accompagnato da 10 altri uraei che formano la perimetria della base della corona.
Primo millennio avanti Cristo.
Ureo in legno. Probabilmente in origine era ricoperto da pigmenti.
1° millennio avanti Cristo
Ureo in maiolica. 713-332 anni avanti Cristo. Piccolo amuleto protettivo portato al collo dai vivi o posto tra le bende delle mummie.
Bronzo, frammento di pettorale.
Allineamento di otto Uraeus coronati dal disco solare.
Primo millennio avanti Cristo.
Frammento di sarcofago in cartonnage, materiale composto da strati di lino e/o papiro ricoperti da intonaco poi dipinto.
Probabilmente questo frammento ricopriva i piedi della mummia. Oltre agli Uraeus allineati, si intravvedono, nella parte bassa, le orecchie di Anubis.
Primo millennio avanti Cristo.
Uraeus coronati dal disco solare.
Bronzo, frammento di corona.
Primo millennio avanti Cristo.
Testa di Ureo “coronato” dal disco solare.
Frammento in legno con presenza di pigmenti in ocra.
Dinastia tolemaica (323-30 BC)
Frammento di corona Atef, probabilmente appartenente ad una rappresentazione di Osiris.
Si distinguono chiaramente i due Uraei sormontati dal corno di montone, dalla piuma di struzzo e sa un terzo Ureo.
Bronzo.
1° millennio avanti Cristo.
Uraeus.
Bronzo, frammento di corona.
Primo millennio avanti Cristo.
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