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30 dicembre 2020 3 30 /12 /dicembre /2020 16:27

Non sono molto bravo per fare auguri e onestamente credo che auguri, buoni propositi e le riflessioni vadano fatti tutto l’anno, cosa che l’osservazione dei serpenti mi regala spesso.
Un anno vissuto male da molti di noi ci dovrebbe portare a riflettere sul nostro essere, sulla nostra cultura e sulla nostra civiltà. La pandemia ci ha riportato allo stato brado…noi popolo invincibile, auto-elevato a quasi onnipotente, ci ritroviamo nudi e fragili dinanzi alla natura, un virus, entità più insignificante di una formica, ci mette in ginocchio, sia con la morte di persone care e conoscenti che con un crollo del sistema sui cui è basata la nostra esistenza e sicurezza.
Siamo ridotti come il koala che brucia assieme all’Australia, come gli Yanomami che scompariranno assieme ai roghi dell’Amazonia… questo succede a noi e questo ci disorienta. Non basta firmare una petizione on-line per risolvere il problema e lavarci le mani.
Non ci rialzeremo tutti, alcuni si rialzeranno piegati, ma come entità biologica ci rialzeremo, sta a noi far sì che questo rialzamento sia positivo, proiettato al futuro, non quello di domani, ma quello di dopo dopo domani.
Perché la foto di questa vipere per illustrare questa ramanzina?
Primo per catturare l’attenzione, e principalmente perché questa viperetta che ho osservato a giugno, a 2200 metri di quota insegna parecchio.
Ora probabilmente è ben nascosta in un rifugio, sepolto da un paio di metri di neve, avvolta nel limbo dell’inconsapevolezza della durezza della sua vita.
Riuscirà a sfuggire al gelo? Se sì, in primavera inoltrata troverà sufficienti prede per campare? Nei rari momenti di bel tempo potrà scaldare il suo corpo al sole senza essere mangiata di un predatore?
Invidio l’inconsapevolezza di questi animali, che lottano costantemente per la loro vita, vita minacciata da mille insidie naturali, a cui si sommano quelle create dall’uomo. Invidio la libertà mentale di questi animali, tanto complessi quanto semplici, ma veri nel loro essere.
Non vedo l’ora che la neve si sciolga, che questa vipera “rinasca”, e che io possa tornare a sedermi accanto a lei, in silenzio, a testa vuota, godendoci i pochi minuti di sole che si stagliano tra un banco di nebbia e l’altro.

Pensieri....

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2020. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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22 novembre 2020 7 22 /11 /novembre /2020 16:14

Prima di arrivare al breve monologo che ho avuto mentre osservavo una vipere, in una fresca mattina di fine novembre, devo fare una premessa:

girovagando in certi habitat e osservando gli spostamenti e certi comportamenti dei serpenti, elaboro delle teorie personali non per forza corrette. Nel caso specifico, questa primavera avevo potuto osservare un maschio di Vipera aspis francisciredi uscito da poco dal letargo sotto ad un grosso masso, tra le radici di una betulla. Il 19 novembre per curiosità sono andato in quel punto per vedere se vi erano presenti delle vipere esposte al sole, magari qualche piccolino o un animale in digestione. Sono rimasto sorpreso nell'osservare una femmina, molto magra. Gli ho scattato la seguente foto:

 

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

Nell'inizio del pomeriggio del 22 novembre decido di fare due passi sempre in quel posto, malgrado la notte fredda, come lo mostrano le foto seguenti:

 

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...
Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...
Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...
Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

Malgrado il freddo e il fatto che il sole non sia ancora arrivato a scaldare la zona, butto gli occhi senza grande convinzione sotto al masso e vedo la vipera. 

Qui sotto il filmato, qualità da telefono e dà un po' il mal di mare, ma inizialmente si vedono le foglie ghiacciate e alla fine si vede la vipera:

 

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

"Notte sotto lo zero, vegetazione e terreno ancora ricoperti di cristalli di ghiaccio, aria fresca, il sole arriverà tra 1 ora... lei è fuori.
Vipera aspis femmina molto magra, sicuramente al seguito delle privazioni imposte dalla gestazione che ha portato a termine, mettendo al mondo qualche piccolino in settembre.
Forse non sopravviverà all’inverno... piange il cuore... si vorrebbe agire come lo si fa con un uccellino dall’ala spezzata, come con un ricccio trovato in giardino in una fredda serata di autunno... che vengono raccolti e fatti campare, magari rimessi in sesto. 
L’etica personale si scontra con le leggi della natura, ai cui occhi l’etica ha ben poco valore..."

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

Ho resistito a voler "salvare" la vipera, la natura farà il suo corso e questi animali hanno mille risorse. Sono ripassato da lei due o tre ore dopo, si stava faticosamente facendo strada sotto ad una radice. Spero che riesca a raggiungere una zona riparata dal gelo e spero di rivederla in primavera!

Piccolo monologo con la vipera del 22 novembre...

Copyright © Grégoire Meier 2020. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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9 novembre 2020 1 09 /11 /novembre /2020 14:59

L’attività dei rettili è legata alle temperature esterne, quindi alle nostre latitudini, quando il freddo arriva, questi animali si rifugiano in nascondigli al riparo del gelo.

In base agli umori del tempo (sia quello meteorologico che quello che ho a disposizione), solitamente attorno al 25 ottobre faccio le mie ultime osservazioni di serpenti.

Ogni anno qualche serpente lo trovo ancora in giro anche dopo la metà di novembre, pure in dicembre, ma restano casi e situazioni particolari. Vi sono già stati nel passato degli anni in cui l’inverno caldo ha permesso di osservare dei serpenti attivi a dicembre o gennaio, ma restano casi sporadici.

Quest’anno le osservazioni di serpenti dopo la metà di ottobre sono stati più numerosi del solito, complici le temperature clementi delle giornate soleggiate e delle notti relativamente calde.

Di primo getto questo potrebbe sembrare positivo per un appassionato di rettili…bestiole attive qualche settimana in più all’anno. Riflettendo a come funziona un rettile, che ha bisogno di regolare la sua temperatura corporea tramite fattori esterni (tipicamente il sole da noi), questo prolungamento di temperature miti potrebbe rivelarsi pericoloso. Il motivo è semplice: se durante la bella stagione i rettili riescono a mantenere una temperatura corporea idonea a poter svolgere attività e funzioni vitali, con temperature calde, ma non abbastanza, la cosa si complica. Se ad un serpente servirebbe avere una temperatura corporea di 29 gradi  per poter digerire le prede, se col clima novembrino non riesce a raggiungere tale temperatura abbastanza a lungo, avrà difficoltà a digerire, quindi eviterà di mangiare. La temperatura che abbiamo in queste settimane resta comunque elevata, quindi le funzioni vitali dei rettili sono in funzione e bruciano energie, che avrebbero bisogno di un pasto per essere sostenute.

Dal momento che la temperatura ambientale cala e il serpente raggiunge il posto dove ha scelto di passare l’inverno, dove la temperatura del suo corpo resterà stabile attorno ai 5°C, cesserà di bruciare energia. Contrariamente a mammiferi che dopo il letargo escono dimagriti, i serpenti in primavera peseranno pressoché il medesimo peso che avevano all’inizio dell’inverno.

Bello vedere i serpenti attivi ora, ma è meno bello pensare che questa attività potrebbe portare loro alla perdita di risorse fisiche ed energetiche di cui avranno un gran bisogno in primavera.

Altro lato preoccupante è un repentino arrivo di gelate, che potrebbe creare non pochi problemi agli animali che non hanno raggiunto nascondigli abbastanza isolati dal gelo.

Vedremo… la natura ha molte risorse, ogni tanto una scrollata per far cadere i vulnerabili ha come risultato il rinforzo di chi si adatta e sopravvive.

Caldo novembre...

Nelle giornate autunnali pure le rane (Rana temporaria) si scaldano al sole, chi in modo spavaldo e chi ben mimetizzato nelle foglie secche.

Caldo novembre...

 

 

Le mantidi religiose (Mantis religiosa) si godono le ultime settimane di vita, e tra un pasto e l’altro, le femmine depongono le uova avvolte in ooteche, che si schiuderanno in primavera.

Caldo novembre...
Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Nelle foto seguenti un bel maschio di Vipera aspis atra dalla livrea melanotica, con bei labiali arancioni:

Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Un colubro liscio (Coronella austriaca) digerisce una preda tra i sassi:

Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Nelle immagini seguenti diversi individui di Vipera aspis franciscredi mimetizzati mentre di godono il sole di fine ottobre:

Caldo novembre...
Caldo novembre...
Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

 

Nelle due immagini seguenti si intravvedono dei biacchi (Hierophis viridiflavus), pure loro fermi a scaldarsi:

Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Poi arriva novembre… il nocciolo in fiore l’8 novembre ad una quota di 1000 metri…

Caldo novembre...

Nella foto sotto una natrice dal collare (Natrix helvetica), di cui si vede un pezzetto di corpo, ben mimetizzata nei rovi:

Caldo novembre...

Nelle tre foto sotto, Vipera aspis francisciredi, la prima rannicchiata tra i rami secchi mentre le ultime due immagini ritraggono una giovane femmina osservata poco lontano dal nocciolo in fiore, sfruttandone le foglie secche come cuscino su cui mimetizzarsi:

Caldo novembre...
Caldo novembre...
Caldo novembre...

 

 

Copyright © Grégoire Meier 2020. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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25 settembre 2020 5 25 /09 /settembre /2020 08:40

Anche l’estate 2020 è finita velocemente. La bella stagione mi ha permesso comunque di fare alcuni giri e varie osservazioni di serpenti. Questi, come molti altri animali, hanno sfruttato al massimo i mesi caldi per riprodursi, nascere, crescere, morire, e ora si apprestano a seguire il ciclo della natura con il riposo invernale imposto dal freddo che piano piano invaderà i loro habitat.

Se nel periodo primaverile le osservazione dei serpenti è facilitata dalla scarsa vegetazione e dalla necessità di esporsi per scaldarsi, l’estate offre a questi animali la possibilità di mimetizzarsi tra foglie, erbe e cespugli e il troppo caldo impone ai rettili, che non possono sudare per rinfrescarsi, di restare nascosti all’ombra.

 

Nella foto seguente un maschio di ramarro (Lacerta bilineata) si crogiola al sole riparato da un ramo di betulla:

Giri d'estate
Giri d'estate

Sopra e sotto sempre dei ramarri, ma in questo caso delle femmine. Va notata la diversità di livrea tra l’individuo sopra senza macchie scure e quello sotto molto reticolato dorsalmente.

Giri d'estate

 

 

Nelle giornate calde le vipere amano scaldarsi in ambienti dove la vegetazione illuminata dal sole crea dei giochi d’ombre, cosa che permette al serpente di sfruttare i raggi solari senza che essi siano troppo diretti. Vecchi ruderi abbandonati, mezzi crollati e invasi da arbusti, sono un ottimo habitat, come lo dimostra il maschio di Vipera aspis atra nella foto sotto:

Giri d'estate
Giri d'estate

Nell’immagine sopra una bella femmina gestante di Vipera aspis atra, dalla livrea particolarmente scura, sfrutta i giochi d’ombra di una felce. Nelle tre foto sotto ci sono sempre delle femmine della medesima specie che si scaldano ai primi raggi di sole della giornata, prima di rifugiarsi all’ombra delle pietre quando le temperature saranno troppo elevate.

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Il bel maschio dell’immagine sopra si prepara al corteggiamento di qualche femmina che troverà nei paraggi. Una particolarità della Vipera aspis è quella di accoppiarsi sia in primavera che in autunno, cosa che la maggior parte degli altri serpenti nostrani non fanno, accoppiandosi solamente in primavera.

 

Nelle due foto seguenti femmine di Vipera aspis atra piuttosto mimetizzate:

Giri d'estate
Giri d'estate

Concludo la serie degli incontri con Vipera aspis atra con questo splendido maschio intento a digerire una preda appena ingerita:

Giri d'estate

 

 

Gli invertebrati con l’estate si danno da fare, mangiano, crescono e si accoppiano, qui sotto alcuni incontri:

Giri d'estate

Argiope bruennichi, maschio e femmina.

Giri d'estate

Cicindela.

Giri d'estate

Mentre anche le limacce si accoppiano, una lucertola (Podarcis muralis) si mangia una cavalletta (Barbitistes).

Giri d'estate

 

 

Durante una scampagnata nelle dolomiti bellunesi in Veneto, nel vano tentativo di osservare  Vipera ammodytes, sono state osservate varie Vipera aspis francisciredi. Interessante sapere che condividono lo stesso habitat, e in futuro sarà interessante comprendere le dinamiche di questa convivenza.

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Nell’immagine sopra un colubro liscio (Coronella austriaca) osservata nello stesso ambiente bellunese delle vipere aspis delle foto precedenti.

 

 

Giri d'estate

Tornano in Ticino, nelle mattinate umide è possibile osservare delle rane (Rana temporaria), nella foto sopra una ben mimetizzata in una catasta di legno, mentre nella foto successiva  la rana sembra ammirare il paesaggio.

Giri d'estate

 

Raggiungendo alcuni habitat del vicino canton Grigioni, ho potuto osservare alcuni marassi (Vipera berus):

Giri d'estate

Sopra una femmina ben nascosta mentre sotto, sempre una femmina dai motivi dorsali particolarmente contrastanti è totalmente esposta nell’erba.

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Nelle foto sopra delle femmine, mentre sotto un maschio.

Giri d'estate
Giri d'estate

Sopra un piccolo di Vipera berus, nato verosimilmente da poche settimane, mentre sotto una femmina gestante di orbettino (Anguis veronensis) prossima al parto:

Giri d'estate

 

La lucertola vivipara (Zootoca vivipara) a differenza della più conosciuta lucertola muraiola (Podarcis muralis) che depone uova, partorisce piccoli già ben formati.

Nelle seguenti foto alcune osservazioni di questo sauro.

Il primo è un bel maschio dalla livrea verdastra, mentre il secondo è un giovane, verosimilmente di un anno di età.

Nell’ultima delle tre foto, è visibile sulla destra una femmina con uno piccolo a sinistra. Immagino che l’adulto sia la madre che aveva partorito da poco alcuni piccoli, ne giravano 3 sul quel tronco, e che restava nei paraggi quasi come per proteggerli.

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

 

 

Negli ambienti alpini è anche possibile incontrare la natrice dal collare (Natrix helvetica). Nelle seguenti foto tre individui dalla colorazione diversa. La prima col tipico colore grigio e macchiettatura scura, la seconda essendo in muta ha un colore indefinibile che non lascia trasparire i motivi dorsali, mentre il terzo individuo è melanotico, quindi con una forte pigmentazione nera su tutto il corpo:

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

 

 

Mentre il camoscio scappa...

Giri d'estate

... la volpe osserva:

Giri d'estate

 

Un giro negli habitat di Vipera aspis francisciredi mi hanno fatto incontrare alcune femmine gestanti, l’unica eccezione, la prima di questa serie di foto. Guadando attentamente si può notare una cicatrice sulla schiena del serpente.  Avevo osservato questo animale in primavera, ad una distanza di circa 200 metri da dove l’ho osservato in questa fine estate, quando la ferita era fresca. Fa piacere vedere che sia guarita bene.

 

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Certi funghi annunciano l’autunno.

Giri d'estate

 

Una visita alle Vipera walser del Piemonte è sempre piacevole, gli habitat sono interessanti quanto il serpente stesso. Gli incontri sono stati diversi. Nella prima immagine un giovane maschio adulto, nelle due foto successive, altrettanti piccoli, verosimilmente di 1 o 2 anni, che digerivano una preda:

Giri d'estate
Giri d'estate
Giri d'estate

Termino con questa foto che preannuncia la stagione autunnale, dove sarà ancora possibile osservare i rettili, animali adattati a vivere in condizioni particolari e in grado di sfruttare al massimo ogni fonte di calore fino all’ultimo. Il poco sole che filtra dalla nebbia è sicuramente meno aggressivo di un sole ardente in una splendida giornata di luglio.

Nella foto una splendida femmina di Vipera walser nella nebbia:

Giri d'estate

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10 luglio 2020 5 10 /07 /luglio /2020 11:44

Maggio e giugno, i mesi dove le temperature sono contrastanti e dove c’è un po’ di pioggia é il periodo in cui la natura ha un’esplosione di vitalità. Vegetazione e animali si danno un gran da fare per svilupparsi, accoppiarsi, alimentarsi ecc. Se a basse quote devono prepararsi a mesi torridi dove di giorno ci si imboscherà, a quote più elevate sfruttano questi attimi di caldo, non sempre eccessivo, per compiere il loro ciclo e riuscire a terminarlo prima che il freddo troni…e il fresco potrebbe tornare già a fine agosto con le prime piogge e raccorciare la stagione attiva.

 

 

 

 

Un giro  a quote medie, in habitat frequentati da marassi (Vipera berus), mi ha permesso di osservarne alcuni, il primo è un piccolo nato l’autunno precedente, mentre le altre due sono femmine adulte:

 

La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione

 

 

 

 

A quote più basse, un biacco (Hierophis viridiflavus) si scalda tra rami secchi, dove sfrutta il sole che filtra tra la vegetazione senza esporsi eccessivamente:

 

La bella stagione

Nel medesimo tipo di habitat è possibile osservare anche la vipera comune (Vipera aspis francisciredi), nella prima immagine il ritratto di un maschio, mentre nella seconda una femmina:

La bella stagione
La bella stagione

 

 

 

Ho tentato di risalire in quota per osservare i marassi (Vipera berus), sperando di vedere dei corteggiamenti e degli accoppiamenti. Purtroppo le osservazioni che ho fatto di questi comportamenti non mi hanno permesso delle foto, ma è sempre magico poter assistere a questi momenti di vita. Nelle foto seguenti due femmine, un maschio e un piccolo nato l’anno precedente:

La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione

 

Vipera berus è un serpente adatto a vivere in ambienti freschi. Non è raro osservare questo serpente termoregolarisi con meteo "cattiva" dove il sole viene filtrato dalle nuvole o dalla nebbia. Per sfruttare al massimo questo fievole calore solare, Vipera berus appiattisce il proprio corpo. Probabilmente il corpo più sottile, con una superficie esposta maggiore, rende più rapido il raggiungimento della temperatura corporea desiderata.

Nelle due immagini seguente questo comportamento é ben visibile:
 

La bella stagione
La bella stagione

 

Questa lucertola muraiola (Podarcis muralis), una femmina pronta a deporre le uova, adotta il medesimo stratagemma, appiattendosi su una roccia tiepida in una giornata coperta:

 

La bella stagione

 

 

 

 

Un giro alla ricerca di Vipera aspis atra mi permette di osservarne un paio, la prima è un maschio, mentre la seconda una femmina:

La bella stagione
La bella stagione

 

 

 

Ma le basse quote nascondono un pericolo insidioso e molto fastidioso… le fottute zecche…

La bella stagione
La bella stagione

Non che io voglia essere allarmista, ma queste sopra sono quelle che ho raccolto dai miei pantaloni in 4 km di passeggiata a quota 1000-1200 metri…quindi opterò per girare a quote maggiori dove questi animali sono assenti o meno virulenti!

 

 

 

 

Finalmente incontro anche il primo colubro liscio (Coronella austriaca) dell’anno…ci sono anni in cui ne vedo molti, mentre quest’anno non avevo ancora avuto la fortuna di individuarne uno:

La bella stagione

 

 

 

L’unione tra insetti e fiori porta a piccoli capolavori della natura:

La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione
Cetonia aurata su Pulsatilla alpina

Cetonia aurata su Pulsatilla alpina

 

 

 

Per cambiare un po’ clima e habitat mi son fatto un paio di giri nel canton Uri dove ho potuto osservare diversi marassi (Vipera berus). A nord delle Alpi la Vipera berus è un po’ diversa di quella che si osserva in Ticino, appartiene ad un clade diverso, un ceppo diverso, dato dalle travagliate ere glaciali e post-glaciali che hanno separato le popolazioni di molteplici animali e piante dando nascita a caratteristiche diverse.

La bella stagione

Vipera berus maschio.

La bella stagione
La bella stagione

Sopra e sotto Vipera berus femmine, da notare la livrea splendida di quella in basso, con quella linea dorsale chiara.

La bella stagione
La bella stagione

Sopra e sotto Vipera berus maschi, da notare la diversità tra quello dai colori eclatanti sopra e quello piuttosto scuro nelle due immagini sotto.

La bella stagione
La bella stagione

 

 

 

 

La flora alpina ha il suo fascino e in questo momento è rigogliosa:

La bella stagione

Dactylorhiza sambucina

La bella stagione

Pseudorchis albida

La bella stagione
La bella stagione

Pinguicula alpina e Drosera rotundifolia, piccole piante carnivore.

 

 

 

La migliore difesa del serpente è il suo mimetismo, la sua capacità a fondersi nell’ambiente, e questo anche se a volte la sua livrea, apparentemente, non sembra delle migliori per farlo. In un cespuglio di mirtillo uno immaginerebbe bene un serpente verde che si fonde nel verde delle foglioline piuttosto che un serpente nero…eppure col gioco delle ombre, del riflesso dei raggi solari sulla pelle del serpente e delle foglie, del modo in cui l’animale si posiziona, anche un serpente nero in mezzo al verde non è sempre facilmente identificabile.

Qui sotto una serie di immagini dove si riesce ad individuare il serpente  amalgamato al suo ambiente:

La bella stagione

Vipera aspis atra, sopra e le due immagini sotto.

La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione

Sopra una Vipera berus totalmente esposta in una fresca mattina umida, mentre nelle quattro immagini sotto Viper aspis atra in varie situazioni, chi più nascosto e chi meno:

 

La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione

L’orbettino (Anguis veronensis) è sempre un animale piacevole da incontrare, qui sopra un grosso maschio e sotto il primo piano di uno più giovane che estroflette la lingua per raccogliere molecole olfattive e capire cosa succede attorno a lui.  Nella foto si nota bene che la lingua dell’orbettino è più massiccia e la biforcazione meno netta ed estesa che non nei serpenti. Come per altre lucertole, anche l’orbettino per tirare fuori la lingua deve aprire la bocca , ciò che invece non avviene nei serpenti che sono provvisti di un foro che facilita l’entrata e l’uscita della lingua dalla bocca.

La bella stagione
La bella stagione

Philaeus chrysops, sopra un maschio dai tipici colori sgargianti e sotto una femmina ben più discreta.

La bella stagione
La bella stagione

Vanessa (Aglais) urticae

La bella stagione
La bella stagione

Sopra una coppietta se la spassa mentre il Parnassius apollo nella foto sotto appare un po’ sciupato!

La bella stagione

 

 

 

 

Per sfuggire alle zecche e al caldo, e per capire se vi fosse una grande differenza nel ciclo annuale delle vipere che vivono a quote diverse mi sono spinto attorno ai 2000 metri dove l’anno scorso avevo già osservato qualche individuo di sfuggita. Ho osservato una gran maggioranza di femmine e tutte quante in fine ciclo di muta oppure appena mutate, quindi abbastanza in linea con quel che avevo ipotizzato, quindi un leggero “ritardo” in confronto a quelle osservabili a 400-500 metri più in basso. Non son rimasto comunque sorpreso nell’osservare una grande presenza di individui melanotici, cioè con forte pigmentazione nera, anche se a quota 2200 metri ho potuto osservare una giovane femmina dalla livrea più classica, il che indica che la vita lassù non sia impossibile!

 

 

 

Vi lascio qualche immagine delle Vipera aspis atra osservate in quella occasione:

La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione
La bella stagione

Sopra e sotto giovani femmine osservate attorno a 2200 metri di quota.

La bella stagione

Termino questa passeggiata virtuale con l’immagine di questa splendida femmina di Vipera aspis atra osservata a qualche centinaio di metri dalle due precedenti.

Ogni vipera è bella, ognuna ha le sue caratteristiche… alcune hanno però una livrea che esteticamente colpisce e la rende più bella…ma il bello e il brutto sono molto personali!

 

La bella stagione

 

 

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