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19 agosto 2013 1 19 /08 /agosto /2013 13:57

 

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Tra le varie vipere nostrane mi é difficile dare una preferenza… la Vipera berus é bella, affascinante, interessante per il modo di vita schivo, sfuggevole e per il carattere un po’ nervoso. La Vipera aspis atra ha una variabilità talmente vasta che uno non si stanca mai di vederne e ad ogni incontro, si é di fronte ad un animale dalle colorazioni e dai disegni mai visti prima.

Il mio cuore batte comunque per la Vipera aspis francisciredi… sarà che vivo in « terra francisciredi », sarà che da bambino fui morso da una di queste vipere, che per « gentilezza » mi inflisse un morso a secco (per cui senza avvelenamento) facendomi capire quanto fosse ignorante e meschina la gente, visto che a scuola mi si diede del « racconta balle » in quanto nelle nostre valli ben si sa, che se una vipera morsica, uno finisce un paio di metri sotto terra. (Rassicuro tutti... e cosiglio di leggere:  Comportamento in caso di morso di serpente).

Sarà anche il ricordo, dei primi anni in cui cercavo di fotografare serpenti, delle ore passate nascosto dietro ad un cespuglio aspetando che una francisciredi uscisse dal nascondiglio in cui l’avevo vista scappare poco prima…immancabilmente poi la vipera usciva in un punto a me nascosto, o si metteva in una posizione in cui la fotografia immortalava un grumoletto deforme e quasi indecifrabile... quante pellicole sviluppate su carta, inutilmente!

 

Scansiona

Scansione di una di queste foto "d'epoca".


La bellezza della Vipera aspis francisciredi é comunque idegnabile. Non ha la variabilità netta e spavalda della « cugina del sopraceneri », ma anzi trovo la sua variabilità di livrea talmente delicata che ha un fascino ancora maggiore. Bisogna vederne diverse per riuscire a coglierne i dettagli, la personalità individuale, non dettata solo dal carattere ma anche dal fisico, dalla corporatura, dal colore, dalle sfumature, dal « decoro dorsale ».


Malgrado questo elogio...trovo che le vipere son tutte belle, ogni singolo individuo di qualsiasi specie é splendido nella sua singolarità, e non mi stancherò probabilmente mai di osservarne e cercare di capirle sempre di più.

 

Vi presento un po' di foto di questa splendida vipera... alcune foto sono puramente documentative e di qualità discutibile (su alcune ci metterò la data della foto).

 

2006

Maschio, 2006

 

 

2008

Femmina, 2008

 

2008 2

2008


 

2010

Maschio, 2010

 

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Femmina

 

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Maschio


 

2012

Maschio

 

2011

 

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Maschio

 


 

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luglio 2011

 

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2007

 

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Femmina

 

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Femmina, 2008

 

 

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Femmina


 

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Maschio


 

2012 1

Femmina


 

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Maschio, 2013

 

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2013, femmina con coda tagliata.

 

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Femmina, 2013

 

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Femmina, 2013

 

 

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Femmina, 2013

 

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Femmina, 2013

 

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Femmina, 2013

 

 

L'ultima (e un paio di altri esemplari in altre foto) rientra nella colorazione con cui in altri tempi venivano suddivise le vipere, cioè Vipera aspis var. Isabellina (De Betta, 1857). Se non sbaglio, ancora citato nel libro pubblicato dai ticinesi Gandolla e Muggiasca (libro che purtroppo manca alla mia collezione di pubblicazioni).

Il nomignolo Isabellina prende origine dalla colorazione della vipera, che tende al tono isabella, un colore giallo-marrone-crema, molto usato per definire il manto dei cavalli.

 

Spero che abbiate gradito questo assaggio della delicata bellezza di questo serpente.

 

 

 

 

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2013. Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.


 

 


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16 agosto 2013 5 16 /08 /agosto /2013 15:20

Rieccomi…ci ho messo un po’ a smistare varie foto che ho avuto l’occasione di scattare.

 

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Nei vari mesi scorsi ho fatto alcuni giri in Svizzera e nella vicina Italia, sempre per osservare serpenti, vipere e tutto ciò che c’è in giro nella natura.

È sempre impressionante vedere la notevole variabilità di colore e motivi dorsali presenti nella vipera che vive nelle nostre Alpi, eccone alcune.

 

Le seguenti vipere sono tutte Vipera aspis atra fotografate in territorio Svizzero (Vallese e Ticino)

 

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Yves-johan-2013 0064

 

 

 

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Yves-johan-2013 4336

 

Yves-johan-2013 4627

 

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Quest'ultima é una "vecchia conoscenza" che ho già presentato in altre due occasioni, osservata sempre nel medesimo habitat.

 

 

Nei primi giri mi sono imbattuto in alcuni fiori tipici della bella stagione.

 

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Yves-johan-2013 0261

 

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La variabilità della livrea dei serpenti é osservabile anche in altre specie, come ad esempio nella Natrix natrix:

 

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Yves-johan-2013 5066


 

In alcune occasioni ho avuto gli amici Yves Brunelli e Johan De Smedt come compagni di ricerca, eccoli all'opera:

 

Yves-johan-2013 0044

 

 

 

Sempre per parlare di variabilità...ecco alcune Rana temporaria, non una uguale all'altra:

 

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Le seguenti Vipera aspis atra le ho fotografate in territorio Italiano:

 

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Nella foto seguente possiamo osservare delle ovature di Rana temporaria assieme a quelle di rospo (Bufo bufo).

A sinistra, la massa é l'ovatura della rana mentre le ovature allungate sono di rospo.

 

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Rospo femmina con un rospetto.

 

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Accoppiamento di Liparus.

 

 

 

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Splendida Coronella austriaca.

 


 

In agosto le vespe Polistes hanno i nidi belli carichi e in piena attività. L'ambiente pietroso in cui osservo le vipere é anche abbondante di questi insetti, che malgrado la brutta reputazione, sono docili e per nulla aggressivi.

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Rhynocoris iracundus, predatore che ha probabilmente mangiato le larve di vespa.

 

 

Yves-johan-2013 1743


 

Ecco una foto che mi piace particolarmente, e che sono stato felice di immortalare:

Yves-johan-2013 1751


 

 

Ora mi abbandono ad un caos di foto, tra cui alcune un po' sperimentali, non dei capolavori, ma come sempre uno sguardo ammirativo e un tentativo di valorizzare i serpenti a modo mio. 

 

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Yves-johan-2013 4999

 

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Yves-johan-2013 4955

 

Yves-johan-2013 5183

 

Yves-johan-2013 5248

 


 

 

Infine, questo fiore ci ricorda che le stagioni passano...

Yves-johan-2013 1411

 

...e che quando ci si immerge in natura é sempre bene guardare dove si mettono le mani e dove ci si siede per fotografare la delicatezza di un fiore!

 

 

Yves-johan-2013 0048

 


Copyright © Grégoire Meier 2013 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

 

 

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10 luglio 2013 3 10 /07 /luglio /2013 14:44

Dopo un primo incontro fugace con una Vipera ammodytes nel 2011 e un paio di ricerche andate a vuoto, nella Provincia di Bolzano, negli anni scorsi, finalmente nelle scorse settimane ho potuto osservare diverse di queste vipere dal corno nel loro habitat naturale.

La roccia calcarea della regione del Friuli ha probabilmente portato ad una selezione naturale che ha favorito la sopravvivenza degli esemplari che presentano una livrea dai toni chiari.

 

Friuli-giugno-2013-0014


In una regione del Friuli sono anche presenti, in una certa percentuale, esemplari dalla livrea rossicio-marrone, probabilmente una livrea « vincente » in individui che vivono tra le foglie secche, o che comunque vengono scambiate per foglie secche e rami in mezzo ai sassi chiari. Generalmente i maschi hanno un’ornamentazione scura che zigzaga lungo la schiena e che contrasta tantissimo col resto del corpo chiarissimo. Tanto assurdo può sembrare questo contrasto, tanto é efficace ! Il chiaro riprende la pietra e lo scuro le ombre presenti nelle sassaie.

 

Friuli-giugno-2013 0059 copia

Esemplare marrone-rossiccio nascosto sotto ad un sasso.



In questo viaggio ho avuto modo di fotografare unicamente delle femmine, il che mi da lo stimolo di immaginare un prossimo viaggio per scovare qualche maschio!

In Friuli é presente la sottospecie nominale, Vipera ammodytes ammodytes. Nella zona di Bolzano é presente una sottospecie, oggi non più ritenuta valida in seguito alle analisi genetiche, che fino a poco fa era chiamata Vipera ammodytes ruffoi. Probabilmente la genetica in questo caso non mente, l’isolamento geografico non ha dato nascita ad una sottospecie, e la livrea é una semplice specializzazione (o selezione), simile a quella riscontrata in Friuli. Resta comunque, tra i veri appassionati di vipere che non siano troppo chiusi nella limitata porzione di genetica capita fino ad oggi, una cosa carina e usuale continuare a chiamare ruffoi le ammodytes di Bolzano. Un po’ di sentimentalismo e affetto in questo mondo che é diventato molto « mitocondrializzato», a mio avviso non guasta. Alla fin fine, la classificazione delle specie é un concetto speculativo umano e non una certezza naturale.

 

Scusate la parentesi, e torniamo alle nostre cornute del Friuli.

Alcune zona dove vivono le Vipera ammodytes sono comunicanti con gli habitat della Vipera aspis, per cui fenomeni di ibridazione tra le due specie sono possibili, come lo sono stati osservati anche in altre zone in cui le due vipere vivono fianco a fianco.

Chiaramente questo fenomeno di ibridazione naturale mi interessa molto in quanto lo ricollego al ritrovamento che faci alcuni anni or sono. Eccezionale ritrovamento: ibrido Vipera aspis/ammodytes

Certo che l’ibridazione tra le specie porta sempre a relativizzare le certezze che si hanno solitamente con la genetica, che afferma che spesso l’ibrido interspecifico é sterile, mentre sono stati osservati degli ibridi ammodytes X aspis gestanti, la cui prole ha generato discendenza.

Chiaro, il rettile é anche piuttosto primitivo e la natura ci ha sempre mostrato mille eccezioni e strategie per sormontare, o meglio spostare, le barriere considerate irremovibili.

 

Mi scuso per le divagazioni…due nello stesso articoletto… e lascio spazio alle immagini di queste splendide Vipera ammodytes e altri incontri avuti nei loro habitat.

 

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Femmina in muta.

 

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Dettaglio dell'occhio "lattiginoso" tipico degli individui in muta.


 

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Poco distante un'individuo si stava sfilando dalla vecchia pelle.


 

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Un maschio di Orbettino trovato nel medesimo habitat delle vipere.



 

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Altra femmina di Vipera ammodytes ammodytes in muta.

 

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La foto non rende, ma in una zona del Friuli é stato reintrodotto con successo il Grifone (Gyps fulvus), per cui abbiamo fatto una scappata in quella zona per vederlo. Come detto, la foto non rende l'idea di avere sopra la testa questi grossi rapaci.


 

 

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Coronella austriaca.

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Anche in questo caso l'esemplare osservato é nel periodo di muta.


 

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Vipera ammodytes, lunga meno di 20 cm, probabilmente nata nell'autunno del 2012.

 

 

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Dettaglio del "corno" che da il nome popolare alla specie.

 

 

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Splendida femmina. Va notata la coda che presenta la tipica colorazione arancione. Si pensa che possa essere usata come "esca", muovendola per attirare la preda. Comportamento che ho potuto osservare rare volte in esemplari in terrario.


 

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Natrix natrix natrix, melanotica. L'esemplare é stato osservato nel mezzo di una pietraia ad una certa distanza dall'acqua, cosa che non é comunque sorprendente per la specie.

 

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Vipera ammodytes con la colorazione marrone-rossiccia, malgrado il contrasto coi motivi dorsali, si tratta di un femmina sub-adulta.



 

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Maschio di Zamenis longissimus, il Colubro di Esculapio. Questo esemplare ha una lungezza di circa 170 cm.

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Foto per mostrare la stazza del serpente, che ha una lunghezza praticamente pari alla mia altezza.

 

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Ritratto di questo "gigante".


 

 


 

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Ritratto di una vipera dal corno.

 

 

Le due foto seguenti ritraggono il medesimo esemplare femmina di Vipera ammodytes ammodytes, fotografato a pochi minuti di intervallo. In base all'intensità del sole e dall'angolo in cui il serpente viene visto la sua colorazione da un effetto diverso

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Tra tutte le foto che ho scattato, una delle mie preferite é la seguente. Ritrea una femmina di Vipera ammodytes ammodytes nel suo habitat.

 

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Metto alcuni scatti alla rinfusa per il puro piacere di vedere e ammirare questo magnifico animale.

 

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9 luglio 2013 2 09 /07 /luglio /2013 07:45

Recentemente ho avuto il privilegio di poter far visita ad una limitata popolazione di Vipera aspis aspis in Germania, l’unica popolazione di questa vipera presente in quella nazione. Ai margini della Foresta Nera, nella parte meridionale, si trova una valle relativamente piccola, una specie di isolotto, dove si stima vivano ancora all’incirca 200 esemplari di vipera.

Da una parte la foresta e dall’altra l’urbanizzazione e l’agricoltura impediscono alla vipera di estendere il loro territorio, territorio che una volta comunicava con il resto delle popolazioni circostanti.

Il medesimo problema di isolamento colpisce anche le popolazioni svizzere di Vipera aspis aspis, che sono fortunatamente tutelate  evitando la distruzione del poco habitat a loro ancora idoneo. Chiaramente questi isolamenti, alla lunga potrebbero portare alla perdita di queste popolazioni relittuarie. Speriamo che gli studiosi e i vari enti protezionistici riflettano a progetti duraturi e mirati ad un futuro non troppo prossimo, ma ad un futuro lontano. Sarebbe un grande peccato e una grande perdita avere degli «habitat-isola» privi di vipere.

 

In un giorno e mezzo di ricerche abbiamo potuto osservare 4 esemplari di vipera, un maschio che non siamo riusciti a fotografare (per cui sarà interessante tornare a fotografarne almeno uno), una femmina in muta, per cui non fotografata e lasciata in pace. Le altre due aspis sono state fotografate rapidamente, quindi la qualità delle foto non é delle migliori, ma si limitano a dei documenti fotografici.

 

 

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Habitat tipico della Vipera aspis aspis, sassaie e molta vegetazione.


 

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Un orbettino si scalda ai primi raggi della giornata.

 

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La vegetazione é piena di zecche


 

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La vipera condivide il proprio habitat con la Coronella austriaca, in questa caso una femmina gravida.

 

 

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Alcuni insetti si danno alle pazze gioie

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Questa é stata la prima Vipera aspis aspis germanica che ho avuto la fortuna di trovare, una femmina.

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Mi diverto a provare a congelare l'immagine di un Macroglossum stellatarum (?), falena colibrì che vola freneticamente da un fiore all'altro.


 

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Osserviamo diverse Natrix natrix.

 

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La natura é veramente affascinante, questo piccolo ragno (Leptorchestes mutilloides) non ha solo l'apparenza di una formica, ma pure le movenze. Grande esempio di mimetismo quasi assurdo.

 

 

Nelle immagini seguenti, la seconda femmina di Vipera aspis aspis che abbiamo fotografato.

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8 luglio 2013 1 08 /07 /luglio /2013 12:46

Sono stato un po’ latitante nelle ultime settimane, e finalmente riesco a scrivere due righe e condividere alcune osservazioni e foto. Ho ancora parecchi scatti da ordinare e smistare, che presto vi presenterò, spero!

 

Il fresco e piovoso tempo primaverile ha permesso comunque alcune osservazioni, tra cui alcuni biacchi (Hierophis viridiflavus) relativamente tranquilli e collaborativi nelle foto.


 

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Sopra, esemplare in muta, lo si capisce dagli occhi lattiginosi.

 

 

 

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Salamandra che apprezza l'umido e il fresco, tanto per consolarci nel non trovare rettili...


 

 

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Pisaura maschio che mangia una preda...per cui la mosca é tranquilla!


 

 

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Piccola Vipera aspis francisciredi in termoregolazione tra i sassi.

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La foto inganna sicuramente, era poco più lunga di 15 cm.


 

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Lacerta bilineata, sempre belli da vedere...


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...ma se molestati si difendono bene!

 

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Per restare nel verde...un paio di raganelle (Hyla intermedia)

 

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Esemplari maschi.

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Tra gli incontri particolari e interessanti, mi ha colpito l'osservazione di questo ragno, un Dolomedes fimbriatus, un ragno pescatore, in grado di predare girini e piccoli pesci.

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Sempre in zona umida, un "campo" di piente carnivore, Pinguicula.

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Nella foto sopra due piante carnivore, Pinguicula e Drosera.

 

 

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Philaeus chrysops, maschio.

 

 

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Un giorno ero una specie di attrazione per ungulati...seduto in un prato ho avuto la visita, nel giro di pochi minuti di un capriolo e un cervo.

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Apoira crataegi, mi pare due maschi che cercano i favori di una femmina...

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...forse ispirati dai due coleotteri verdi che si danno già da fare!


 

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Un ragno nascosto...

 

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...un ragno esposto.

 

 

 

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Rose selvatiche, antenate genuine di quelle da giardino.

 

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Femmina di Vipera aspis francisciredi, in muta, quindi opaca e non splendida come lo sarebbe stato se avesse già cambiato pelle.

 

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Splendido maschio di Colubro di Esculapio (Zamenis longissimus).

 

 

Termino questa passeggiata con quello che può essere definito un colpo da maestro per non andare in termini volgari... una comunissima lucertola (Podarcis muralis) con una coda a tre estremità. A volte capita che la lucertola, programmata per poter perdere la coda (autotomia) e rigenerarla, in seguito ad una ferita a questa estremità, generi una seconda coda che cresce dalla parte lesa. Lucertole a due code sono rare ma se ne vedono, a tre code direi che usciamo dalle norme!

 

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