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19 gennaio 2021 2 19 /01 /gennaio /2021 15:32

Può capitare di osservare dei serpenti in inverno, a parte situazioni meteorologiche eccezionalmente calde, solitamente questi avvistamenti sono frutto di animali disturbati dal loro rifugio invernale, come per esempio stanati da roditori oppure da una catasta di legno che è stata smontata o situazioni del genere. Nelle giornate fredde ma soleggiate spesso ad esporsi sono serpenti con problemi di salute, che cercano in ogni modo a mantenere alto il loro metabolismo per lottare contro la patologia che li affligge.

Pochi anni fa è stata individuata una micosi che colpisce i rettili e si sta facendo una ricerca per capire la dinamica.

Per approfondire, lascio il link del KARCH:

KARCH LINK

 

Se vedete un serpente “fuori stagione”, fategli una foto e contattatemi oppure contattate il KARCH in modo che si possa valutare la situazione.

Grazie per la collaborazione.

 

Nella foto seguente una natrice tassellata (Natrix tassellata) osservata da alcuni giorni sulle rive del lago, io ho scattato le foto il 19 gennaio, come si può notare, la sua pelle presenta delle lesioni, segno che non gode di ottima salute.

 

 

Serpenti attivi in inverno?
Serpenti attivi in inverno?

Copyright © Grégoire Meier 2021. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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30 dicembre 2020 3 30 /12 /dicembre /2020 16:27

Non sono molto bravo per fare auguri e onestamente credo che auguri, buoni propositi e le riflessioni vadano fatti tutto l’anno, cosa che l’osservazione dei serpenti mi regala spesso.
Un anno vissuto male da molti di noi ci dovrebbe portare a riflettere sul nostro essere, sulla nostra cultura e sulla nostra civiltà. La pandemia ci ha riportato allo stato brado…noi popolo invincibile, auto-elevato a quasi onnipotente, ci ritroviamo nudi e fragili dinanzi alla natura, un virus, entità più insignificante di una formica, ci mette in ginocchio, sia con la morte di persone care e conoscenti che con un crollo del sistema sui cui è basata la nostra esistenza e sicurezza.
Siamo ridotti come il koala che brucia assieme all’Australia, come gli Yanomami che scompariranno assieme ai roghi dell’Amazonia… questo succede a noi e questo ci disorienta. Non basta firmare una petizione on-line per risolvere il problema e lavarci le mani.
Non ci rialzeremo tutti, alcuni si rialzeranno piegati, ma come entità biologica ci rialzeremo, sta a noi far sì che questo rialzamento sia positivo, proiettato al futuro, non quello di domani, ma quello di dopo dopo domani.
Perché la foto di questa vipere per illustrare questa ramanzina?
Primo per catturare l’attenzione, e principalmente perché questa viperetta che ho osservato a giugno, a 2200 metri di quota insegna parecchio.
Ora probabilmente è ben nascosta in un rifugio, sepolto da un paio di metri di neve, avvolta nel limbo dell’inconsapevolezza della durezza della sua vita.
Riuscirà a sfuggire al gelo? Se sì, in primavera inoltrata troverà sufficienti prede per campare? Nei rari momenti di bel tempo potrà scaldare il suo corpo al sole senza essere mangiata di un predatore?
Invidio l’inconsapevolezza di questi animali, che lottano costantemente per la loro vita, vita minacciata da mille insidie naturali, a cui si sommano quelle create dall’uomo. Invidio la libertà mentale di questi animali, tanto complessi quanto semplici, ma veri nel loro essere.
Non vedo l’ora che la neve si sciolga, che questa vipera “rinasca”, e che io possa tornare a sedermi accanto a lei, in silenzio, a testa vuota, godendoci i pochi minuti di sole che si stagliano tra un banco di nebbia e l’altro.

Pensieri....

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2020. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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22 novembre 2020 7 22 /11 /novembre /2020 16:14

Prima di arrivare al breve monologo che ho avuto mentre osservavo una vipere, in una fresca mattina di fine novembre, devo fare una premessa:

girovagando in certi habitat e osservando gli spostamenti e certi comportamenti dei serpenti, elaboro delle teorie personali non per forza corrette. Nel caso specifico, questa primavera avevo potuto osservare un maschio di Vipera aspis francisciredi uscito da poco dal letargo sotto ad un grosso masso, tra le radici di una betulla. Il 19 novembre per curiosità sono andato in quel punto per vedere se vi erano presenti delle vipere esposte al sole, magari qualche piccolino o un animale in digestione. Sono rimasto sorpreso nell'osservare una femmina, molto magra. Gli ho scattato la seguente foto:

 

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

Nell'inizio del pomeriggio del 22 novembre decido di fare due passi sempre in quel posto, malgrado la notte fredda, come lo mostrano le foto seguenti:

 

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...
Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...
Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...
Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

Malgrado il freddo e il fatto che il sole non sia ancora arrivato a scaldare la zona, butto gli occhi senza grande convinzione sotto al masso e vedo la vipera. 

Qui sotto il filmato, qualità da telefono e dà un po' il mal di mare, ma inizialmente si vedono le foglie ghiacciate e alla fine si vede la vipera:

 

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

"Notte sotto lo zero, vegetazione e terreno ancora ricoperti di cristalli di ghiaccio, aria fresca, il sole arriverà tra 1 ora... lei è fuori.
Vipera aspis femmina molto magra, sicuramente al seguito delle privazioni imposte dalla gestazione che ha portato a termine, mettendo al mondo qualche piccolino in settembre.
Forse non sopravviverà all’inverno... piange il cuore... si vorrebbe agire come lo si fa con un uccellino dall’ala spezzata, come con un ricccio trovato in giardino in una fredda serata di autunno... che vengono raccolti e fatti campare, magari rimessi in sesto. 
L’etica personale si scontra con le leggi della natura, ai cui occhi l’etica ha ben poco valore..."

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

Ho resistito a voler "salvare" la vipera, la natura farà il suo corso e questi animali hanno mille risorse. Sono ripassato da lei due o tre ore dopo, si stava faticosamente facendo strada sotto ad una radice. Spero che riesca a raggiungere una zona riparata dal gelo e spero di rivederla in primavera!

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

Copyright © Grégoire Meier 2020. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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9 novembre 2020 1 09 /11 /novembre /2020 14:59

L’attività dei rettili è legata alle temperature esterne, quindi alle nostre latitudini, quando il freddo arriva, questi animali si rifugiano in nascondigli al riparo del gelo.

In base agli umori del tempo (sia quello meteorologico che quello che ho a disposizione), solitamente attorno al 25 ottobre faccio le mie ultime osservazioni di serpenti.

Ogni anno qualche serpente lo trovo ancora in giro anche dopo la metà di novembre, pure in dicembre, ma restano casi e situazioni particolari. Vi sono già stati nel passato degli anni in cui l’inverno caldo ha permesso di osservare dei serpenti attivi a dicembre o gennaio, ma restano casi sporadici.

Quest’anno le osservazioni di serpenti dopo la metà di ottobre sono stati più numerosi del solito, complici le temperature clementi delle giornate soleggiate e delle notti relativamente calde.

Di primo getto questo potrebbe sembrare positivo per un appassionato di rettili…bestiole attive qualche settimana in più all’anno. Riflettendo a come funziona un rettile, che ha bisogno di regolare la sua temperatura corporea tramite fattori esterni (tipicamente il sole da noi), questo prolungamento di temperature miti potrebbe rivelarsi pericoloso. Il motivo è semplice: se durante la bella stagione i rettili riescono a mantenere una temperatura corporea idonea a poter svolgere attività e funzioni vitali, con temperature calde, ma non abbastanza, la cosa si complica. Se ad un serpente servirebbe avere una temperatura corporea di 29 gradi  per poter digerire le prede, se col clima novembrino non riesce a raggiungere tale temperatura abbastanza a lungo, avrà difficoltà a digerire, quindi eviterà di mangiare. La temperatura che abbiamo in queste settimane resta comunque elevata, quindi le funzioni vitali dei rettili sono in funzione e bruciano energie, che avrebbero bisogno di un pasto per essere sostenute.

Dal momento che la temperatura ambientale cala e il serpente raggiunge il posto dove ha scelto di passare l’inverno, dove la temperatura del suo corpo resterà stabile attorno ai 5°C, cesserà di bruciare energia. Contrariamente a mammiferi che dopo il letargo escono dimagriti, i serpenti in primavera peseranno pressoché il medesimo peso che avevano all’inizio dell’inverno.

Bello vedere i serpenti attivi ora, ma è meno bello pensare che questa attività potrebbe portare loro alla perdita di risorse fisiche ed energetiche di cui avranno un gran bisogno in primavera.

Altro lato preoccupante è un repentino arrivo di gelate, che potrebbe creare non pochi problemi agli animali che non hanno raggiunto nascondigli abbastanza isolati dal gelo.

Vedremo… la natura ha molte risorse, ogni tanto una scrollata per far cadere i vulnerabili ha come risultato il rinforzo di chi si adatta e sopravvive.

Caldo novembre...

Nelle giornate autunnali pure le rane (Rana temporaria) si scaldano al sole, chi in modo spavaldo e chi ben mimetizzato nelle foglie secche.

Caldo novembre...

 

 

Le mantidi religiose (Mantis religiosa) si godono le ultime settimane di vita, e tra un pasto e l’altro, le femmine depongono le uova avvolte in ooteche, che si schiuderanno in primavera.

Caldo novembre...
Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Nelle foto seguenti un bel maschio di Vipera aspis atra dalla livrea melanotica, con bei labiali arancioni:

Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Un colubro liscio (Coronella austriaca) digerisce una preda tra i sassi:

Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Nelle immagini seguenti diversi individui di Vipera aspis franciscredi mimetizzati mentre di godono il sole di fine ottobre:

Caldo novembre...
Caldo novembre...
Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

 

Nelle due immagini seguenti si intravvedono dei biacchi (Hierophis viridiflavus), pure loro fermi a scaldarsi:

Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Poi arriva novembre… il nocciolo in fiore l’8 novembre ad una quota di 1000 metri…

Caldo novembre...

Nella foto sotto una natrice dal collare (Natrix helvetica), di cui si vede un pezzetto di corpo, ben mimetizzata nei rovi:

Caldo novembre...

Nelle tre foto sotto, Vipera aspis francisciredi, la prima rannicchiata tra i rami secchi mentre le ultime due immagini ritraggono una giovane femmina osservata poco lontano dal nocciolo in fiore, sfruttandone le foglie secche come cuscino su cui mimetizzarsi:

Caldo novembre...
Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2020. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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25 settembre 2020 5 25 /09 /settembre /2020 08:40

Anche l’estate 2020 è finita velocemente. La bella stagione mi ha permesso comunque di fare alcuni giri e varie osservazioni di serpenti. Questi, come molti altri animali, hanno sfruttato al massimo i mesi caldi per riprodursi, nascere, crescere, morire, e ora si apprestano a seguire il ciclo della natura con il riposo invernale imposto dal freddo che piano piano invaderà i loro habitat.

Se nel periodo primaverile le osservazione dei serpenti è facilitata dalla scarsa vegetazione e dalla necessità di esporsi per scaldarsi, l’estate offre a questi animali la possibilità di mimetizzarsi tra foglie, erbe e cespugli e il troppo caldo impone ai rettili, che non possono sudare per rinfrescarsi, di restare nascosti all’ombra.

 

Nella foto seguente un maschio di ramarro (Lacerta bilineata) si crogiola al sole riparato da un ramo di betulla:

Giri d'estate
Giri d'estate

Sopra e sotto sempre dei ramarri, ma in questo caso delle femmine. Va notata la diversità di livrea tra l’individuo sopra senza macchie scure e quello sotto molto reticolato dorsalmente.

Giri d'estate

 

 

Nelle giornate calde le vipere amano scaldarsi in ambienti dove la vegetazione illuminata dal sole crea dei giochi d’ombre, cosa che permette al serpente di sfruttare i raggi solari senza che essi siano troppo diretti. Vecchi ruderi abbandonati, mezzi crollati e invasi da arbusti, sono un ottimo habitat, come lo dimostra il maschio di Vipera aspis atra nella foto sotto:

Giri d'estate
Giri d'estate

Nell’immagine sopra una bella femmina gestante di Vipera aspis atra, dalla livrea particolarmente scura, sfrutta i giochi d’ombra di una felce. Nelle tre foto sotto ci sono sempre delle femmine della medesima specie che si scaldano ai primi raggi di sole della giornata, prima di rifugiarsi all’ombra delle pietre quando le temperature saranno troppo elevate.

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Il bel maschio dell’immagine sopra si prepara al corteggiamento di qualche femmina che troverà nei paraggi. Una particolarità della Vipera aspis è quella di accoppiarsi sia in primavera che in autunno, cosa che la maggior parte degli altri serpenti nostrani non fanno, accoppiandosi solamente in primavera.

 

Nelle due foto seguenti femmine di Vipera aspis atra piuttosto mimetizzate:

Giri d'estate
Giri d'estate

Concludo la serie degli incontri con Vipera aspis atra con questo splendido maschio intento a digerire una preda appena ingerita:

Giri d'estate

 

 

Gli invertebrati con l’estate si danno da fare, mangiano, crescono e si accoppiano, qui sotto alcuni incontri:

Giri d'estate

Argiope bruennichi, maschio e femmina.

Giri d'estate

Cicindela.

Giri d'estate

Mentre anche le limacce si accoppiano, una lucertola (Podarcis muralis) si mangia una cavalletta (Barbitistes).

Giri d'estate

 

 

Durante una scampagnata nelle dolomiti bellunesi in Veneto, nel vano tentativo di osservare  Vipera ammodytes, sono state osservate varie Vipera aspis francisciredi. Interessante sapere che condividono lo stesso habitat, e in futuro sarà interessante comprendere le dinamiche di questa convivenza.

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Nell’immagine sopra un colubro liscio (Coronella austriaca) osservata nello stesso ambiente bellunese delle vipere aspis delle foto precedenti.

 

 

Giri d'estate

Tornano in Ticino, nelle mattinate umide è possibile osservare delle rane (Rana temporaria), nella foto sopra una ben mimetizzata in una catasta di legno, mentre nella foto successiva  la rana sembra ammirare il paesaggio.

Giri d'estate

 

Raggiungendo alcuni habitat del vicino canton Grigioni, ho potuto osservare alcuni marassi (Vipera berus):

Giri d'estate

Sopra una femmina ben nascosta mentre sotto, sempre una femmina dai motivi dorsali particolarmente contrastanti è totalmente esposta nell’erba.

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Nelle foto sopra delle femmine, mentre sotto un maschio.

Giri d'estate
Giri d'estate

Sopra un piccolo di Vipera berus, nato verosimilmente da poche settimane, mentre sotto una femmina gestante di orbettino (Anguis veronensis) prossima al parto:

Giri d'estate

 

La lucertola vivipara (Zootoca vivipara) a differenza della più conosciuta lucertola muraiola (Podarcis muralis) che depone uova, partorisce piccoli già ben formati.

Nelle seguenti foto alcune osservazioni di questo sauro.

Il primo è un bel maschio dalla livrea verdastra, mentre il secondo è un giovane, verosimilmente di un anno di età.

Nell’ultima delle tre foto, è visibile sulla destra una femmina con uno piccolo a sinistra. Immagino che l’adulto sia la madre che aveva partorito da poco alcuni piccoli, ne giravano 3 sul quel tronco, e che restava nei paraggi quasi come per proteggerli.

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

 

 

Negli ambienti alpini è anche possibile incontrare la natrice dal collare (Natrix helvetica). Nelle seguenti foto tre individui dalla colorazione diversa. La prima col tipico colore grigio e macchiettatura scura, la seconda essendo in muta ha un colore indefinibile che non lascia trasparire i motivi dorsali, mentre il terzo individuo è melanotico, quindi con una forte pigmentazione nera su tutto il corpo:

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

 

 

Mentre il camoscio scappa...

Giri d'estate

... la volpe osserva:

Giri d'estate

 

Un giro negli habitat di Vipera aspis francisciredi mi hanno fatto incontrare alcune femmine gestanti, l’unica eccezione, la prima di questa serie di foto. Guadando attentamente si può notare una cicatrice sulla schiena del serpente.  Avevo osservato questo animale in primavera, ad una distanza di circa 200 metri da dove l’ho osservato in questa fine estate, quando la ferita era fresca. Fa piacere vedere che sia guarita bene.

 

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Certi funghi annunciano l’autunno.

Giri d'estate

 

Una visita alle Vipera walser del Piemonte è sempre piacevole, gli habitat sono interessanti quanto il serpente stesso. Gli incontri sono stati diversi. Nella prima immagine un giovane maschio adulto, nelle due foto successive, altrettanti piccoli, verosimilmente di 1 o 2 anni, che digerivano una preda:

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Termino con questa foto che preannuncia la stagione autunnale, dove sarà ancora possibile osservare i rettili, animali adattati a vivere in condizioni particolari e in grado di sfruttare al massimo ogni fonte di calore fino all’ultimo. Il poco sole che filtra dalla nebbia è sicuramente meno aggressivo di un sole ardente in una splendida giornata di luglio.

Nella foto una splendida femmina di Vipera walser nella nebbia:

Giri d'estate

Copyright © Grégoire Meier 2020. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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