La posizione geografica della Turchia rende i suoi territori interessanti da un punto di vista naturalistico. Le varie influenze climatiche e geografiche, tra cui quella europea, quella mediterranea e quella caucasica, sommate alla variegata altitudine e i diversi tipi di ambienti, hanno portato varie specie di serpenti presenti in altri territori a poter colonizzare alcuni habitat turchi, ma anche a specie endemiche di potersi evolvere in limitate aree della Turchia.
Tra le vipere che mi hanno da sempre affascinato vi sono le Montivipera, oggi conosciute in meno di 10 specie (la validità di alcune è sempre rimessa in discussione da vari studi), di cui 5 sono presenti in Turchia.
Per certi versi potrebbe sembrare sorprendente che così tante specie si siano installate in un unico territorio, ma se uno osserva la cartina della Turchia, si rende bene conto che la superficie è enorme, costellata da fiumi e montagne che creano (spesso) separazioni tra le varie specie.
In questo mese di giugno sono partito con un amico, Robin (potete ammirare le numerose foto erpetologiche che fa in giro per il mondo sul suo Instagram), con l’intento di osservare le 5 Montivipera turche e una piccola vipera endemica di Turchia, Vipera anatolica. Le difficoltà maggiori per la riuscita di questo giro erano diverse, la questione meteo…se troppo caldo e secco oppure se unicamente piovoso avremmo trovato poco-nulla; le distanze per raggiungere i vari habitat (in 2 settimane abbiamo percorso 6000 km in auto); i pecorai e agricoltori (chi va a cercare serpenti in Turchia sa di cosa parlo).
La nostra perseveranza, la lettura di documentazione specifica sugli animali che volevamo vedere e la fortuna ci hanno premiato.
La Turchia, come molti altri paesi, é piena di contrasti. Si passa dalle turistiche e occidentalizzate mete e coste alla genuinità dell'entroterra. Sicuramente il contadino a dorso d'asino che fa una videochiamata é emblematico dei nostri tempi.
Di seguito vi lascio alcune immagini delle osservazioni che abbiamo avuto la fortuna di fare, dove oltre alle vipere tanto cercate potrete vedere squarci di natura, incontri con altri animali, anfibi, lucertole e altri serpenti. Completerò le varie identificazioni col tempo e eventuali correzioni sono benvenute.
Ci siamo recati poco lontano da Antalya dove abbiamo raggiunto l’habitat di Vipera anatolica, questa piccola vipera misura meno di 40 cm, vive in zone montagnose e si ciba principalmente di invertebrati. Abbiamo visitato l’habitat della sottospecie Vipera anatolica senliki, credo sia una popolazione e sottospecie descritta solo nel 2017. Se per certi versi può ricordare Vipera ursinii, osservando bene la sua testa si percepisce che è ben diversa. La sua zona di distribuzione attualmente conosciuta è piuttosto limitata e alcuni degli habitat sono sfruttati per estrarre marmo, il che rende questo serpente tra le vipere più minacciate al mondo.
Sopra un maschio in cerca di femmine, mentre sotto una femmina:
Sopra e sotto, uno splendidi maschi di Vipera anatolica senliki:
Un po’ di piccola fauna che ho incrociato:
Gryllotalpa.
Sopra e sotto immagino siano Saga pedo.
Sopra preparazione della pallina di.... e sotto foto dinamica di come farla ruotare!
Credo che il ragno sopra sia un maschio di Eresus, mentre quello sotto sia la femmina:
Sopra e sotto scorpioni che cercherò di identificare:
Monivipera xanthina è sicuramente la più facilmente osservabile visto l’esteso areale in cui è presente. L’avevamo tenuta come specie di riserva se ci restava tempo… ma inaspettatamente, mentre cercavamo ancora la Vipera anatolica, ci siamo imbattuti in questa vipera ottomana, ad una quota di 1900 metri. Questo serpente è veramente adattabile visto che lo si può osservare in riva al mare, sulle coste turche e sulle isole greche, ma anche sopra i 2500 metri di quota!
La sottospecie è Montivipera xanthina varoli, sottospecie non ritenuta valida da tutti.
Montivipera xanthina.
Malgrado una livrea marcata, l'ho identificata come femmina, ma tengo una riserva:
La Turchia é ricca di storia, insediamenti preistorici e resti di antiche civiltà ne costellano il territorio. In un caldo pomeriggio, momento poco propizio per osservare rettili, ci siamo concessi un giro a Nemrut Dagi. Questo sito archeologico culmina a 2200 metri di quota dominando la valle dell'Eufrate. Un enorme tumulo, alto 50 metri ne inalza la sommità, anche da vari chilometri di distanza se ne vede la sommità.
La leggenda vuole che sia il sepolcro del re Nemrod, discendente di Noè e primo sovrano dopo il diluvio universale. In realtà il tumulo dovrebbe proteggere le spoglie del re Antioco 1° di Commagene, presunto discendente di Alessandro Magno che col suo regno instaurò una teocrazia che unisce zoroastrismo ellenismo e altri culti.
È sorprendente e spettacolare vedere l'enorme tumulo e le gigantesche statue, ormai distrutte da terremoti, fulmini, romani, cristiani e musulmani, collocate in un posto così spettacolare!
Le tartarughe terrestri (Testudo graeca) in alcune zone sono abbondanti, col forte caldo si interrano per poi riemergere in fine giornata per brucare.
In alcune pozze d'acqua abbiamo osservato delle tartarughe d'acqua:
Sopra Mauremys caspica e sotto Mauremys rivulata.
Alcuni anfibi:
Sopra e sotto Pelophylax bedriagea.
Sotto Rana macrocnemis.
Varie raganelle (Hyla savignyi) sonnecchiano al sole nascoste tra i rami:
Seguono un po' di paesaggi alla rinfusa...
L’anno scorso avevo già fatto un viaggio alla ricerca di Montivipera bulgardaghica, anche quest’anno ho avuto la fortuna di incontrarne un paio, sempre animali magnifici:
Sopra una femmina di Montivipera bulgardaghica e sotto uno splendido maschio:
Un po' di flora...
Le lucertole sono abbondanti in Turchia, abbondanti in numero di specie ma meno abbondanti come avvistamenti…diciamo che non sono ovunque come le nostre lucertole muraiole. Qui sotto vi lascio alcune foto di quel che abbiamo osservato:
Sopra e sotto Laudakia stellio daani.
Trapelus ruderatus
Lacerta media
Sopra e sotto Ophisops elegans centralanatolinae
Apathya cappadocia
Anatolacerta finikensis
Phoenicolacerta laevis
Ablepharus anatolicus
Chalcides occellatus.
Tra le lucertole più particolari vi é la seguente, senza zampe, senza occhi e fossorio, il Blanus stauchi:
Da molti considerata una sottospecie di Montivipera bulgardaghica, la Montivipera albizona appare piuttosto singolare con questi motivi dorsali marroni bordati di nero. Il tempo asciutto ci ha fatto faticare diversi giorni prima di riuscire ad osservare la femmina delle seguenti foto:
Montivipera albizona, una splendida femmina!
Oltre ad osservare le vipere, il nostro sguardo ha incrociato quello di altri serpenti che vi propongo qui sotto:
Eirenis modestus.
Coronella austriaca.
Hemorrhois ravergieri.
Giovane individuo, la sua apparenza, i motivi dorsali e il suo comportamento ricordano molto una Montivipera.
Hemorrois ravergieri, adulto.
Dolichophis jugularis.
Se il serpente sopra é stato il più grande visto, almeno 180 cm, quello sotto, Xerotyphlops vermicularis, é stato il più piccolo. Di apparenza e stazza come un lombrico, vive sotto le pietre dove caccia invertebrati.
Zamenis hohenackeri.
La loro testa mostra bene la loro parentela col colubro di Esculapio.
Eirenis eiselti.
Natrix tessellata, femmina.
Purtroppo non avevo l'obbiettivo adatto per fotografare il rapace in volo, sembrerebbe che abbia un serpente nel becco... forse un biancone (Circaetus gallicus).
Montivipera raddei si distingue dalle altre anche per la sua squama supraocculare un po’ sporgente, che le dona uno sguardo a volte severo, a volte un po’ goffo. Conosciuta come vipera armena, ci siamo recati poco lontani dall’Armenia per avere la fortuna di osservarla. Trovo che fisicamente sia la Montivipera più slanciata e “colubrina”.
Montivipera raddei, giovane maschio.
Sicuramente l’animale più inaspettato che abbiamo incontrato è l’orso bruno siriano (Ursus arctos syriacus). Mentre perlustravamo un fianco di montagna abbiamo sentito un grugnito e visto un animale scappare ad una cinquantina di metri da noi. Un po’ sbalorditi, sicuramente tanto quanto l’orso, ci abbiamo messo un po’ a capire la situazione. Immagino che questi animali (ormai ridotti a circa 3000 capi) abbiano la vita dura a causa dei conflitti con allevatori e apicoltori. Un incontro inaspettato e molto emozionante!
Il sogno che avevo da numerosi anni era comunque poter osservare Montivipera wagneri, specie ritenuta a rischio di estinzione a causa del limitatissimo territorio che occupa, a causa di costruzioni di dighe e a causa del bracconaggio, oggi varie ricerche hanno mostrato che il suo areale è ben più esteso di quel che si credeva, quindi va tutelata, protetta ma con meno stress di quel che si credeva.
Le varie situazioni non ci hanno permesso di cercare a lungo questa vipera (ma nemmeno M. raddei), per cui per queste due specie ci siamo accontentati di vedere un solo individuo, un momento di grande magia!
È un privilegio aver potuto visitare l'habitat e aver incrociato la Montivipera wagneri, la più bella di tutte!
Montivipera wagneri, femmina.
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