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16 luglio 2019 2 16 /07 /luglio /2019 08:46
Namibia

Quest’anno mi son lasciato tentare da un viaggio in Namibia.

La decina di giorni trascorsi in quei paesaggi spettacolari e molto variegati sono volati, complici le numerose osservazioni di animali, di piante, di ambienti e l’ottima compagnia, sia di chi ci ha guidato per farci scoprire una porzione di Namibia, sia degli altri compagni di viaggio!

Il clima piuttosto arido della Namibia, come detto, offre comunque una buona varietà di ambienti. Si passa dal l’Oceano Atlantico al deserto del Namib per arrivare agli altopiani che si possono innalzare oltre i 2000 metri. Questi diversi habitat ospitano animali e piante che hanno saputo adattarsi alle difficili condizioni ambientali di quei luoghi.

Messo da parte le specie che si sono specializzate nella vita deserticola, le altre, come ad esempio la grande fauna presente nell’Etosha, sono inesorabilmente legate alle pozze d’acqua presenti sul territorio. Presso questi abbeveratoi si alternano varie specie, per cui è interessantissimo soffermarsi per lungi periodi ad osservare le varie interazioni… chi lasci il posto a chi, chi molesta chi… cercare di capire il perché di un’espressione allertata dell’uno o dell’altro.

Namibia

L’Africa ha un gran fascino, oltre ai paesaggi diversi di quelli che abbiamo, la flora e la fauna danno uno slancio a questa attrazione. Chi è cresciuto guardando i documentari sugli animali avrà sempre avuto la voglia di immergersi in quel mondo, dove prede e predatori convivono, lottano per sopravvivere, dando vita alla dura realtà della natura, cruda, spietata, che non guarda in faccia a nessuno, ma si limita a mantenere gli equilibrii e a far sopravvivere il più forte, il più adattato a portare avanti la sua vittoria.

Guardando l’Africa, ma pure il resto del modo, ci si chiede cosa sarà di tutta questa natura, dagli spazi apparentemente sconfinati ma ben recintati per evitare contrasti tra l’uomo e la natura.

Oggi molti paesi africani possono contare sull’apporto finanziario generato dal turismo che si muove in massa per ammirare questi squarci di vita selvatica, tutelando ambienti delicati e specie sull’orlo dell’estinzione.

Un'equilibrio fragile, fragile come lo é l'equilibrio della natura.

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È dura scegliere alcune foto per condividere alcuni momenti… é anche vero che la foto non darà mai l’emozione dell’istante vissuto, quella di essere avvolti nella luce e l’atmosfera…

 

 

Alcune identificazioni di animali sono in corso per potergli mettere un nome corretto, se tra quelle che ho scritto trovate delle nomenclature errate, fatemelo sapere!

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Tra i vari animali visti, l'orice (Oryx gazella) é sicuramente uno dei piu emblematici della Namibia. Le immagini che metto qui sono suggestive anche grazie al paesaggio desertico.

Questa antilope di grossa taglia é ben presente anche in altri habitat.

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Uno dei paesaggi più famosi é sicuramente Dead Vlei e il resto del Namib Naukluft Park. In mezzo alle imponenti dune rossiccie c'è questa distesa di alberi morti. Diversi secoli fa in quella zona scorreva un fiume il cui corso venne deviato dal muovimento delle dune. Il clima arido fa si che i tronchi non si decompongano, lasciando in piedi questo bosco spettrale ravvivato dai toni caldi e intensi della sabbia circostante.

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Il deserto del Namib, considerato il più antico del mondo, visto che è sottoposto a condizioni di aridità da diverse decine di  milioni di anni, costeggia il mare. In questo periodo autunnale si percepiva bene il contrasto tra l’arido della giornata del deserto e l’umido mattutino  portato dal mare. Il contrasto tra i due elementi, i due ambienti che si costeggiano, é spettacolare.

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Una visita alla riserva di Cape Cross che ospita una numerosa colonia di otarie (Arctocephalus pusillus pusillus) ci ha permesso di osservare questi animali da vicino, mentre le madri allattano i piccoli, mentre litigano tra di loro, mentre tornano o si buttano in mare. La colonia in questo periodo era composta unicamente da femmine, alcune accompagnate dal loro cucciolo.

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Sopra, uno sciacallo dalla gualdrappa (Canis mesomelas) si ciba della carcassa di un'otaria.

 

 

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Tra le antilopi che si sono adattate bene alla vita montana c’è il saltarupi (Oreotragus oreotragus), anche conosciuto col nome più facile da ricordare di oreotrago (è stata una delle tante risate fatte)! La sua piccola mole e il suo manto color roccia lo rendono difficile da vedere.

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Un facocero (Phacochoerus africanus) …poi ognuno ci metta l’accento dove vuole… imparentato ai maiali e cinghiali bazzica in mezzo alle faraone (Numida meleagris).

 

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Gli gnu (Connochaetes taurinus) sono una figura immancabile in molti paesaggi africani....

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… come lo sono le zebre (Equus quagga burchellii), eleganti per portamento e manto.

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Sopra una femmina gravida si riposa... segno che lo stallone sotto, qualche mese fa, non si é limitato a far penzolare la sua virilità!

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La zebra qui sotto ha deciso di bere in una postura poco comoda… e lo springbok (Antidorcas marsupialis) sembra osservare la cosa un po’ perplesso.

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La cosa affascinante di questi parchi africani, in cui la caccia è abolita da anni e gli animali sono abituati alla presenza dei veicoli, è la non curanza che la fauna mostra nei nostri confronti. La vita continua indisturbata, forse anche per semplici motivi di esigenze vitali, in cui ogni lasciata è persa… ogni accoppiamento mancato non potrà essere compensato, ogni pasto saltato lascerà un vuoto nello stomaco.

 

Le tre foto seguenti mostrano tre momenti intimi, o sarebbe meglio dire di normale e quotidiana vita e morte:

 

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Sopra accoppiamento di springbok (Antidorcas marsupialis) mentre sotto quello dei leoni (Panthera leo).

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Nella foto seguente un leone é intento a mangiare uno springbok:

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Il mondo delle antilopi è vasto, esistono specie molto piccole, come ad esempio il Dik-dik (Madoqua kirkii damarensis) qui sopra, che pesa meno di 7 kg, e il poco più grande, meno di 20 kg, Duiker (Sylvicapra grimmia) qui sotto...

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...oppure molto grosse come possono essere i kudu (Tragelaphus strepsiceros), delle due foto seguenti,  coi loro 180 kg di peso

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o gli alcelafi (Alcelaphus buselaphus) poco più modesti , qui sotto:

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Al di fuori delle antilopi, la giraffa  (Giraffa giraffa angolensis) sicuramente si fa notare per la sua stranezza fisica, se é ben adattata a mangiare le foglie degli alberi, lo è forse un po’ meno per bere nelle pozze d’acqua.

 

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Gli uccelli osservati sono stati moltissimi, qui sotto alcuni di quelli che son riuscito a fotografare decentemente:

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Un tractrac chat (Emarginata tractrac).

 

 

 

 

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Storno splendente di Glossy (Lamprotornis nitens).

 

 

 

 

 

 

 

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Il drongo coda forcuta (Dicrurus adsimilis).

 

 

 

 

 

 

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Il turaco (Corythaixoides concolor).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Impressionante colonia di fenicotteri, la maggiore parte fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) e alcuni  fenicotteri di Lesser (Phoeniconaias minor).

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Una squadriglia di pellicani bianchi (Pelecanus onocrotalus).

 

 

 

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Kori bustard (Ardeotis kori).

 

 

 

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Ghiandaia marina (Coracias caudatus), che non centra nulla con le ghiandaie e men che meno col mare...

 

 

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Molti rapaci, tra cui, sopra una tawny eagle (Aquila rapax), mentre nelle due foto sotto l’astore cantante pallido (Melierax canorus).

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L’astore della foto qui sopra  ci ha permesso di osservare un’ennesima interazione tra specie.  Gli astori erano in coppia e avevano appena predato un volatile che stavano spiumando e iniziando a mangiare, posati sui rami di un albero. Sotto di loro, una mangusta (Herpestes (Galerella) sanguineus), nella foto sotto,  gironzolava e seguiva i loro spostamenti, raccogliendo ciò che cadeva dal pasto dei rapaci.

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Restando in tema manguste, presso un lodge dove abbiamo dormito vi era una colonia di questi simpatici animali, abituati alla presenza dell’uomo.  Aldo ed io abbiamo sacrificato parte della colazione condividendola con le manguste... che ci hanno assalito. Una volta finite le scorte di cibo, gli animaletti son tornati alle loro faccende quotidiane senza curarsi troppo di noi.

In questo caso le manguste striate (Mungos mungos) sono di una specie diversa di quella osservato con gli astori.

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L'adesivo sopra ricorda schezosamente che l'Africa può essere rude....

 

 

Se molti sono affascinati da leoni e altri grossi predatori, spesso gli stessi sono intimoriti da altri animali meno grandi e diversamente inquietanti, come ragni e scorpioni.

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Sopra e sotto Parabuthus, probabilmente Parabuthus kraepelini.

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Sopra uno scorpione che ha appena fatto la muta.

 

 

 

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Sicarius hahni

 

 

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Selenopidae.

 

 

 

 

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Una mantide religiosa (Ligariella sp.) dalle sembianze di un sasso.

 

 

 

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Le termiti (Macrotermes michaelseni) piccoli insetti, vedi foto sopra di un soldato, sono in grado di costruire dei termitai enormi come lo si può vedere sotto:

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Tra i vari insetti osservati vi è questa cimice (Odontopus sexpunctatus oppure Probergrothius angolensis), nella foto sopra, strettamente legata alla Welwitschia mirabilis (foto sotto), una straordinaria pianta che vive in ambienti desertici della Namibia e dell’Angola.  Oltre ed essere una pianta primitiva, considerata un fossile vivente, la sua longevità è notevole, alcune analisi effettuate su una di esse ha mostrato che la sua età è prossima ai 2000 anni. Pianta molto particolare, per certi versi sembra più morta che viva, probabilmente assorbe l’acqua dall’umidità che si crea con l’escursione termica tra giorno e notte. Verosimilmente la simbiosi tra questa pianta e la cimice fa sì che entrambe possano sfruttare l’altro…la cimice succhiando la linfa e la pianta essendo impollinata dalla cimice che si sposta dall’una all’altra.

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Welwitschia mirabilis

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Dopo questa parentesi di piccola fauna, torniamo a bestiole più grandi. Tra gli uccelli sicuramente lo struzzo (Struthio camelus) è un buon esempio. Qui sotto due maschi un po’ litigiosi:

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Sempre tra i giganti non può mancare l’elefante (Loxodonta africana). Il rispetto (o timore) che gli altri animali mostrano nei confronti degli elefanti fa riflettere. Osservare questi colossi bere da soli non fa percepire la loro mole, mentre quando si osservano le famiglie che si riuniscono alle pozze e si vede come litigano e interagiscono tra di loro si capisce la potenza dell’animale.

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Se dovesse persistere un dubbio, quando si ha la possibilità di vedere un grosso maschio un po’ nervoso che carica il mezzo su cui si è seduti, ogni dubbio svanisce. Nella foto sopra si nota il suo nervosismo, le orecchie spalancate, la proboscide appoggiata sulla zanna, la postura protesa verso avanti sono mimiche eloquenti!

Sono grandi, potenti, testardi e molto convincenti!

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L’altro grosso animale è il rinoceronte, in Namibia vi sono le due specie africane, quello nero e quello bianco. Tra le distinzioni più facili per capire di quale si ha di fronte, basta osservare il labbro, quello del rinoceronte nero (Diceros bicornis) è a punta, adatto a strappare le foglie da alberi e arbusti, mentre il labbro del rinoceronte bianco (Ceratotherium simum) è piatto, come quello dei bovini, adatto quindi a brucare erba.

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Sopra rinoceronte bianco (Ceratotherium simum).

 

Sotto rinoceronte nero (Diceros bicornis).

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Alcuni incontri sono stati piuttosto inaspettati ma molto soddisfacenti e divertenti:

 

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Scoiattolo (Xerus inauris) ?.

 

 

 

 

 

 

 

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Il galagone (Galago moholi), primate primitivo e notturno, con capacità acrobatiche impressionanti!

 

 

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Un porcospino (Hystrix africaeaustralis).

 

 

 

 

 

 

 

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Una genetta (Genetta genetta felina oppure Genetta tigrina).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I paesaggi sono stati variegati, ogni ambiente ci ha offerto luci, forme, colori, odori e temperature diverse. Difficile dire quale posto sia stato più bello, ognuno ci ha regalato qualche cosa che l’altro non aveva…

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I predatori hanno il loro fascino, forse è per questo che metto le loro foto verso la fine, per "premiare" chi ha resistito fin qui…

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Uno sciacallo (Canis mesomelas mesomelas) si riposa riparato da un cespuglio.

 

 

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Un’inquietante iena (Crocuta crocuta) trotterella sul suo territorio.

 

 

 

 

 

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Poi gli immancabili, ma sempre affascinanti e maestosi leoni (Panthera leo). Sopra alcuni giovani che osservano distrattamente un paio di zebre. Sotto una femmina sembra fiutare l’aria cercando di capire chissà cosa…

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Sopra un maschio di leone,  lo stesso della foto dell’accoppiamento visto in precedenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualche rettile non poteva mancare! Le dure condizioni ambientali non hanno bloccato lucertole e serpenti, che si sono adattati a meraviglia a certi habitat apparentemente inospitali.

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Nei cespugli disseminati tra la sabbia si può avere la fortuna di scorgere un camaleonte (Chamaeleo namaquensis)

 

 

 

 

 

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…oppure un’agama (Agama aculeata)?.

 

 

 

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Se si osserva bene la base di alcuni cespugli si avrà la sorpresa di ammirare una piccola vipera (Bitis caudalis), dalle splendide sopracciglia che formano dei cornini appuntiti.

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Geco (Pachydactylus).

 

 

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Perfettamente adattato alla vita nella sabbia è il Meroles anchietae, lucertola in grado di correre sulle dune e di tuffarcisi per nascondersi. Il suo muso a spatola lo aiuta a farsi strada nella sabbia.

 

 

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Altro abitante ottimamente adattato alla vita nella sabbia è la Bitis peringueyi, endemica del deserto della Namibia e dell’Angola. Per nascondersi si sotterra nella sabbia,  lasciando sporgere solo parte della testa e degli occhi, diventando invisibile. La coda nera, che contrasta col resto del corpo color sabbia viene forse usata dalla vipera per attirare le prede, muovendola come fosse un vermetto.

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Concludo con uno degli ultimi incontri fatti… i ghepardi (Acinonyx jubatus). Il primo incontro è stato fugace, presto la mattina. Il felino si spostava in lontananza illuminato dalle luci dell’alba.

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Alcuni giorni più tardi ci siamo recati a Naankuse, una riserva naturale che si occupa di fauna selvatica con vari progetti di tutela della natura e reintroduzione di animali feriti.

Se non sbaglio, anni fa tre cuccioli di ghepardo furono salvati dalle trappole tese da un contadino che le aveva piazzate per salvaguardare il suo bestiame. I tre ghepardi ora sono abituati all’uomo e la loro reintroduzione in natura sarebbe problematica, per cui vengono mantenuti in un grande recinto ed è possibile avvicinarsi a loro.

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Non vi è paragone con l’avvistamento fugace del ghepardo selvatico, ma poter camminare di fianco a uno di questi felini è qualche cosa di veramente particolare… si ha la possibilità di ammirarne il manto, la forma delle zampe, le proporzioni del corpo… sentirli fare le fusa!

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Concludo ringraziando chi è arrivato fino alla fine dell’articolo (malgrado le raccomandazioni  di Francesco, non ce l’ho fatta a mettere solo 30 foto) e soprattutto ringrazio tutti coloro con cui ho condiviso il viaggio, compagni fotografi, appassionati e gli organizzatori che oltre a creare armonia e buon umore ci hanno regalato una marea di nozioni e informazioni, trasmettendoci la loro passione per la natura, facendomi innamorare ancora un po’ di più dell’Africa.

 

Qui sotto la foto di gruppo:

Ken, Phillip, Francesco, Io, Francesco, Fortunata, Elena, Aldo, Giorgio, Elena, Emanuele.

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Copyright © Grégoire Meier 2019. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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22 maggio 2019 3 22 /05 /maggio /2019 14:56

La primavera é un buon momento per osservare i rettili. La vegetazione bassa, le giornate fresche, magari anche umide e il bisogno che i rettili hanno di scaldarsi per attivare il loro metabolismo ci regalano dei bei incontri.

Qui vi presento una carrellata delle varie osservazioni che ho potuto fare:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Inizio con queste immagini di Vipera aspis francisciredi, un serpente che mi affascina da sempre, per il suo mimetismo e la sua non sempre facile osservazione.

Dopo una notte di temporale ho potuto osservare queste tre femmine, due adulte e una piccolina, che si vede nel video in questo link http://www.flickr.com/photos/31371458@N06/47022700144/ , per ricordare che quando si va nella natura é buona cosa guardare dove di mettono mani piedi e sedere:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

L'umdità permette ad alcuni animali, come lumache e limacce, di circolare in un clima favorevole.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

La Rana temporaria sopra cercava un po' di rifugio in un vecchio fortino militare, mentre l'orbettino (Anguis veronensis) sotto si godeva il tepore serale.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

Ben mimetizzato e immobile, il piccolo di ramarro (Lacerta bilineata) mi osserva:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Altra femmina di Vipera aspis francisciredi.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

Ho fatto alcuni giri per osservare le natrici tassellate (Natrix tessellata), come vedrete alcune sono ben nasconte in acqua, nei rovi oppure si godono i primi raggi di sole nelle zone di semiombra in riva al lago:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

Qui sotto un grosso maschio di orbettino (Anguis veronensis), esposto nella penombra di un bosco:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Sotto un piccolo di orbettino, con la tipica livrea giovanile:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

L'incubo ormai onnipresente... maledette zecche!!!

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

In una giornata nuvolosa e fresca mi sono spinto in quota e non sono restato sorprese nel potere osservare vipere relativamente scure.

Nelle seguenti foto un paio di maschi di Vipera aspis atra:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

La grossa femmina della foto seguente era infreddolita per cui poco reattiva alla fuga, come lo si può vedere dal video in questo link:

http://www.flickr.com/photos/31371458@N06/33986203388/

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

La primavera é anche un momento di grande attività tra gli insetti:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
Agapanthia kirbyi ?

Agapanthia kirbyi ?

Saturnia ?

Saturnia ?

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Le coccinelle si accoppiano e depongono le uova.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Le vespe poliste ricostruiscono nuovi nidi accanto a quelli vecchi, segno che il posto é favorevole, mentre le formiche vanno avanti ad aumentare il volume del loro nido decennale.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Un bombo carico di polline riposa mentre un'ape ha trovato il riposo eterno per mano di un ragno.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

Qui sotto un grande e bel maschio di biacco (Hierophis viridiflavus):

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

 

La vegetazione inizia anche ad essere rigogliosa.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Sopra le "foglie trappola" della pinguicula, piccola pianta carnivora, con vari moscerini appiccicati.

Sotto un fiore della medesima pianta.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

Un giro tra antichi pascoli mi ha permesso di osservare la seguente femmina di Vipera aspis atra:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

 

Durante una passeggiata lungo il lago ho pottuto osservare varie natrici tassellate (Natrix tessellata). Questo serpente, grande nuotatore e abile pescatore, come si può vedere dalle foto, é anche un buon arrampicatore, salendo sugli alberi cresciuti in riva al lago, ben oltre ai 2 metri di altezza.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

Nei vari giri ad osservare serpenti, si fanno anche altri incontri, come questo, l'incontro con un cucciolo di cervo (credo).

Ricordo che non bisogna mai toccare i cuccioli di cervo, capriolo, ecc. L'odore che lasciamo su di loro farà sì che la madre non lo riconosca più e lo lasci morire.

Se ci capita di vedere uno di questi cucciolini, allontaniamoci al più presto in modo che la madre torni ad occuparsene.

 

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

Poco lontano dal cerbiatto... un "cucciolo" di marasso (Vipera berus) si scaldava al sole...

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

...come pure un possente maschio, sempre di marasso...

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

La diversità di livrea delle vipere é sempre interessante e per certi versi spettacolare. Il maschio sopra per certi aspetti mi ricorda una femmina e presenta un tipico zig-zag della Vipera berus, mentre l'indivuduo della foto sotto ha una macchiettatura irregolare molto particolare e poco comune. Tipico del maschio di marasso é il forte contrasto tra il colore chiaro del corpo e il motivo dorsale scuro.

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

Sotto un primo piano della testa della Vipera berus particolare:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

 

 

Una femmina di ramarro (Lacerta bilineata) si scalda ai primi raggi di sole della giornata, forse inconsapevole che quel suo verde brillante risalta molto dalla catasta di ramaglia in cui é "nascosta":

 

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

Giugno é arrivato e le temperature ci hanno portato all'estate un po' di colpo. Ai margini di una pietraia semi ombrosa e di quota ho incontrato questo maschio di orbettino (Anguis veronensis)...

La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

 

... poco lontano un maschio di Vipera berus cercava probabilmente una femmina con cui accoppiarsi:

La primavera é sempre ricca di osservazioni!
La primavera é sempre ricca di osservazioni!

 

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2019. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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29 aprile 2019 1 29 /04 /aprile /2019 12:16

La primavera prosegue con temperature fresche che si alternano a quelle più miti. I rettili sfruttano ogni occasione per scaldarsi e poter finalmente essere carichi ed efficaci.

Il difficle inquesto periodo risiede più che altro ad avere la fortuna che il tempo libero  combaci col tempo ideale per osservare i rettili...

La stagione avanza.

Sopra un giovane maschio di natrice tassellata (Natrix tessellata). Come tutti i serpenti anche in questa specie si possono osservare individui melanici o melanotici, cioè con una pigmentazione particolarmete scura e nera.

 

 

Nella foto in basso un maschio di Vipera aspis francisciredi si scalda mimetizzato nelle foglie secche.

 

La stagione avanza.

 

 

 

Nelle due immagini seguenti si possono vedere altrettanti ramarri (Lacerta bilineata) che sfruttano il calore che filtra tra le nuvole in una giornata poco soleggiata.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

 

Questa primavera ho dedicato un paio di uscite alle natrici dal collare (Natrix helvetica), qui di seguito alcuni degli animali osservati.

La stagione avanza.

Come per la natrice tassellata, anche in questa specie non é raro osservare individui melanotici o melanici. Nelle foto sopra e sotto, un maschio.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Sopra una giovane natrice dal collare, mentre nelle immagini seguenti delle femmine adulte.

 

La stagione avanza.
La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

 

Il tepore permette anche agli insetti di iniziare la loro stagione...

La stagione avanza.

...sopra una locusta (Anacridium aegyptium), ormai acclimatata in varie zone del Ticino. Ma vale sempre la pena segnalarne l'osservazione al Museo cantonale di storia naturale di Lugano.

Sotto un bombo (Bombus terrestris):

La stagione avanza.
La stagione avanza.

... sopra armonia apparente sui fiori mentre sotto, in modo un po' più reale, una vespa caduta in acqua serve a rimpinzare un gruppo di gerridi:

La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

 

Nelle due foto seguenti una femmina di Vipera aspis atra:

La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

 

La pioggia primavarile ha attivato anche vari anfibi, tra cui le salamandre pezzate (Salamandra salamandra).

Come molta altra piccola fauna, pure loro sono spesso vittime del traffico stradale. Non é sempre facile vedere lucertole, serpenti, rane, ecc. ma per lo meno nelle stradine di montagna si può circolare in modo rilassato e prestare un po' di attenzione.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Le vasche usate come abbeveratoi per il bestiame, se ben strutturate come quella sopra, con legni e rampe di uscita possono essere sfruttate da vari animali per bere o, come per la salamandra, per metterci al mondo le larve. Altre, senza strutture per uscirne sono trappole mortali in cui molte bestiole agonizzano prima di morire miseramente.

Il ramarro sotto ha avuto la fortuna che io passassi da li quel giorno:

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Prima di liberare il bel maschio di ramarro trovato nella vasca, gli ho tolto un po' di zecche... per ringraziarmi lui mi ha concesso il seguente scatto...

La stagione avanza.

... poi mi ha mostrato le possenti mascelle ed é scappato!

La stagione avanza.

 

 

 

Nella seguente foto un'altro maschio di ramarro, lui osservato mentre si scaldava al sole:

La stagione avanza.

 

 

 

Tra i ragni più simpatici, sicuramente troviamo i salticidi, piccoli ragni intelligenti e curiosi:

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Mentre volevo fotografare dall'alto questo sotto, lui ha alzato gli occhi per vedere cosa combinavo!!!

La stagione avanza.

 

 

 

Le specie alloctone sono un problema largamente dibattuto ultimamente. Bisogna effettivamente essere coscienti che introdurre nuove specie nell'ambiente crea squilibrii. Nella foto seguente una testuggine palustre americana morta… purtroppo poco lontano, diversi altri individui si crogiolavano beatamente al sole, segno che hanno passato l’inverno senza problemi.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

I biacchi (Hierophis viridiflavus) sono in grado di adattarsi a vari habitat, dalle rive di un lago poco lontano dall'abitato come sopra, a zone più selvatiche invase dai rovi come sotto:

La stagione avanza.

Questo sotto vive sui bordi di una strada sterrata:

La stagione avanza.

 

 

 

È sempre interessante osservare come i serpenti siano in grado di sfruttare ogni zona ben esposta al sole, come lo dimostra il maschio di marasso (Vipera berus) nella foto sotto. La neve si é sciolta da poco e lui si scalda nella zona libera a pochi metri da quel che resta delle abbondanti nevicate invernali.

La stagione avanza.

Osservando da più vicino il serpente possiamo notare il suo occhio un po' lattiginoso, segno che si prepara alla muta. Nella Vipera berus il maschio muta subito dopo il riposo invernale per poi dedicarsi agli accoppiamenti.

La stagione avanza.
La stagione avanza.

Poco lontano dal marasso precedente una piccola femmina (nella foto sopra), verosimilmente nata nell'autunno 2018, esplora il suo habitat. Nella foto sotto é messa a confronto con un accendino:

La stagione avanza.

 

 

 

Un'altra scappata in quota mi ha permesso di scorgere questa minuscola femmina di Vipera aspis atra, verosimilmente pure lei nata l'autunno scorso.

Anche qui, messa di fianco ad un accendino, uno ne capisce la stazza:

 

La stagione avanza.
La stagione avanza.

 

 

Poco lontano una coppia si crogiolava al sole. La femmina é quella sui toni del marrone, mentre il maschio é quello grigio coi bei motivi scuri che gli corrono sulla schiena.

Speriamo sia di buon auspicio per un'ottima stagione riproduttiva!

La stagione avanza.

 

 

 

 

 

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24 marzo 2019 7 24 /03 /marzo /2019 17:24

L'inverno é stato clemente, poco freddo e poco nevoso. Come spesso accade in Ticino gli inverni sono secchi, come pure gli inizi della primavera.

Malgrado temperature relativamente clementi già a metà febbraio, a parte le lucertole, i rettili son rimasti rintanati nei loro rifugi invernali, hanno aspettato la prima pioggierellina di inizio marzo per farsi vivi.

 

 

Il primo incontro che ho avuto é stato con un bel maschio di biacco (Hierophis viridiflavus):

Prime buttate di primavera.

 

 

Poi son passato ad osservare altri serpenti, timidi e ben nascosti nella vegetazione secca che ricopre i loro siti invernali. Diventa un gioco individuarli, immobili e mimetizzati alla perfezione. Sicuramente il gioco resta frustrante anche per chi cercherà di individuare i serpenti nelle prossime immagini...ma almeno in questo caso si é sicuri che cercandolo bene ...il serpente c'é...mentre quando si perlustrano metri e metri di pietraie, rovi ecc. non si é sicuri della loro presenza.

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

Il sole basso e la luminosità primaverile aiutano il serpente ad ingannare l'occhio umano. Sopra un biacco più o meno disteso e ben esposto al sole, mentre sotto, cercando bene, si intravvede la testa di una natrice dal collare (Natrix helvetica).

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

L'immagine sopra ritrae un maschio di vipera comune (Vipera aspis francisciredi) che sbuca da un mucchio di rovi. Mentre gironzolo nei paraggi ho sentito un serpente strisciare nella folta vegetazione e mi sono avvicinato per cercare di individuarlo in mezzo all'intreccio di ramaglia. Vedendo un muovimeto sospetto, la vipera mi ha probabilmente identificato come un rivale in amore ed é venuto contro di me, per poi fermarsi e restare immobile, sperando che io fossi meno allerta di lui.

A  pochi metri di distanza un'altro grosso maschio si crogiolava agli ultimi raggi di sole della giornata come si vede nella foto sotto:

Prime buttate di primavera.

La seguente foto ritrae un bel maschio di Vipera aspis francisciredi riparato all'ombra in una calda giornata di fine marzo:

Prime buttate di primavera.

 

 

 

La vegetazione si riprende e spuntano i primi fiori...

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

...come pure gli insetti che si riattivano, come l'ape legnaiola (Xylocopa violacea) qui sotto...

Prime buttate di primavera.

...anche in modo piuttosto passionale come questa coppia di Pyrrhocoris apterus:

Prime buttate di primavera.

 

 

La lucertola muraiola (Podarcis muralis) sa approfittare di ogni minimo giorno clemente, anche nel periodo invernale. In primavera i maschi tornano ad occupare un territorio e conquistare una compagna. Nelle foto seguenti dei maschi dal tipico dorso reticolato e dai fianchi puntinati di azzurro:

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

Nelle giornate piovose le salamandre (Salamandra salamandra) possono uscire e cacciare lombrichi, limacce ed altre prede, oppure le femmine possono recarsi nelle zone dove metteranno al mondo le larve, generalmente in ruscelli, fontanili o simili:

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

Più la primavera avanza e più i rettili amanti del caldo si attivano, spesso i maschi sono i primi a volersi scaldare, questo per poter essere già in forma quando le femmine decideranno di attivarsi a loro volta. Il ramarro (Lacerta bilineata) ama abbastanza il caldo e in primavera resta piuttosto timido e placido, mentre una volta arrivato il gran caldo é ben più scattante e schivo. Nelle tre foto seguenti altrettanti maschi di questa bella lucertola:

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

Nella foto seguente un possente maschio di biacco (Hierophis viridiflavus):

Prime buttate di primavera.

 

 

Concludo con un maschio di Vipera aspis francisciredi che mi ha concesso alcuni scatti mentre si scaldava sulle pietre calde, pochi minuti prima che il sole calasse oltre la montagna e la zona finisse in ombra.

Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.
Prime buttate di primavera.

 

 

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23 marzo 2019 6 23 /03 /marzo /2019 18:27

 

Attorno ai serpenti ruotano molte leggende e dicerie, generalmente sono racconti trasmessi oralmente attorno al fuoco dalla nonna o al bar dal "vecchio saggio" del paese. La gente fa poi proprie queste storie e le tramanda come se le avesse vissute di persona. Scavando un po' poi si scopre che la cosa é stata sentita dall'amico della suocera che l'ha sentita a sua volta dal nonno del fratello minore della zia di un suo lontano cugino....

Serpi che bevono dalle mammelle delle vacche, quelli che si mordono la coda per far una ruota e rincorrerci, quelli buttati dagli elicotteri (dagli ecologisti e col paracadute), serpi alati, serpi con corna da far invidia a un alce.

 

Non ci ho mai creduto...poi ieri guardando nei terrari in cui allevo alcune vipere vedo lui, il basilisco!

Animale nato dall'uovo di un serpente covato da un rospo!! Il suo sguardo può pietrificare chiunque e il suo alito velenoso disperde morte!

Il Basilisco!

Scherzi a parte… molte di queste leggende hanno probabilmente origine da osservazioni mal interpretate.

Grosse natrici dal collare che si recavano nei letamai delle stalle per deporre le uova e venivano prese a bastonate, lasciavano probabilmente uscire dalle loro ferite il liquido biancastro delle uova rotte nel loro corpo.

 

Serpente con corna ali e creste, facilmente erano serpenti intenti a mangiare una preda oppure come nel mio caso, un serpente che si è liberato solo parzialmente della muta!

Il Basilisco!

Nella foto sopra vipera dal corno (Vipera ammodytes), allevata nei miei terrari e originaria dal Nord-Est dell'Italia....non un basilisco!

 

 

 

Sotto un paio di testi che parlano di serpenti leggendari, da cui ho preso la prima immagine dell'articolo.

Il Basilisco!
Il Basilisco!


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