In questi mesi invernali, in cui gli incontri coi serpenti non sono possibili a causa delle temperature fredde, ne approfitto per fare un po’ di noiosa teoria, sulla loro origine e su qualche loro caratteristica fisica. Ci sarebbero tantissime cose da dire, ma cercherò di essere molto sintetico e, spero, poco confusionale…
Circa 150 milioni di anni fa una specie di lucertola ha progressivamente “perso” le zampe, dando origine al progenitore delle oltre 2700 specie di serpenti che popolano oggi il pianeta. Probabilmente questo antenato ha rinunciato alle le zampe per meglio infilarsi nelle tane scavate dalle sue prede.
Di primo acchito possiamo credere che il non aver zampe sia un handicap, ma se pensiamo che troviamo serpenti in quasi tutti gli ambienti del pianeta (sul suolo, sugli alberi, sottoterra, nei laghi, nei deserti, nei mari,…) capiamo che, anche in questo caso, l’evoluzione è stata veramente vincente. In alcuni serpenti, i più primitivi, troviamo ancora le vestigia di zampe, sotto forma di piccoli speroni, che non hanno comunque più nessuna funzione motrice.
Come tutti i rettili, anche i serpenti sono ectotermi, cioè la loro temperatura corporea è influenzata da fattori esterni. Generalmente questo tipo di animale vien definito a sangue freddo e raggruppa rettili, anfibi e pesci. Anche in questo caso la natura ha “studiato” bene la questione. Se un mammifero ha bisogno di alimentarsi in modo regolare e continuo per mantenere costante la propria temperatura, un rettile sfrutta i fattori esterni, utilizzando meno energia e necessitando quindi di molto meno cibo. Chiaramente dopo i pro ci sono i contro di un tale funzionamento, come ad esempio un periodo di latenza invernale per i rettili dei paesi con inverni freddi, oppure un certo intorpidimento in serpenti che non hanno ancora raggiunto la temperatura idonea. Per potere svolgere normalmente le proprie attività, un serpente deve ottenere una temperatura corporea a lui ideale, che gli permetta di muoversi, digerire, e svolgere tutte le altre funzioni vitali.
Senza volerci spingere in minimi particolari, possiamo dire che un serpente ha un organismo molto simile ad altri animali. Cuore, stomaco, intestino e altri organi interni sono però ripartiti lungo il corpo tubolare, con la particolarità di avere un solo polmone funzionante molto sviluppato e grande. Il secondo polmone è presente ma atrofizzato, questo per una pura questione di spazio.
Gli escrementi vengono espulsi dalla cloaca, orifizio posto subito prima della coda sulla parte ventrale del serpente. Nella cloaca troviamo pure le vie genitali del serpente. Altro particolare curioso è l’organo genitale del serpente maschio. Vien chiamato emipene ed ogni individuo ne possiede due, che a riposo sono posti nella parte ventrale della coda. Per l’accoppiamento il serpente sceglie se usare quello di destra o quello di sinistra…
La pelle del serpente è ricoperta da squame, pure gli occhi sono ricoperti da una squama trasparente che funge da palpebra (sempre chiusa). Contrariamente ad altri animali o all’uomo, il serpente muta la pelle periodicamente, in una volta sola ed in un unico pezzo.
Se si osserva da vicino un esuvia (vecchia pelle), possiamo notare che tra lo stampo di ogni squama c’è della pelle e che pure la palpebra trasparente si è staccata.
Si può dire che il serpente, nel suo grande insieme, è un animale vincente che ha saputo evolversi ed adattarsi a ciò che lo circonda, cambiando stile di vita, specializzando la propria alimentazione ed il modo di cacciare, adattando la propria livrea, adattando la propria stazza (esistono serpentelli di pochi centimetri e giganteschi pitoni) e, come detto, adeguandosi ad ogni habitat (tranne nelle zone artiche in cui il clima non gli permette di sopravvivere).
Oggi, a minacciare l’esistenza di molte specie di serpenti, è come sempre l’uomo, che, per ignoranza, a scopo di lucro ma soprattutto con la distruzione di quasi tutti gli habitat della terra, porta all’annientamento di numerosi esseri viventi.
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