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25 ottobre 2011 2 25 /10 /ottobre /2011 14:05

Un settembre caldo ha permesso ai rettili di sfruttare bene gli ultimi periodi di sole. Le femmine che hanno messo al mondo i cuccioli in quel mese o nel mese precedenti, hanno avuto l’opportunità di fare ancora un pasto prima di doversi riparare per l’inverno, fattore che ne aumenta le probabilità di sopravvivenza.

Pure alcuni serpenti nuovi nati dell’anno, nascite che avvengono generalmente tra agosto e settembre avranno, avuto il tempo di procacciarsi un primo boccone, o per lo meno di raggiungere una zona riparata e idonea alla latenza invernale.

 

Malgrado siano sicuramente parecchi i serpenti attivi in questi ultimi mesi di energia, molti di loro si fanno comunque discreti, approfittando della copertura vegetale, e sfuggono al nostro sguardo.

 

Gli ultimi mesi di attività coincidono anche, per le vipere, con un secondo periodo degli accoppiamenti, il primo e più importante essendo quello primaverile.

Il seguente filmino (scusate la qualità), realizzato nei miei terrari, mostra un maschio di Vipera aspis atra che cerca di "conquistare" una femmina, stimolandola con ripetuti colpi di lingua e di testa sulla schiena. 

 

 


 

 

 

Vi presento alcune foto delle mie ultime osservazioni.

 

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Vipera aspis franciosciredi, femmina.

 

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Questo é maschio.


 

Nei miei giretti ho pure osservato una strana danza, quella del Macaone (Papilio machaon). Speravo di fare foto migliori e più presentabili, ma questa femmina era intenta a deporre le uova, per cui la sua danza era rapida e ogni volta che sembrava posarsi, lasciava un minuscolo uovo sulla pianta di carota selvatica, prima di riprendere il volo.

 

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Coronella austriaca, nata da pochi giorni.

 

 

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Splendido maschio di Vipera aspis atra.

 

 

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Vipera aspis francisciredi ben mimetizzata.

 

 

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Famiglia delle blatte?

 

 

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Areneus diadamatus in predazione.

 

 

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Altro ragnetto.

 

 

Tra le osservazioni più particolari che ho avuto l'occasione di fare e documentare é quella di una Podarci muralis che preda una Lacerta bilineata (ramarro). Vista la mole di queste lucertole, solitamente saremmo abituati a credere che il ramarro preda la lucertola muraiola, ma quando un'adulto di quest'ultima incontra un cucciolo del ramarro...i ruoli si invertono.

 

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Tra i ragni più belli del nostro territorio, di sicuro spicca l'Argiope bruennichi. I suoi colori sono spettacolari, e malgrado sembrino tutti uguali, ognuno é diverso dall'altro. Mi son divertito a fotografane alcuni, e spero di non nausearvi!

 

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Coi ragni ho finito... ma son belli!

 

 

 

 

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Maschio di Vipera aspis francisciredi.

 

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Cavalletta femmina che cercava di passare inosservata...

 

 

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... come pure questa piccola rana!

 

 

 

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Vipera berus. Questa femmina aveva partorito da poco, la cosa la si nota dalla piega che presenta sul dorso poco prima della coda.

 

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La settimana successiva sono tornato nella zona in cui avevo incontrato questo marasso, e son stato felice di poterlo osservare di nuovo, mentre stava digerendo una preda. Questa cosa é molto positiva in quanto permette alla vipera di riprendere energie prima dell'inverno, e aumentarne le probabilità di sopravvivenza.

 

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"Colonia" di funghetti.

 

 

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Ho incrociato pure la strada di questo pettirosso (Erithacus rubecula).

 

 

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Podarcis muralis nata nel 2011. Da notare che ha già perso un pezzettino di coda, segno che i predatori son parecchi visto che in quella zona ho osservato che oltre la metà delle lucertoline hanno praticato l'autotomia della coda per aver la vita salva.

 

 

 

Concludo con l'ultima vipera che ho osservato mentre si godeva i flebili raggi di sole d'ottobre, filtrati dalle felci.

 

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Copyright © Grégoire Meier 2011 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

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12 settembre 2011 1 12 /09 /settembre /2011 15:15

 

La fine dell’estate é il momento in cui i serpenti vengono al mondo. Alcuni escono dall’uovo che è stato deposto alcuni mesi prima, mentre altri vengono messi alla luce dalla madre che li ha custoditi in lei.

 

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Femmina di Orthriophis taeniurus frisei che depone le uova. Foto presa nei miei terrari a inizio estate.

 


I Biacchi, le Natrix e i Colubri di Esculapio depongono le uova in mucchi di foglie marcescenti, in letamai, e in altri posti idonei all’incubazione delle uova, mentre le vipere e la Coronella austriaca adottano l’ovoviviparità, cioè incubano le uova (ridotte a sottili membrane) nel loro corpo.

 

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Montivipera xanthina, appena espulsi dal ventre della madre. Da notare che sono ancora avvolti dalla sottile membrana trasparente.

 

Quest’anno nel mio allevamento è nato un serpente un po’ particolare. La mia giovane femmina di Montivipera xanthina ha messo al mondo vari piccoli belli sani e uno che presenta due teste, parzialmente fuse tra di loro. In pratica questo serpentello è il risultato della fusione di due embrioni, li possiamo considerare dei gemelli siamesi. I serpenti bicefali sono rari ma non infrequenti, alcuni di loro vivono da parecchi anni in terrario senza alcuna grossa difficoltà, tranne che per il momento dell’alimentazione in cui bisogna tenere a bada le due teste per evitare che si morsichino tra di loro, in quanto questi serpenti hanno in comune quasi tutti gli organi, ma non il cervello, per cui ogni testa pensa per lei!

In natura non ho idea di che percentuale di sopravvivenza abbiano questi serpenti bicefali, ma in cattività solo un quarto di loro sopravvive ai primi giorni di vita. Il serpentello nato da me è morto poco dopo essere nato.


Le seguenti immagini possono essere un po' impressionanti, ma le trovo comunque interessanti.

 

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Da notare il vitello (credo si chiami in questo modo il tuorlo) ancora molto evidente.

 

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Gli emipeni estroflessi e probabilmente non del tutto sviluppati.

 


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In questa foto si possono notare gli occhi, molto vicini, nella zona dove le due teste si congiungono.

 

 

 

Dopo le immagini di questo sfortunato serpete, lascio spazio a qualche foto scattata ad alcuni animali nati quest'anno nel mio allevamento.

 

 

Montivipera xanthina, originarie dalla Turchia.

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Sulle seguenti foto alcuni Colubri di Esculapio che si affacciano, timorosi, al mondo.

 

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Montivipera raddei, originarie dalle zone della Turchia a confine con l'Armenia.

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Concludo con la foto di questo Morelia spilota variegata, pitone australiano, che racchiude, nel suo vispo sguardo, un non so che di atavico!

 

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4 agosto 2011 4 04 /08 /agosto /2011 08:12

Durante le ultime due settimane di luglio ho avuto tempo da dedicare all’osservazione dei serpenti nel loro habitat.

Per l’occasione mi sono trovato con diversi amici, che ringrazio per i bei momenti passati assieme e le numerose osservazioni. Ve li presento rapidamente:

 

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Melo Batti (Sicilia), appassionatissimo di biacchi.



 

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Antonino Marcianò (Calabria) conoscitore della Vipera aspis hugyi.


 

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Patrick Scimè (Ticino), il nostro esperto di anfibi.


 

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Matteo Di Nicola & Asava Castronuovo (Milano), fotografi.

 

 

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Non ho più bisogno di presentarlo... Yves Brunelli.


 

Ora possiamo passare all'altra fauna... un po' più fotogenica e interessante!

 


La prima giornata l'abbiamo dedicata ad una zona ticinese dove vive la Vipera aspis francisciredi.

 

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Grossa femmina.

 

 

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Maschio, opaco a causa della muta prossima.


 

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Due, o forse tre vipere mimetizzate.


 

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Questa femmina la conosco da qualche anno. La prima volta che l'ho vista era bella sana, la seconda presentava evidenti segni di bastonate e temevo che non passasse l'inverno. Con mia gioia ho potuto vedere che oggi le sue ferite si sono rimarginate e che a fine estate metterà alla luce dei viperotti!!

 


 

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Ritratto di un'altra femmina.

 

 

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Non lontano dalle vipere si possono ammirare delle orchidee.


 

 

 

Il giorno successivo andiamo nel Sopra Ceneri a scovare qualche Vipera aspis atra. Il grande caldo o chissà quale altro fattore ce ne fanno osservare solo due.

 

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Femmina gravida.

 

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Maschio.

 

 

Melo si é un po' annoiato delle vipere, per cui decidiamo di cercare qualche colubro.

 

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Hierophis viridiflavus.

 

 

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Natrix tessellata, prossima alla muta.

 

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Iphiclides podalirius.


 

Il giorno dopo varchiamo le Alpi per fare qualche ricerca in una valle dell'Oberland Bernese, dove a poche centinaia di metri di distanza si possono trovare la Vipera aspis e la Vipera berus.

 

 

ghia

 

 

 

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Vipera berus maschio.


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Osservandolo attentamente Nino ci fa notare che questo individuo ha gli occhi di un colore diverso.


 

Poi troviamo alcune femmine:

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Salamandra atra, nata da poco.


 

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Zootoca vivipara


 

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Maschio melanico di Vipera aspis atra.

 

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Questi serpenti dalla livrea nera sono talmente affascinanti che non ci si stanca mai di fotografarli.


 

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Nella medesima popolazione della vipera precedente vi sono anche individui dalla livrea più comune.


 

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Altro grosso maschio di Vipera aspis atra, prossimo alla muta.


 

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Coronella austriaca.


 

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Anguis fragilis, l'orbettino.


 

 

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Salamandra atra, infastidita dalla nostra presenza, secerne una sostanza irritante da apposite ghiandole.


 

Un paio d'ore prima che Melo torni a casa decidiamo di dare un occhiata in riva al Lago di Lugano dove osserviamo diverse Natrix tessellata.


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Con grande entusiasmo Melo riesce a trovare una Natrix tessellata melanotica. Questa livrea, secondo molti testi, in Ticino é presente quasi esclusivamente sulle rive del Ceresio. Una vera bellezza!


 

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Dettaglio della gola che presenta delle macchiette gialle e panna, un contrasto notevole col resto della livrea nera.


 

 

Per concludere le osservazioni di luglio ecco alcuni scatti di Vipera aspis atra della Leventina.

 

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Femmina.

 

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Splendido maschio.

 

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Buon mimetismo.

 

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Bella femmina dai disegni ben marcati.


 

 

 

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4 luglio 2011 1 04 /07 /luglio /2011 12:32

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Recentemente, osservando vipere nel loro habitat, ho potuto assistere alla muta di una vipera. Per condividere con voi alcune fotografie che ho scattato, rispolvero un articolo scritto alcuni mesi fa, condensandolo e lasciando spazio alla sequenza fotografica.

 


Diverse volte all’anno i serpenti “cambiano pelle”, questo fenomeno vien chiamato ecdisi o più comunemente muta.
Contrariamente ai mammiferi che si “desquamano” continuamente e in modo meno appariscente, i serpenti si sbarazzano delle cellule superficiali dell’epidermide in un colpo solo. 


Vipera aspis atra. Notate l'opacità della sua livrea, sintomo che é prossima a sbarazzarsi dell'esuvia.


La muta vien preceduta da un paio di settimane di “preparazione”, in cui lo strato di epidermide superficiale si separa da quella profonda. Per favorire questa separazione, tra i due strati di epidermide viene a crearsi un sottilissimo strato di liquido opaco, che possiamo facilmente notare nell’aspetto lattiginoso degli occhi e in una certa opacità generale del serpente. 
Dopo qualche giorno questo liquido viene riassorbito per lasciare spazio a dell’aria. 


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Coronella austriaca dallo "sguardo lattiginoso".




Vipera aspis atra con l'occhi opaco.

Una volta finito questo ciclo di rigenerazione cutanea, il serpente inizia a staccare l’esuvia (la vecchia pelle, per intenderci) a partire dalla bocca, strofinandosi a rami, pietre e altre superfici solide, finché ha liberato la testa, poi strisciando e con movimenti e pressioni del corpo, incaglia l’esuvia a oggetti circostanti per poi sfilarsi dal vecchio rivestimento corneo (un po’ come noi facciamo togliendoci le calze).
Alla fine dell’operazione troviamo da una parte un serpente bello, lucido e brillante, e dall’altra un calco vuoto su cui possiamo vedere tracce dell’ornamentazione del serpente e osservare l’impronta delle squame, incluse quelle che rivestono l’occhio.

Di seguito potrete vedere l'intero procedimento:

 

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La vipera stacca l'esuvia, strofinando il muso...

 

 

 

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... prima di trovare dei rami o delle superfici solide dove incagliare la "vecchia pelle"...

 

 

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... e sfilare dolcemente il suo corpo dal vecchio rivestimento.

 

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A operazione finita, si riposa e si lascia ammirare!

 

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Copyright © Grégoire Meier 2011 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.

 


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5 giugno 2011 7 05 /06 /giugno /2011 09:43

Quest’anno con l’amico Johan abbiamo deciso di andare a vedere una delle popolazioni di Vipera aspis più ad Est del suo areale. Questa zona coincide con una delle ripartizioni più ad Ovest della Vipera ammodytes

In questi territori le due specie si possono osservare a poche centinaia di metri di distanza l’una dall’altra, e a volte nel medesimo habitat. Questa convivenza porta, a volte, all’ibridazione tra le due specie (discorso che mi interessa particolarmente).

Le zone che abbiamo esplorato sono situate in Italia, nella Provincia di Bolzano e in Friuli (per motivi di protezione non darò maggiori dettagli delle ubicazioni).

Vista la vastità degli habitat, il caldo e la vegetazione rigogliosa, abbiamo avuto solo un paio di incontri con le vipere, incontri molto soddisfacenti.

Nel Trentino avremmo potuto osservare la Vipera ammodytes ruffoi, sottospecie oggi non più riconosciuta dagli scienziati, ma che rimarrà comunque legata a queste vipere che vivono nella zona di Bolzano. Per osservare la vipera dal corno ci siamo spinti in Friuli, dove abbiamo trovato una giovane femmina di Vipera ammodytes ammodytes, dai colori particolarmente chiari, caratteristica riscontrabile anche nella ruffoi. Questo tipo di livrea è un adattamento al tipo di habitat, composto da pietre chiare ricoperte da muschi e licheni.

Prima di presentarvi un paio di foto degli incontri che abbiamo avuto, tengo a ringraziare Johan De Smedt, Claudio Bagnoli e la sua gentilissima moglie Ornella, Wolfgang DibiasiIvan Plasinger per le belle ore passate assieme.


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Tipico habitat della Vipera ammodytes in Trentino-Alto Adige.

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Una Natrice tasellata osservata presso un torrente.


 

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L'habitat in cui abbiamo osservato la Vipera aspis.


 

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Femmina gravida di Vipera aspis francisciredi.


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Pietraia molto vasta in cui vivono le ammodytes.


 

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Coronella austriaca, femmina.

 

 

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Colubro di Esculapio un po' irritato.

 

 

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Un ghiro, possibile preda del serpente precedente.

 

 

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Natrix natrix.

 

 

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Tipico ambiente in cui si possono osservare serpenti.

 

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Ragno che vive nel medesimo habitat di Vipera ammodytes, hanno una colorazione simile.


 

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Hierophis viridiflavus.

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Claudio Bagnoli (che studia la Vipera ammodytes in Friuli da oltre 25 anni), sua moglie Ornella (che ci ha preparato ottime cene), una loro amica e Johan De Smedt.

 

 

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Tipico habitat della vipera dal corno in Friuli.



Termino con qualche scatto della giovane femmina di Vipera ammodytes ammodytes che stava digerendo una preda.


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La colorazione chiara della Vipera ammodytes si amalgama al colore delle pietre tra cui vive.


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Copyright © Grégoire Meier 2011 . Tutti i diritti sono riservati. E' vietata la riproduzione, anche parziale dei testi e delle foto.



 



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